Nevicava sangue Nevicava sangue

Nevicava sangue

Letteratura italiana

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Una storia arriva dal lontano Ottocento, dal sangue e dalla neve della Campagna di Russia, per parlarci di ciò che è necessario. Con l'epopea fuori dal tempo di un uomo qualunque, Eraldo Baldini ci regala il racconto nitido e magnetico della difficile conquista della libertà, ieri come oggi. Nel freddo implacabile di una terra da occupare, razziare, distruggere, dove la leggendaria strega Baba Jaga diventa lo spettro di ogni crudeltà, la Campagna napoleonica di Russia è per Francesco una discesa agli inferi, un incubo a cui cerca di sfuggire insieme a Berto, il cavallo da tiro che ha in custodia. Un impietoso viaggio nel luogo in cui ogni umanità è annientata: dal gelo, dalla fame, da un primordiale istinto di sopravvivenza.



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Nevicava sangue 2014-05-04 14:27:34 Donnie*Darko
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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    04 Mag, 2014
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Inizio '800. Francesco è un mandriano con a carico l'anziana madre e Lucia, l'adorata figlioletta. Viene costretto dal proprio "padrone" a partire per la campagna di Russia di Napoleone. Arruolato in artiglieria abbandona con la morte nel cuore quei luoghi rurali e ameni in cui ha passato la sua vita per avventurarsi in territori conosciuti solo per sentito dire.
L'orrore della guerra non tarderà a manifestarsi, se l'arrivo a Mosca risulterà meno pericoloso o duro del previsto, sarà il ritorno, una ritirata sferzata da neve e gelo implacabili, senza viveri e con equipaggiamento a dir poco inadeguato, a trasformare la gloriosa armata in un branco di straccioni falcidiati da stenti, malattie e dai continui attacchi delle truppe cosacche e tartare.
Baldini questa volta l'orrore lo mostra attraverso un noto fatto storico portando a galla senza mezzi termini la crudeltà e la ferocia dell'uomo. In mezzo a questo mare di disperazione e sangue Francesco annaspa, rischia più volte la morte consapevole di essere precipitato all'inferno ma determinato a non trasformarsi in un mostro come tanti suoi commilitoni.
Il mezzo per restare attaccato al suo mondo è Berto, un cavallo da traino, oltre all'amico di infanzia Tonio.
Toccante e crudo, scritto con il solito stile limpido, "Nevicava sangue" è a mio avviso uno dei migliori lavori del bravo Eraldo Baldini.

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