Nessuno può fermarmi
Letteratura italiana
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La dimensione del ricordo
Fin dalle prime pagine di questo romanzo, che intreccia fatti veri con personaggi inventati, emerge, direi prepotente, la dimensione del ricordo. I protagonisti sono una strana coppia: un giovane, che, con il suo modo di fare un po’ antico ed un po’ fuori dal tempo, cerca di ricostruire il passato del nonno ed un’anziana amica della nonna, che rivive il passato ed i cui ricordi affiorano alla memoria come rami trascinati dalla corrente. Il tutto inizia quasi per caso, con una costante che è la voglia di sapere, in lotta perenne con la paura di scoprire qualcosa che sarebbe stato meglio non sapere. Per tutta la durata della narrazione permane anche un forte senso dell’attesa per la rivelazione finale, che in effetti arriva, anche se un po’ già intuibile. Mi è piaciuto il frequente cambio di io narrante, alternando anche presente e passato, ed a volte il registro cambia anche quando non te lo aspetti proprio: è un modo di raccontare che ti fa entrare molto di più nella storia e nell’animo dei protagonisti. Impressionante il racconto del naufragio della nave, fatto tra l’altro accaduto veramente. Il sentirselo raccontare da uno dei protagonisti fa un certo effetto. Importanti le riflessioni sui rapporti umani e familiari, che invitano a capire l’importanza del confronto e dello scambio, perché il silenzio, anch’esso forma di comunicazione, è il peggior nemico delle relazioni umane.