Morfisa o l'acqua che dorme
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Teofanès Arghìli, pavido e velleitario poeta bizantino, che in mancanza di storie proprie si ostina a ricopiare quelle degli scrittori classici che più ammira, è stato inviato, suo malgrado, nella Napoli pagana e pericolosa dell’anno Mille dalle Imperatrici di Bisanzio per una delicata missione diplomatica: condurre in sposa la figlia del Duca napoletano a Costantinopoli. Al suo approdo Teofanès – smanioso di tornare a casa, diventare famoso come ha sempre sognato e riabbracciare l’uomo che ama, Michele Psello – viene accolto da una macabra sorpresa: la testa della giovane duchessa è stata ritrovata nelle reti di un pescatore. Chi l’ha uccisa? E perché? Come Teofanès scoprirà, i partiti a Napoli sono più d’uno: c’è chi giura fedeltà all’Impero e chi trama in segreto, ci sono i Normanni, barbari e ambiziosi, gli invidiosi Salernitani, i potenti e rozzi Longobardi, i Mori, che dalle coste siciliane risalgono il Tirreno. E ci sono anche contrapposti partiti di donne, chi fedele a san Gennaro, chi a Virgilio Mago. Eppure, della morte della giovane duchessa il popolo incolpa una misteriosa balena che di notte naviga al largo di Napoli. Sarà vero che la balena nasconde una bambina magica, capace di mutare forma? È qui che entra in scena Morfisa, protettrice di Napoli e della creatività celata nel cuore degli umani: è a lei, e a un misterioso Uovo capace di salvare Napoli e insieme di suggerire storie, che Teofanès cercherà di rubare il segreto per diventare un grande poeta. L’avidità e l’ossessione precipiteranno Teofanès in un vorticoso viaggio attraverso i secoli e i continenti, fino alla Napoli contemporanea sull’onda di una incombente apocalissi.
Recensione Utenti
Morfisa o l'acqua che dorme
2018-02-12 15:54:05
nello
Voto medio | | 2.8 |
Stile | | 4.0 |
Contenuto | | 3.0 |
Piacevolezza | | 2.0 |
Opinione inserita da nello 12 Febbraio, 2018
troppa magia e poca storia