Marathon. La battaglia che ha cambiato la storia
Letteratura italiana
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Una corsa contro se stessi
Ottimo. Ancora ottimo. Prima opera in assoluto che leggo sulla Grecia antica e nonostante sia abituata ad un Frediani tutto romano sono rimasta piacevolmente sorpresa.
L'autore ci accompagna nei pressi di Maratona, alla vigilia di una delle più importanti battaglie della Grecia antica.
Eucle, Filippide e Tersippo sono frementi per la battaglia imminente, i persiani sono sempre più vicini. Ma i tre amici prima di tutto sono atleti, desiderosi di misurarsi contro un potente nemico, ma soprattutto con loro stessi. Chi risulterà alla fine il più ambizioso, il più determinato a raggiungere i propri obiettivi? Gli dei ritardano a concedere un verdetto deciso, e alla fine tutto si disputerà in una corsa, la corsa per salvare Atene, la corsa per sfidare se stessi.
Per tutti gli appassionati di Storia consiglio vivamente la lettura. Ok, Frediani sa essere a tratti noioso, dilungarsi in descrizioni prolisse e non proprio lineari, ma in fondo la Storia stessa ha esigenze 'intrecciate' e l'atmosfera che si respira nella piana di Maratona è davvero veritiera.
Devo dire che ho fatto un po' di fatica a proseguire, non è certo un libro che si riprende facilmente, ma una volta che ha catturato non lascia più.
La narrazione è costituita da diversi punti di vista: ogni capitolo è formato da tre parti, una al presente (la corsa dei tre amici verso Atene per portare l'importante messaggio, raccontata da Eucle con tutte le sue 'pippe' mentali), e due generali per la battaglia stessa in cui l'autore delinea gli eventi tramite i personaggi principali. La divisione è netta ma non stona affatto, quindi non si hanno problemi a seguire in contemporanea le due storie parallele (sebbene siano avvenute in tempi diversi).
Stile ricco di vocaboli specifici ma facilmente comprensibili anche da chi non mastica la materia.
Ed ora, brevi lodi alle carte vincenti che mi hanno conquistata: i personaggi.
Vivi e concreti, facile immaginarli come antichi eroi in lotta per la patria. Ho sentito la loro fatica nella corsa, la loro voglia di primeggiare, una competizione continua e tangibile anche dal lettore lontano millenni. Sono così umani, con una personalità complessa e oggigiorno probabilmente discutibile, ma che forza di volontà. Coinvolgenti, decisi, affamati di gloria. Uomini 'normali' diventati leggenda. Che siano esistiti o meno (la Storia ha ancora punti interrogativi a riguardo) non importa, da questo libro prendono vita e basta.
In definitiva un altro gradevolissimo romanzo storico, c'è un buon equilibrio tra le vicende storiche realmente avvenute (qualcuno forse sbadiglierà seguendo la battaglia, ma certamente la guerra non era una cosa in cui dilettarsi...) e le rispettive descrizioni, tra la psicologia dei personaggi e annesse peculiarità. Non è molto movimentato, ma avvicinandosi al termine si ha un incremento di suspance che tiene incollati alle pagine.
Mai dimenticare che comunque è un 'semplice' romanzo storico con pregi e difetti, ma che dire, io lo apprezzato tantissimo, sarà perché mi ha riportato indietro in un tempo totalmente nuovo per me con incredibile concretezza. Che bello vivere i libri!
Consigliatissimo ovviamente.
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Noia
Una noia mortale! Ci si aspetta descrizioni di scontri, strategie, azione, invece l'azione (poca) si perde in infinite elucubrazioni personali o filosofiche che rendono pesante la lettura. Anche la costruzione mi lascia perplesso: la storia dovrebbe essere narrata da Ismene, che l'ha appresa da Eucle morente e la riferisce a Eschilo. Però poi la voce narrante e i pensieri sono quelli di Eucle e alla fine sembra di assistere a un film di Terrence Malick, con la voce di sottofondo che sommerge la trama e addormenta lo spettatore.
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Grazie Frediani
Inizia pacato, come la corsa del maratoneta che scalda i muscoli nella prima fase della gara. Poi, man mano, incalza il ritmo, sempre più serrato fino all'affanno che, anche al lettore, annebbia la vista, incapace com'è di arrestare la lettura. Il lettore diventa tutt'uno con i protagonisti. Lui legge, loro corrono. E combattono. E...riflettono. Proprio così, introspezioni profonde, dissertazioni che non annoiano mai, vissute come necessaria pausa al ritmo ansiogeno e che fanno di un buon libro avvincente, un grande libro che insegna qualcosa. E lascia il segno.
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Non al meglio
Premetto che Andrea Frediani è fra gli autori che apprezzo di più, ma in questa occasione non mi è sembrato particolarmente in forma. Solo verso i capitoli finali ho ritrovato lo scrittore dei “300 guerriei”, che rimane uno fra i libri più belli che abbiamo mai letto. Se si intitola un libro Marathon ci si aspetta che il fulcro del libro sia incentrato su questa battaglia, mentre in gran parte del libro l’attenzione è rivolta sui rapporti d’amicizia e sulle vicissitudini sportive dei tre amici/rivali, che un volta terminata la battaglia di Maratona dovranno portare ad Atene le notizie sull’andamento dello scontro. Avrei gradito maggiormente approfondire la preparazione dello scontro tra Greci e Persiani in senso più generale, con una visione da ambo le parti per godermi poi lo scontro finale. Comunque negli ultimissimi capitoli Frediani ritorna ad essere lo scrittore che conosciamo, bravissimo nel descrivere le fasi confuse e frenetiche di una battaglia all’ultimo sangue fra due culture diverse.
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La corsa per l'eternità
Questo è un grande romanzo storico,come dovrebbe essere,come vorrei che fosse. Gli eventi narrati ruotano attorno alla battaglia avvenuta a Maratona nel 490 a.C. ,in cui per la prima volta la Grecia antica, culla culturale dell’occidente,si scontra con la superpotenza del mondo pre-Romano,la Persia di Dario il grande. Frediani con uno stile fluido e coinvolgente mescola in maniera credibile la cronaca ufficiale dei poeti greci e latini Erodoto,Eschilo,Plutarco,ecc. con fonti e scoperte più recenti,dando una rilettura più imperniata sui protagonisti degli eventi,che sui freddi e schematici dati storici. Nessun personaggio è casuale,l’autore da vita,sangue ed emozioni,a quegli uomini che hanno contribuito a cesellare quel mondo in cui noi ora viviamo,in cui l’eroismo scrive la storia come la codardia,come non sia solo la ricerca della gloria e del potere a muovere le spade e le lance ma anche l’amore,l’amicizia,la paura,l’ambizione. Ricco di Flashback magistralmente manovrati per tenere alta la soglia dell’attenzione del lettore,personaggi credibili dove le qualità bilanciano i difetti,ma l’onore ed il coraggio ne sanciscono la gloria eterna,ricco di pathos,dove la violenza inaudita della battaglia lascia il posto a scene toccanti e commoventi. Perché le emozioni hanno scritto la storia della civiltà,perché non si dimentichi che migliaia di uomini sono morti su prati oggi fioriti,per la nostra libertà,per non dimenticare il loro sacrificio. Insomma una sana lezione di storia,una magnifica lezione di umanità. Consigliatissimo a chi ama i romanzi storici.