Lepanto nel cuore
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Amori politica e guerra
Dopo “Il mercante di Venezia” edito nel 2008, Riccardo Calimani torna a ambientare un romanzo storico nella città lagunare, percorrendo un arco temporale che va dal 1570 ca al 1606.
Il costrutto narrativo ruota attorno all'excursus vitae di un giovane Marco Barbarigo, giovane rampollo appartenente ad una famiglia aristocratica veneziana, seduttore nella vita privata e aspirante politico e comandante militare nella vita pubblica.
Seguendo le vicissitudini del baldo giovane prima e dell'uomo attempato poi, l'autore ripercorre tanta parte degli eventi storici del periodo come la battaglia di Lepanto, la lega santa, l'avvicendamento di svariati pontefici e dogi, il tema dell'espulsione del popolo di fede ebraica, la peste, le evoluzioni politiche tra Papato e Serenissima.
Davvero tanta la carne al fuoco da trattare in sole quattrocento pagine; il risultato che ne deriva è quello di un lavoro che si prefigge di donare al lettore una visione d'insieme ma ciò avviene a discapito dell'approfondimento.
Un incipit narrativo lento che si sofferma troppo a lungo su particolari di scarso interesse, ruba la scena a quello che poteva essere il cuore palpitante ossia la battaglia di Lepanto, trattata con poche pagine rispetto alla sua centralità.
Qualche pagina di troppo dedicata alle scorribande amorose del veneziano Barbarigo, con dettagli che mal si prestano ad essere presenti all'interno di un romanzo di stampo storico.
Quasi sull'epilogo, la narrazione riprende vigore portando in tavola temi di filosofia politica piuttosto profondi e ben congegnati nell'esposizione.
Insomma, non è operazione semplice quella di dare vita ad un romanzo storico, in primis saper dosare con equilibrio eventi reali e eventi verosimili, poi garantire spessore documentale al narrato.
Una mancanza che si avverte qua come nel romanzo precedente, è la cura dei dettagli storici di usi e costumi che rendano vivido lo spaccato sociale per far sì che il lettore si trovi calato nel contesto e che possa camminare tra calli e campielli.
Un lavoro studiato di cui si percepisce l'intento di Calimani di tornare a parlare della sua Venezia. Nel complesso la lettura desta interesse e può rendersi adatta ad un novello lettore di romanzo storico.