La sartoria di via Chiatamone
Letteratura italiana
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La solidarietà in tempo di guerra
Marinella Savino pubblica a gennaio 2019 La sartoria di via Chiatamone, che è stato finalista alla XXXI edizione del Premio Italo Calvino.
Narra la storia di Carolina di Napoli, e delle sue peripezie in tempo di guerra. Siamo nel 1938 , in specie il 5 maggio, quando Carolina assiste, impietrita, alla visita di Hitler a Napoli. Capisce subito la gravità della situazione e l’imminenza della guerra, che è alle porte. Lei deve fare qualcosa per salvare se stessa, la sua famiglia , e soprattutto la sua sartoria. Quella sartoria che le è costata tanti sacrifici, ma anche fonte di grandi soddisfazioni. Deve salvare tutto questo, ma anche Don Arturo, suo marito, e i figli. Così comincia a comprare derrate alimentari non deterioranti, e le accumula nella cantina. Nel frattempo la guerra si palesa in tutta la sua gravità: bombardamenti, rifugi antiaerei, fughe, scandiscono, ormai, i ritmi giornalieri. E poi quando i meno fortunati, parenti sfollati, lavoranti, amici, bussano, disperati, alla porta della sua storica sartoria, che fare? Rifiutare? La solidarietà umana e la forza di questa donna, rara e sensibile, emergono in tutta la loro potenza.
Il racconto di vita e di solidarietà in tempo i guerra reso con grande stile e minuzia. Peccato per il continuo ricorso ad espressioni dialettali napoletane che appesantiscono la trama, e li rendono, per chi come me non conosce il dialetto, di non facile comprensione. Una bella storia di valori fondanti che trascina. Un bel ritratto di donna forte e coraggiosa, di grande esempio per i tempi attuali. La Storia con la S maiuscola accompagna la storia minore di questa donna combattente e testarda con grande sapienza. Testimone muto e vivace di un periodo difficile, ma che funge da monito ai tempi attuali.