La notte del gladiatore
Letteratura italiana
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E' davvero finita così?
Dopo "Il grande gladiatore" volevamo per forza continuare il nostro viaggio all'interno dei Ludi, della gladiatura, volevamo saperne di più su Antonio Primo e il suo seguito...questo libro ci aiuta davvero?
A me personalmente il finale che di certo non starò qui a svelarvi, ha lasciato parecchi altri interrogativi sulla chiusura totale della vicenda. Mi lascia un pizzico insoddisfatto, con un fastidioso senso di incompletezza.
Rispetto al suo predecessore, che mi ha incastrato tra le righe per tutta la durata del romanzo, in questo, io ho notato un abbassamento del livello narrativo nella parte centrale dell'avventura. Una situazione di stasi portata avanti per troppi capitoli, che poi finalmente si sblocca per la gioia del suo lettore. In questo caso io, che cominciavo a chiedermi quando sarebbe finita quella fase noiosa.
Per il resto non posso dire nulla di malvagio, ma nemmeno di innovativo rispetto ad "Il grande gladiatore".
La ricostruzione storica è sempre ottima nei temi riguardanti la gladiatura, un po' di meno nell'esercito romano.
Una nota positiva è l'inserimento e soprattutto il buon uso di un'affascinante leggenda: quella dell'aquila della legione Augusta, scomparsa misteriosamente.
Sblocca il romanzo e lo rende meno noioso.
L'evoluzione dell'aspetto caratteriale ed emotivo dei personaggi: Valerio ed Antonio Primo è evidente. Altra lancia spezzata in suo favore quindi, è la NON staticità di questi ultimi.