La casa delle onde
Letteratura italiana
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Il Golfo dei Poeti
A pochissimi chilometri verso sud del levante ligure, lembo di costa ove sono ubicate le famose Cinque Terre patrimonio dell’Umanità, si estende dall’isola del Tino fino a i borghi marinari della bocca del fiume Magra: il Golfo dei Poeti.
In questa suggestiva e romantica cornice si svolge la vicenda narrata da Giuseppe Conte; siamo nel 1822 e i protagonisti sono il poeta inglese Percy Bysshe Shelley, che trova la morte proprio nel luglio di quell’anno durante un naufragio al largo di Viareggio, e un giovane comandante, ex ufficiale della marina napoleonica, Angelo Medusei che vive nel borgo di Lerici con una figlia orfana di madre, la sorella e l’anziana madre. Shelley vive nelle vicinanze di Lerici, insieme alla dolente moglie, alla sorella e alla moglie di un amico del poeta che è sedotta dal fascino dello stesso; questa coincidenza fa in modo che i due protagonisti vengano in contatto tra loro e le loro vicissitudini si intreccino. Il poeta e il comandante hanno due passioni in comune: l’amore per il mare e l’ideale di libertà; la storia si tinge di giallo quando la morte del poeta pone in essere molti dubbi nell’animo del capitano Medusei…non riesce a credere alla disgrazia, quindi inizia un’indagine personale che lo conduce verso trame ben congegnate che mirano a un particolare fine contro il poeta considerato un sovversivo per le sue idee fuori da certi canoni dell’epoca. Il finale è sorprendente…
Un romanzo che ha in sé le fragranze della vegetazione ligure, il sapore del mare in burrasca, gli antichi velieri…
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LA TEMPESTA
Percy Bysshe Shelley, poeta inglese, romantico e leggiadro, filantropo amante dell’amore e della vita, immerso nel proprio universo di pace e condivisione, di libertà e di sogno, morì durante il naufragio della sua nave Ariel nel novembre del 1822 al largo di Viareggio.
Antonio “Ngiulin” Medusei, residente a Lerici, ex capitano di flotta all’epoca napoleonica, uomo integro e giacobino, distante dai compromessi e immerso nel proprio universo di lotta e di rivoluzione, padre, figlio e fratello protettivo, metterà la propria vita a rischio per combattere l’ultima tempesta e scoprire la verità sulla morte del suo amico poeta.
La figura di Lord Byron, invisibile ma presente lungo tutto il romanzo, viene definita da parole dure che delineano la sua indole perversa e la sua misantropia, rimasta famosa quanto le sue opere.
Dalla sua vigna ligure Antonio racconta questa storia, prima che l’epilogo ponga la parola fine.
Questa la trama di questo romanzo originale e malinconico, poetico e brutale. Si mescolano realtà e fantasia, in un’opera che racchiude tutte le sfumature di un incontro, quello di Shelley con Antonio, a rappresentare quanto la forza che genera un ideale, per quanto diverso, può accomunare due individui.
Scritto splendidamente, da un autore che non conoscevo e di cui ammiro l’immaginazione, questo romanzo va premiato per il gusto nella scelta delle parole, per la narrativa impeccabile e per lo stile, che contrappone il racconto di Antonio al racconto del colpevole.
“….e vomiti i tuoi relitti sulla sponda inospitale,
infido nella bonaccia, e terribile nella tempesta,
chi mettera' gemme su di te,
mare insondabile ?”
Time – P.B.Shelley