Narrativa italiana Romanzi storici La biblioteca perduta dell'alchimista
 

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La biblioteca perduta dell'alchimista

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Quali misteri nasconde il Turba philosophorum, il libro segreto degli alchimisti? È la primavera del 1227 e la regina di Castiglia è scomparsa in modo misterioso. Strane voci corrono per il regno e alcuni parlano di un intervento del Maligno. L’unico in grado di risolvere l’enigma è Ignazio da Toledo, grande conoscitore dei luoghi e delle genti grazie ai suoi numerosi viaggi tra Oriente e Occidente e alla sua capacità di risolvere arcani e antichi misteri. A Córdoba, dove Ignazio viene convocato, incontra un vecchio magister che gli parla di un libro che tutti stanno cercando e che potrebbe dargli indizi sull’accaduto. Ma il giorno dopo verrà trovato morto avvelenato.



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La biblioteca perduta dell'alchimista 2017-02-23 14:20:18 marika_pasqualini
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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    23 Febbraio, 2017
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dov'è sta biblioteca

Come il mercante di libri maledetti, anche questo testo riporta un titolo non coerente. e anche questa volta ho abboccato! la lettura è abbastanza distesa, tranne qualche intoppo in cui mi sono persa perchè non trovavo il filo del racconto o addirittura mi sono dimenticata cosa era successo a qualche personaggio. Ignazio da Toledo sarebbe un protagonista meraviglioso di vicende medievali, se solo fosse meno approssimativo e più reale. sembra un libro scritto in bozza e poi pubblicato, senza essere letto e riletto dall'autore per porvi rimedio. la storia non è male, ma non mi ha rapita, non mi ha spinta a leggere fervidamente con la curiosità e l'entusiasmo. giravo pagina nell'attesa che succedesse qualcosa di misterioso, che venisse spiegato bene questo viaggio, questo libro, questo personaggio, questo castello, questo tutto. invece si ha una spiegazione un pò qua e un pò la, ti dice a cosa serve quello ma poi cambia subito discorso. Bisognerebbe rivedere tutto il testo, entrare un pò più nei dettagli e soprattutto, cambiare il titolo!

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La biblioteca perduta dell'alchimista 2013-08-11 17:03:38 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    11 Agosto, 2013
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Le spire di Airagne

Messeri e magister, castellani e regine popolano queste pagine in cui crudeltà e violenza sono le vere protagoniste, dispensate in abbondanza a causa della bramosia di potere che porta i personaggi a trovarsi invischiati nel bel mezzo di una ragnatela, in cui ribrezzo, pietà, stupore formano un groviglio senza forma. Thriller medievale, che fa della realtà un incubo, con l'intreccio dei personaggi, l'ambientazione cupa e tanti elementi misteriosi, fra cui un'affascinante biblioteca sotterranea, un libro misterioso, un castello pieno di simboli. Ben scritto, non c'è che dire. Ma molto lontano da ciò che più amo. Mi hanno colpito alcuni elementi, come l'ossessione per il sapere, l'effetto dei movimenti della massa, l'uso freddo della ragione che non sempre porta a fare le scelte migliori. E l'odio, sentimento puro ed inflessibile, che, se imbrigliato a dovere, può lasciarsi guidare dalla razionalità. Chi ama i romanzi ambientati in questo periodo adorerà questo libro. Io l'ho letto per curiosità, perchè è un autore che vorrei comunque seguire nel tempo e perchè la curiosità esprime la libertà dell'intelletto.

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a chi ama i thriller ambientati nel periodo del Medioevo
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La biblioteca perduta dell'alchimista 2013-03-22 19:27:57 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    22 Marzo, 2013
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SECONDA PUNTATA DI IGNAZIO&C.

Primavera 1227. Rieccoci alle prese con i misteriosi viaggi di Ignazio da Toledo e della sua compagnia: il figlio Uberto, ritrovato nel precedente libro Il mercante dei libri maledetti e il francese Willalme, fido compagno “adottato” lungo la strada percorsa dal mercante tra Oriente e Occidente, alla fiduciosa ricerca di reliquie e di manoscritti preziosi.

Questa volta, i nostri prodi, si ritroveranno a dover svelare un mistero alchemico dei più famosi, racchiuso in un libro, il Turba Philosophorum, di cui esiste una sola copia, e che pare essere strettamente legato a un inquietante e quanto mai minaccioso maniero: il castello di Airagne, in cui vive il Conte di Nigredo, figura magica e misteriosa.

Tanti i personaggi che si presenteranno sul loro cammino: re Ferdinando III, la regina Bianca di Castiglia, le suore del convento di Suor Lucina e gli Archontes sono solo alcuni.

Riusciranno a scoprire cosa si nasconde sotto le mura del castello di Airagne? E chi è Moira? Una strega o una vittima dell’ignoranza delle persone? Riuscirà Uberto a uscire dall’ombra della figura paterna? Willalme riuscirà a far rimarginare la sua ferita che guarda su un passato ormai lontano? E il libro segreto degli alchimisti nasconde verità o fandonie?

Il primo libro di Simoni ricordo che mi era piaciuto e mi aspettavo altrettanto da questo, ma a dire il vero non è stato lo stesso; ho trovato questo libro un po’ noioso, lento e spesso dispersivo: certe volte lo riprendevo in mano e non mi ricordavo a che punto fossi arrivata, né il nesso del discorso…

La prima di copertina dice trattasi di un grande thriller, ma sinceramente non ho trovato nulla di tutto ciò… che sia in astinenza da gialli, di quelli veri??? Non lo so… quel che so è che non mi sento affatto di consigliarvi questo libro!

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Il mercante dei libri maledetti, ma non aspettatevi un secondo libro all'altezza del primo....
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La biblioteca perduta dell'alchimista 2013-01-22 18:19:02 Emalele
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Emalele Opinione inserita da Emalele    22 Gennaio, 2013
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Ignazio ha perso dello stile

Col passare degli anni e dopo tante avventure, alla ricerca di reliquie e libri antichi che nascondono segreti occulti, probabilmente il mercante Ignazio da Toledo ne ha risentito e in quest'ultimo viaggio ha perso una buona parte del suo charm, purtroppo devo aggiungere. Avendo letto la prima e affascinante avventura, dove dalla prima pagina sono letteralmente entrato a far parte della famiglia di Ignazio, continuando a sfogliare conoscevo nei dettagli questi eroi, quasi annusando il loro puzzo medioevale, mi aspettavo un altra non meno affascinante avventura. Ma purtroppo sono rimasto deluso, Ignazio come tutti gli altri personaggi a partire dal suo umile figlio, sono stati troppo frettolosi nel raccontarsi, non mi hanno dato il tempo di armarmi di spada e ributtarmi nella mischia con loro.
Inutile raccontarvi in breve il romanzo, sarei solo ripetitivo leggendo i commenti dei miei colleghi. Ho scritto solo le mie sensazioni, pertanto chi ha amato come me il vero Ignazio farà fatica a tenere stretto questo sentimento. I personaggi principali, sono descritti nel primo libro, questo è il suo continuo, pertanto il lettore deve tenere conto di leggere anche il mercante di libri maledetti.
Oltre ad avere poche pagine, poco più di 300, il romanzo in questione non sembra venga dal cuore, ma scritto da una mano scollegata dal resto, quasi come se fosse obbligata..

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è il continuo de il mercante di libri maledetti
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La biblioteca perduta dell'alchimista 2012-12-18 04:29:29 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    18 Dicembre, 2012
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La biblioteca perduta dell'alchimista - Commento d

Torna Ignazio da Toledo, il mozarabo creato da Marcello Simoni, già protagonista del romanzo vincitore del Premio Bancarella 2012.
La figura del mercante di reliquie è presto delineata: “Ignazio era sfuggente e pieno di segreti”. Il suo profilo prelude all’avventura narrata in questo secondo romanzo:
“Si dice che in gioventù abbiate rifiutato di diventare clericus e persino magister, preferendo la vita raminga.”
Con lui, ancora una volta, il figlio Uberto che “con il passare del tempo … manifestava tratti sempre più comuni ai suoi, primi fra tutti l’insofferenza per le forme di autorità e il gusto di stuzzicare chiunque vi si assoggettasse per cieca dedizione.”
La storia viene innescata da un incarico di Ferdinando III (“… Dicono sia un fanatico religioso, motivo per cui viene chiamato il santo”) “… un uomo di circa trent’anni con indosso un mantello di velluto azzurro e una tunica quadrettata” che “… sta combattendo contro l’emirato di Cordoba”.
Il caso affidato riguarda la zia Bianca … “andata in sposa al re francese Luigi VIII, detto il Leone”. “Alcune voci confermano che sia stata rapita e che si trovi prigioniera nel sud della Francia, in balia di un certo Conte di Nigredo.”
Il conte di Nigredo “è un avversario temibile, un alchimista”.
Questi gli antefatti. Poi ci immergiamo in un medioevo ricco di simbologie (“Le loro insegne recavano un sole nero su un campo giallo”), di lotte dinastiche (“le manovre dei regni di Castiglia e di Francia”), di conflitti religiosi ed eresie (“Catari, senz’ombra di dubbio. A molti però sono noti come manichei … o albigesi …”), di caccia alle streghe, di formule ("Miscete, coquite, abluite et coagulate!” La formula “elencava le operazioni necessarie per la trasmutazione alchemica dei metalli …”).
Anche in questo romanzo, la chiave interpretativa è rappresentata da un libro “… opera dei seguaci di Pitagora e di Ermete Trismegisto”: “La copia del Turba philosophorum qui custodita proviene dalla dimora del Conte di Nigredo, il castello di Airagne”.
Il romanzo di Marcello Simoni riconferma le doti dell’autore e la sua abilità nel costruire storie complesse (in alcuni punti anche troppo complicata a parer mio), che combinano fantasy intelligente (filosofico!) e sottofondo storico documentato e sostenibile.
Ancora una volta, per scoprire che il Medioevo non è soltanto disperata ricerca della pietra filosofale e che il vero significato delle cose non è banale, ma ha sempre una profondità insospettata: “… il segreto non risiedeva tanto nel conseguimento del risultato quanto nel perpetuarsi delle fasi alchemiche, ovvero nella ciclicità detta Cauda Pavonis …”

Bruno Elpis

Sul mio sito, nella sezione "interviste", trovate il mio dialogo con l'autore. Questo è il link:

http://www.brunoelpis.it/le-interviste/333-intervista-a-marcello-simoni-autore-del-romanzo-vincitore-del-premio-salgari-e-del-premio-bancarella-2012

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... Il mercante di libri maledetti!
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La biblioteca perduta dell'alchimista 2012-11-19 22:05:59 Vinegar92
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Vinegar92 Opinione inserita da Vinegar92    20 Novembre, 2012
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Il prosieguo ideale

Anche in questo libro Marcello Simoni dà il meglio di sé, con un'avventura tutta nuova ma comunque perfettamente collegata alla prima. Il Nostro amico Ignazio si ritroverà a cercare e salvare la scomparsa regina di Castiglia e a ritrovare un libro perduto contenente gli antichi saperi degli alchimisti, il Turba Philosophorum.
Questa volta il giovane Uberto sarà però costretto a dividersi dalla compagnia di Ignazio e Willalme, incontrando persone speciali e trovandosi di fronte problemi e misteri, e altrettanto faranno il nostro protagonista e il suo fedele amico francese.
Ma uscendo fuori dalla trama, posso dire che ho acquistato questo libro al day-one essendo stato letteralmente rapito dalle avventure del mercante già dal precedente capitolo. Ne "La biblioteca perduta dell'alchimista" Marcello Simoni utilizza lo stesso stile di scrittura (enigmatico e ricco di termini specifici) usato ne "Il mercante di libri maledetti". Uno stile che lo distingue dagli altri scrittori, rendendolo uno scrittore unico, che si distanzia di molto dalla massa, ed è proprio per questo che lo apprezzo e lo preferisco.
Concludo dicendo che La biblioteca perduta dell'alchimista è un libro misterioso, pieno d'avventure e ricco d'azione e amore. Un libro che non può di certo mancare nella libreria degli amanti del genere, ma inutile dire che sarebbe consigliato leggere prima "Il mercante di libri maledetti" per poter essere apprezzato a fondo.
Buona lettura amici lettori ;)

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