L'orto fascista L'orto fascista

L'orto fascista

Letteratura italiana

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Valle Camonica, 1943. Con l'occupazione tedesca, anche a Breno i fascisti hanno rialzato la testa. Nel bar Monte Grappa, tra un torneo di briscola e una bevuta, si ordiscono le trame e si ordisce un piccolo attentato, allo scopo "di dare una lezione ai quei dannati tedeschi". Non tutto procede per il verso giusto. Persino i collaborazionisti, da don Pompeo alla "Signora Maestra" Lucia, stimata Custode dell'Orto Fascista, vengono coinvolti in una girandola di equivoci. Tra un sidecar che salta in aria e qualche rappresaglia, anche i bambini prendono parte a una singolare tragicommedia che a volte sfiora la pochade.



Recensione della Redazione QLibri

 
L'orto fascista 2013-11-18 10:16:48 Nadiezda
Voto medio 
 
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    18 Novembre, 2013
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L’Orto di Guerra

Questo romanzo che ho appena terminato che cosa mi ha lasciato?
Purtroppo niente, per esserne certa l’ho anche letto due volte, ma il risultato è sempre lo stesso, non mi è proprio piaciuto.
La storia narrata è opera della fantasia dell’autore, è ambientata in Valle Camonica e si sa che siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Le descrizioni sono povere e molte volte fanno perdere interesse al lettore, almeno nel mio caso è stato così.
Il libro è diviso in brevi capitoli, ma molto spesso danno quasi l’idea che ognuno di essi descriva una storia diversa da quello di prima, non danno continuità al romanzo perché non sono ben collegati e tutto ciò fa ingarbugliare ancor di più le idee al lettore.
Lo stile di scrittura è semplice e fortunatamente non ho trovato errori grammaticali.

Passiamo alla trama del libro.

Come dicevo prima la storia si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale, più precisamente nel 1943 in Valle Camonica.
In questo periodo era nato l’Orto di Guerra detto anche Orto Fascista, una piccola area pubblica che veniva affidata e curata dalla popolazione del luogo.
In questo periodo l’occupazione tedesca aveva raggiunto anche questi luoghi e molti abitanti stufi di veder girare nel loro paese i “dannati tedeschi” avevano deciso di progettare un attentato verso di loro che però non andrà a finire come si era pensato.
Tutto ciò farà scatenare un bel pandemonio, nel quale entrerà a far parte anche un prete poco fedele ai sacramenti ed una donna bella, ma turlupinata da molte persone.

Che altro dire?
Ho notato molto spesso che l’autore per “allungare il brodo” ha inserito storie che non interessavano molto la trama principale, probabilmente, anzi quasi sicuramente, tutto ciò ha fatto perdere bellezza al libro.
Io sono molto appassionata di libri ambientati negli anni della Prima o della Seconda Guerra Mondiale, ma questa mi ha veramente deluso.
Mi dispiace per l’autore, ma vi auguro una buona lettura incentrata su altri romanzi di questo genere.

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