L'isola del giorno prima
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
il peggior Eco
Una nave ferma nel tempo, ad un passo dalla linea del cambiamento di data. Pagine e pagine a parlare di orologi di tutte le forme con ampollose disquisizioni sul tempo. Alla fine un'unica certezza: l'unico TEMPO perso è il nostro che abbiamo trascorso a leggere questo inutile mattone.... Da evitare accuratamente.
Indicazioni utili
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Sfoggio di cultura fine a se stesso
Miracolosamente scampato al naufragio dell’ Amarilli, il fluyt olandese su cui viaggiava, Roberto de la Grive si ritrova naufrago sulla Daphne, una nave deserta ancorata a largo di un’ isola. La terraferma si rivelerà irraggiungibile per il protagonista per niente avvezzo al nuoto e privo di una scialuppa e di qualsiasi altro tipo di imbarcazione. Ma dov’ è l’ equipaggio? Perché la nave è abbandonata? Come mai a bordo ci sono ancora un sacco di viveri e una quantità infinita di piante e uccelli esotici? Nell’ attesa di trovare delle risposte e di conoscere il suo destino Roberto si adegua a vivere in solitudine sulla sua nuova dimora galleggiante trascorrendo il tempo a scrivere lettere per la sua “Signora” in cui mischia ricordi, speranze e riflessioni di carattere filosofico, scientifico e religioso. Ma ben presto si accorgerà di non essere solo a bordo. Attraverso le vicissitudini del protagonista, accompagnato da singolari personaggi come il coraggioso ed eretico Signore di Saint-Savin e l’ esplosivo e bizzarro padre Caspar, Eco racconta una storia che in realtà è un viaggio alla ricerca della conoscenza scientifica. Un’ idea nobile e interessante, ma lo scrittore sembra fermarsi alle belle intenzioni: il risultato infatti è un lento e pesante polpettone che và perdendo interesse man mano che si và avanti nella lettura terminando poi in un finale deludente. Il linguaggio è ostico e la prosa per niente lineare e poco invitante. Più che un romanzo questo libro sembra uno sfoggio fine se stesso che l’ autore fa della sua cultura.
Indicazioni utili
Geniale
Chi legge Eco non deve aspettarsi la lettura sciolta da romanzo estivo, da leggere sotto l'ombrellone. Eco è sinonimo d'erudizione, il che implica digressioni non facili da seguire, pensieri intrisi di filosofia, capitoli che riassumono secoli di avvenimenti storici e di concetti ideologici, e anche quando scrive un romanzo, l'idea non è mai banale, anzi, è SEMPRE geniale, di qualuque cosa scriva; ma lo fa nel suo stile colto a livelli esponenziali, pertanto non leggero. E proprio in virtù della genialità (che porta all'originalità sempre più rara) della storia, e (per quello che mi riguarda) di questo stile unico, a mio parere va letto.