Narrativa italiana Romanzi storici L'isola del giorno prima
 

L'isola del giorno prima L'isola del giorno prima

L'isola del giorno prima

Letteratura italiana

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Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta. Di fronte a lui un'Isola che non può raggiungere. Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente. Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare. Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. Roberto vive la sua vicenda tutta giocata sulla memoria e sull'attesa di approdare a un'Isola che non è lontana solo nello spazio, ma anche nel tempo.



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L'isola del giorno prima 2012-06-24 20:28:39 rakovic
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rakovic Opinione inserita da rakovic    24 Giugno, 2012
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il peggior Eco

Una nave ferma nel tempo, ad un passo dalla linea del cambiamento di data. Pagine e pagine a parlare di orologi di tutte le forme con ampollose disquisizioni sul tempo. Alla fine un'unica certezza: l'unico TEMPO perso è il nostro che abbiamo trascorso a leggere questo inutile mattone.... Da evitare accuratamente.

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così parlò zarathustra
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L'isola del giorno prima 2012-01-18 17:43:21 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    18 Gennaio, 2012
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Sfoggio di cultura fine a se stesso

Miracolosamente scampato al naufragio dell’ Amarilli, il fluyt olandese su cui viaggiava, Roberto de la Grive si ritrova naufrago sulla Daphne, una nave deserta ancorata a largo di un’ isola. La terraferma si rivelerà irraggiungibile per il protagonista per niente avvezzo al nuoto e privo di una scialuppa e di qualsiasi altro tipo di imbarcazione. Ma dov’ è l’ equipaggio? Perché la nave è abbandonata? Come mai a bordo ci sono ancora un sacco di viveri e una quantità infinita di piante e uccelli esotici? Nell’ attesa di trovare delle risposte e di conoscere il suo destino Roberto si adegua a vivere in solitudine sulla sua nuova dimora galleggiante trascorrendo il tempo a scrivere lettere per la sua “Signora” in cui mischia ricordi, speranze e riflessioni di carattere filosofico, scientifico e religioso. Ma ben presto si accorgerà di non essere solo a bordo. Attraverso le vicissitudini del protagonista, accompagnato da singolari personaggi come il coraggioso ed eretico Signore di Saint-Savin e l’ esplosivo e bizzarro padre Caspar, Eco racconta una storia che in realtà è un viaggio alla ricerca della conoscenza scientifica. Un’ idea nobile e interessante, ma lo scrittore sembra fermarsi alle belle intenzioni: il risultato infatti è un lento e pesante polpettone che và perdendo interesse man mano che si và avanti nella lettura terminando poi in un finale deludente. Il linguaggio è ostico e la prosa per niente lineare e poco invitante. Più che un romanzo questo libro sembra uno sfoggio fine se stesso che l’ autore fa della sua cultura.

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L'isola del giorno prima 2011-08-17 15:43:13 Alex
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Opinione inserita da Alex    17 Agosto, 2011

Geniale

Chi legge Eco non deve aspettarsi la lettura sciolta da romanzo estivo, da leggere sotto l'ombrellone. Eco è sinonimo d'erudizione, il che implica digressioni non facili da seguire, pensieri intrisi di filosofia, capitoli che riassumono secoli di avvenimenti storici e di concetti ideologici, e anche quando scrive un romanzo, l'idea non è mai banale, anzi, è SEMPRE geniale, di qualuque cosa scriva; ma lo fa nel suo stile colto a livelli esponenziali, pertanto non leggero. E proprio in virtù della genialità (che porta all'originalità sempre più rara) della storia, e (per quello che mi riguarda) di questo stile unico, a mio parere va letto.

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