L'erede degli dei
Letteratura italiana
Editore
Marco Salvador è nato a San Lorenzo, in provincia di Pordenone, nella casa in cui vive tutt’oggi. Ricercatore storico, per professione e per passione, con un interesse particolare per il Medioevo, è autore di numerosi saggi. Per Piemme ha pubblicato: Il Longobardo, La vendetta del Longobardo, L’ultimo Longobardo e La palude degli eroi.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 4
L'EREDE DEGLI DEI
Dopo le recensioni a dir poco entusiastiche su questo romanzo, mi aspettavo di leggere “il libro dei libri”, ma invece sono rimasto abbastanza deluso.
La prima parte del libro è noiosissima, difficile da seguire anche con la massima attenzione. Spesso ho dovuto rileggere alcuni passaggi due o tre volte per comprendere le pagine successive. L’autore poteva rendere la trama meno pesante, affiancando alla vicende del protagonista Corrado da Romano, altre storie di contorno, per poi ricongiungere il tutto. In pratica lo stile usato da scrittori del calibro di Valerio M. Manfredi, Franco Forte e Bernard Cornwell. La parte finale del libro mi sembra decisamente migliore perché ha saputo condirla meglio e il risultato si nota.
Indicazioni utili
Corrado da Romano d'Ezzelino
Leggere questo libro significa intraprendere un magnifico un viaggio nel tempo e nell’animo umano. Corrado da Romano ,pronipote del grande Ezzelino ,narra in prima persona la sua fantastica avventura,la sua vita nell’Italia medioevale dei comuni,della lotta Guelfo-Ghibellina ,delle guerre per il controllo del potere,della peste,della miseria,sullo sfondo la patria friulana,la marca Trevigiana,la Verona Scaligera,la Milano dei Visconti. La sua pesante eredità,la genia del sangue di Corrado,lo innalza suo malgrado a simbolo del potere imperiale,e lo pone protagonista e cronista degli eventi narrati,della guerre sanguinarie,delle trame per il potere,della miseria della condizione umana,riprodotti in maniera dettagliata e precisa,con date,luoghi,e personaggi realmente esistiti,ai quali l’autore rende un grosso omaggio riesumandoli dall’oblio del dimenticatoio. L’avventura di Corrado è segnata da gloriose vittorie e cocenti sconfitte,da enormi ricchezze e altrettante miserie,da vendette e clemenze,ma egli durante il suo percorso ha imparato una cosa fondamentale,e questo vuole comunicarci l’autore,non è la ricchezza o il lignaggio a rendere grande un uomo e la sua memoria,ma l’onore,la carità,l’ideale senso della giustizia,quel senso cavalleresco in parte perduto che ha fatto del medioevo un’epoca romantica e irripetibile. A mio parere Marco Salvador è il più capace scrittore di romanzi storici vivente,al mondo,non solo per la qualità della ricostruzione storica,ma anche per quella semplicità di contenuti, significati,ed emozioni che riesce a comunicare al lettore.
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La storia di un cavaliere
“Il sole non si vedeva da giorni. Da una tenebra all’altra era un ininterrotto crepuscolo, più o meno cupo a seconda del gravare delle nubi. Poi il vento del nord era sceso dai monti. Sibilando appena, al principio aveva filato con le sue gelide dita il fumo dei focolari avvoltolandolo ai rami nudi degli alberi.”
L’Erede degli Dei è la genesi di un cavaliere, Corrado da Romano, pronipote di Ezzelino, dagli inizi ancora fanciullo alla sua investitura, alle battaglie, alle sue disgrazie, fino al raggiungimento, dopo tante tribolazioni, di una vera pace interiore.
Premetto subito che è un romanzo bellissimo, scritto in modo magistrale, in quel modo che solo lui sa, da Marco Salvador che non ho esitato a definire il Walter Scott italiano.
Ricerca minuziosa delle fonti, capacità di scegliere, fra tante notizie, quella più attendibile, elaborazione di questi elementi fino a sviluppare una trama, capacità di affondare la lama quando serve e di addolcire ove è necessario, personaggi caratterizzati nella loro essenza, senza inutili appesantimenti, descrizione di battaglie talmente viva che sembra di prendervi parte, una nota malinconica di fondo sul destino degli uomini, sempre presente, anche se non esplicita, tutte caratteristiche queste ben radicate nel narratore di San Lorenzo di Pordenone e che connotano infatti tutti i suoi romanzi, dal ciclo longobardo a quello dei Da Romano, di cui il primo, immediatamente antecedente a questo, vale a dire La palude degli eroi, è di una tale bellezza e perfezione da poterlo definire, senza timore, un autentico capolavoro.
E L’Erede degli Dei non gli è da meno, una serie di quadri ininterrotti, di luce soffusa, ma vivi e che colpiscono il lettore per i toni, per gli equilibri, per un alternarsi di pochi adagi e di molti andanti, una sinfonia della vita in cui si disegnano figure memorabili, dipinte con la stessa cura, dagli umili ai potenti, dai pavidi agli audaci, una moltitudine di esseri umani, con i loro pregi e i loro difetti, tesi a sopravvivere o a vivere nella gloria.
Comunque bisogna leggere questo romanzo e i precedenti per capire cosa voglia dire saper scrivere bene, in un italiano corretto e con un ricorso puntuale a un’analisi logica ferrea, in un fiume di parole che sanno essere tumultuose, oppure quiete, tanti piccoli ceselli a formare un mosaico che stupisce e affascina.
Il tutto in un tessuto di originalità, certamente non frequente, e che fa rivivere un’epoca passata come in una pellicola cinematografica, un succedersi di vicende interpretate da uomini e donne, di varia umanità, che sembrano muoversi autonomamente, non guidate dal regista. Eppure non c’è una nota storta, non c’è un attacco o uno stacco al di fuori del tempo giusto, in un equilibrio armonico che regge, stabile, perfetto, senza la minima sbavatura, dall’inizio alla fine.
E non è solo la trama ad avvincere, ma anche le riflessioni dell’autore poste in bocca a questo o a quel personaggio, perché in fondo gli uomini, chi più chi meno, è giusto che debbano farsi un’idea sui perché della loro esistenza.
Le pagine scorrono veloci, la mente di chi legge s’invola, si sarebbe tentati di proseguire a oltranza, fino all’ultima pagina, ma non è giusto, occorre procedere adagio, per non lasciarsi sfuggire nulla, per il timore di non poter godere di ogni parola di questo splendido romanzo, un altro capolavoro di Marco Salvador.
Indicazioni utili
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Un libro meraviglioso
Un libro molto coinvolgente, l’ho letto tutto d’un fiato. Salvador migliora ad ogni libro, tutte le considerazioni da me fatto per “La palude degli eroi” rimangono confermate ed anzi potenziate da questo romanzo . Considero Salvador uno dei migliori scrittori di romanzi storici in Italia ma anche nel mondo , mai banale o ripetitivo e capace di descrivere in maniera fantastica un periodo storico (il medioevo) molto complesso e intricato dal punto di vista politico con numerosi personaggi impegnati nella conquista del potere.
Salvador riesce ad equilibrare in maniera perfetta i vari aspetti della vita del trecento inserendo magistrali descrizioni delle battaglie o della vita medioevale tali che sembra di viverle in prima persona . Sicuramente lo considero uno dei piu’ bei libri storici che ho letto quest’anno , purtroppo non ha mai un calo di tensione e quindi lo si legge troppo in fretta , spero che Salvador scrivera’ presto un altro romanzo !