Io sono la strega Io sono la strega

Io sono la strega

Letteratura italiana

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Caterina da Broni, governante, prostituta, avventuriera e strega. Caterina è una bambina strana per il suo tempo, sa addirittura leggere grazie al padre maestro. Rimasta incinta a tredici anni in seguito a una violenza, va in sposa a un uomo che non è chi dice di essere. Ma invece di rassegnarsi a un destino di schiavitù, sceglie di fuggire. La sua intera vita diventa così una picaresca ricerca del proprio posto nel mondo, attraverso un territorio lombardo intriso di acque e brume, dove la vita è scandita dallo scorrere del Po. La sua strada la porta da una locanda assai equivoca a una raffinata bottega di tipografi e poi alla «corte» di un capitano di ventura, fino ad arrivare a Milano, la grande città dominata dagli spagnoli, teatro di intrighi e lotte per il potere. Qui, l’accusa di aver «affatturato» l’anziano gentiluomo da cui è a servizio la conduce in prigione. La pena è il rogo: così muore una strega e Caterina è convinta di esserlo, di aver venduto l’anima al diavolo per poter sopravvivere. A eseguire la sentenza è chiamato Salem, celebre boia, un uomo bellissimo e tormentato: su quella pira lui rischia di perdere qualcosa di molto importante, che non sapeva di possedere. Sensuale, inquieta, spietata, tenera e decisa, Caterina da Broni è la protagonista autentica di uno dei più famosi processi alle streghe che la storia abbia tramandato. In questo romanzo prende vita come eroina modernissima, in una narrazione scintillante di ricerca storica, ricostruzione d’epoca, racconto di eventi che si susseguono con ritmo incalzante. Mentre attraversa, ribelle, il suo tempo, sul suo cammino aleggia una domanda: qual è il confine tra giustizia e delitto?



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Io sono la strega 2021-12-05 16:28:58 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    05 Dicembre, 2021
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Vittima della giustizia

E' il 4 marzo 1617 quando il rogo su cui è stata arsa l'ennesima strega, si spegne in quel di Milano e la folla di curiosi si disperde lentamente.
La sventurata condannata è Caterina Medici originaria di Broni, piccolo borgo del Monferrato. Una vita di miseria e soprusi subiti da parte di tutti gli uomini incontrati, una reietta per la società del tempo, obbligata alla prostituzione da un consorte cerbero da cui riesce a guadagnare la fuga con coraggio e furbizia. Ma il destino di dolore è impresso nel sangue della donna e neppure la grande forza di volontà riuscirà a donarle salvezza.
Una vita rocambolesca, fatta di mali estremi, di povertà, di sopraffazione e umiliazione, ma con una forte tensione emotiva alla ricerca di quel calore familiare mai vissuto.

Una ricostruzione corposa, avvolgente ed esaustiva quella racchiusa tra le pagine di questo romanzo storico, la cui linfa vitale è data da uno studio accurato dei carteggi imbastiti per il processo a Caterina, personaggio realmente esistito nella Milano dei Borromeo e degli spagnoli.
Una carrellata di volti storici animano le pagine, con ricchezza di dettagli, di ambientazioni, di usi e costumi dell'epoca, generando un climax temporale ben congegnato per fare da sfondo e arricchire di verosimiglianza la storia di una condannata alla stregoneria.

La mano dell'autrice intreccia in concomitanza alla vita di Caterina un'appendice romanzata che dona grande pathos e profonda umanità, proponendo un approfondimento sul ruolo antitetico al condannato ossia quello dell'esecutore di giustizia, figura discussa e avvolta da un'aura nera poiché dispensatrice di torture efferate e di morte seppur in nome delle sentenze emesse dai tribunali.

Un lavoro interessante, ben strutturato e documentato con una apprezzabile legenda finale in cui l'autrice dettaglia quanto sia figlio della storiografia e quanto sia frutto della sua penna; un dettaglio lodevole che illumina il lettore e ne fa apprezzare ancora di più il contenuto, senza lasciare dubbi su quali possano essere essere gli inserimenti fiction nel corpo del romanzo.

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Io sono la strega 2021-03-23 15:57:13 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    23 Marzo, 2021
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Caterina da Broni

Quella che ci presenta Marina Marazza è la storia romanzata di Caterina da Broni, non è la prima a provarci, sono molti gli autori che nel tempo sono stati affascinati da questa donna, protagonista di uno dei più famosi processi per stregoneria. Sciascia, il Manzoni e il Verri sono solo alcuni dei nomi che hanno speso delle parole per questa donna, l'autrice la presenta in maniera romanzata, in alcuni casi forse anche un po' troppo.

Se quello che il lettore si trova a leggere gli provoca stupore, non potrà fare a meno di rimanere impressionato alla fine, quando scoprirà che la maggior parte dei fatti è dimostrato da dati storici.

La vita di Caterina Medici da Broni racconta molto della vita in generale delle donne del tempo “E poi ricordate, figlio mio: i servi non né uomini né donne. Sono solo servi”.

Il destino di Caterina è segnato fin dalla sua giovane età, la sua vita è tutto un insieme di catastrofi e fughe e molte sue scelte sono state dettate dalla vita che non è stata generosa con lei:

“”Non hai paura del demonio?”
Sostenni il suo sguardo. “A dirvi la sincera verità, non credo che satanasso possa essere molto peggio di certi uomini che ho incontrato”.

Parallela alla storia di Caterina c'è quella di Salem, inventata dall'autrice che però richiama una figura molto particolare e affascinante del tempo, il boia, e tutto i dettagli che riguardavano questa professione:

“Quel che mio padre e io facevamo sul palco dei supplizi era un rito, non meno solenne di quello che si compiva sull'altare”.

Un libro che racconta in maniera superficiale tutti gli accadimenti del tempo e della vita della strega. Uno stile molto leggero e semplice, adatto a tutti e se forse avrei preferito uno scritto un po' meno sempliciotto, dall'altro ho apprezzato il lavoro storico fatto dall'autrice, vengono nominati nomi e personaggi reali (ho adorato la storia della pittrice Fede).

Una storia dura da digerire per gli argomenti trattati. Una donna che pur tutta la vita ha cercato il suo posto nel mondo, solo che è nata in uno dei periodi storico peggiore per essere una donna e soprattutto una serva.

Buona lettura!

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