Il libro dell'angelo
Letteratura italiana
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UN DIPINTO DI VENEZIA CHE E' UN CAPOLAVORO
Con "Il Libro dell'Angelo", Alfredo Colitto, si consacra, a mio modo di vedere tra i grandi del romanzo/giallo storico, non solo italiano ma, internazionale.
Un libro ben studiato ed articolato, con i suoi celebri personaggi, il medico Mondino de'Liuzzi ed il suo amico fidato Gerardo, maturati, combattuti da sentimenti veri e passioni concrete, raccontate e spiegate in maniera magistrale dalla penna dell'autore.
Cambia lo scenario, de'Luzzi si deve trasferire nella Venezia dei Dogi, per risolvere un intricato caso che, come spesso accadeva, veniva frettolosamente chiuso dando la colpa agli ebrei.
Il fidato gerardo però non potrà seguirlo, almeno inizialmente per far fronte ad una missione affidatagli nientemeno che dai Templari.
In molti sono a voler metter i bastoni fra le ruote ai due, e molti saranno gli avvicendamenti di potere e di ritmo.
Una Venezia del 1500 da assaporare ad ogni pagina, con profumi, colori e persone che sembra di vivere.
Il romanzo poi, è favoloso, ricco di colpi di scena e di nozioni.
I personaggi, beh.. sono davvero fantastici: Colitto si è superato!
Consiglio a tutti di iniziare le letture dell'autore dal primo romanzo di Mondino, "Cuore di Ferro", anche se non è assolutamente obbligatorio, infatti questo libro si può benissimo leggere da solo..ma lo consiglio perchè vi mancherebbero dei libri stupendi in biblioteca!!! =)
Buona lettura
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Niente foschia a Venezia!
Venezia al tempo dei Dogi e Mondino de' Liuzzi, sono l'accoppiata vincente di questo ultimo romanzo di Colitto.
La magia di Venezia intrecciata con i segreti dei Templari arricchisce di spessore l'avventura del medico bolognese, dando nuova luce alle sue peripezie. Così le calli e i campielli fanno da sfondo ai nuovi guai e permettono la caratterizzazione di nuovi personaggi, prima fra tutti la promessa sposa Mina, che si contrappone al vecchio amore Adia. Entrambe intraprendenti e ribelli vengono usate per lo svolgersi della trama. La prima come escamotage per aiutare Mondino a tirarsi fuori dai guai, con un colpo di scena finale, la seconda per dare il via alle vicende veneziane.
E' con il “Libro dell'Angelo” ancora più evidente che i personaggi femminili principali tengono testa a quelli maschili, a volte addiruttura si elevano al di sopra, rivelando pensieri e comportamenti "all'avanguardia" più tipici delle donne moderne che di quelle medioevali.
Con queste premesse è inutile aggiungere che la terza fatica della trilogia (almeno per il momento) di Mondino de' Liuzzi è sicuramente un libro da leggere, che ci farà immergere in un medioevo veneziano portandoci a passeggio tra gondole e maschere per seguire l'incedere frenetico del nostro magister preferito, dei suoi fidati amici e dei suoi nemici.
Tuffiamoci a bomba nella lettura!
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Ottimo scrittore
Anche in questa occasione Colitto si conferma un ottimo scrittore di thriller storici. In ognuno dei tre titoli si è saputo destreggiare con storie sempre diverse, ma come unico denominatore comune Mondino de’ Liuzzi e Gerardo, creando personaggi a cui molti lettori si sono affezionati.
In particolare con “Il libro dell’angelo” ha voluto dare al medico bolognese e al templare uno spessore più “internazionale” facendoli emigrare a Venezia. Inizialmente questa scelta mi sembrava un po’ forzata, ma poi ci si accorge che questa ambientazione è azzeccatissima e da un valore aggiunto al libro.
In questo modo ho scoperto tante curiosità su Venezia, che Colitto svela durante lo svolgimento della storia. Come per esempio il motivo per cui molte piazze si chiamano “campi” oppure perché l’arte del vetro si è sviluppata sull’isolotto di Murano piuttosto che all’interno della città di Venezia o magari perché Venezia non è circondata da mura come invece tante altre città del tempo. Molto più di un semplice thriller.
A questo punto sarà difficile per Colitto “appendere al chiodo” Mondino e Garardo, ma secondo il mio parere li potremmo rivedere presto, magari in Portogallo …………..chi ha letto il libro mi potrà capire.
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Commento
Siamo all'ultima, per il momento, avventura che vede coinvolti Mondino e Gerardo.
La scena si sposta su di un'altra grande città italiana, Venezia negli anni del Doge.
Forse ne parlo già con una certa malinconia ma la saga descritta attraverso i racconti di Colitto mi ha creato un vuoto...un vuoto che al momento mi porta a sperare ardentemente in un quarto libro che racconti gli sviluppi delle vite dei nostri protagonisti.
E' superfluo dire che la trama,a differenza dei due precedenti libri è ancora più scorrevole ed accattivante. Le vite dei personaggi si arricchiscono di nuove sfaccettature che li rendono meno eroi ma sicuramente più umani e veraci.
Pensate che i primi 3/4 dell'opera sono stati letteralmente divorati a causa del ritmo incalzante e l'ultimo quarto lascia senza fiato il lettore, con colpi di scena a ripetizione, il quale non può che rattristirsi sapendo che al momento non c'è un sequel. Si, alla fine dell'opera si accende una malinconia enorme perchè non si smetterebbe mai di leggere le avventure di Mondino, Gerardo, Adia e tutti gli altri coprotagonisti del libro.
La trama è un groviglio di passioni ed intrighi politici, amori e gelosie, gesti di grande umiltà che si intervallano alla brama di potere, senza dimenticare uno sfondo di segreti templari, il tutto sapientemente condito in salsa thriller, come potrebbero rimanerne fuori i protagonisti?!
Apprezzata anche la scelta di far parlare alcuni personaggi in dialetto veneziano, grazie al quale gli stessi sembrano materializzarsi ai nostri occhi.
Dei tre libri sicuramente il più piacevole.
Colitto è un appello: non lasciarci con l'amaro in bocca, attendo il quarto libro sulla saga di Mondino de Liuzzi e Gerardo.
Buona lettura a tutti.
Syd
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Lettura da divorare
Ho "divorato" Il libro dell'Angelo in un solo giorno, dopo aver letto uno dietro l'altro Cuore di ferro e I discepoli del fuoco nonostante avessi altri libri pronti in attesa, proprio perchè la trilogia di Alfredo Colitto mi ha totalmente affascinato. Il libro dell'Angelo cattura fin dal primo istante ed è un susseguirsi di colpi di scena nella straordinaria Venezia.
Sono affascinata dal carisma e dall'intelligenza curiosa di Mondino de' Liuzzi e anche dall'impetuoso Gerardo e vorrei aggiungere che Mina e Adia sono delineate con incredibile modernità e, se posso permettermi, con una notevole sensibilità femminile (è un complimento!).
Alfredo Colitto riesce a trascinare il lettore dentro il libro, a catapultarlo nell'anno 1300, a farlo camminare a Venezia a fianco di Mondino de' Liuzzi, tra il linguaggio e gli abiti dell'epoca, sentendo i rumori e quasi gli odori del tempo. Proprio dentro. Affascinante, molto più di un thriller, molto più di un romanzo storico. Mi è venuta una nostalgia folle di Venezia, leggendolo. A mio parere Il libro dell'Angelo è il migliore della trilogia: vorrei tanto leggerne un altro!