Narrativa italiana Romanzi storici Il grande balipedio
 

Il grande balipedio Il grande balipedio

Il grande balipedio

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Un balipedio, spiega il dizionario, è un "campo sperimentale per il tiro dei cannoni e per altre esercitazioni a fuoco". Ed è così che il fronte dell'Isonzo, martoriato da una tempesta d'armi d'ogni tipo, appare al giovane tenente Germano Bandiera: un colossale tiro a segno funestato dalla stupidità e dal cinismo degli alti comandi. Letterato benestante e sensibile, combattente contro voglia e istintivamente antieroe, Bandiera si trova a dover guidare il suo plotone di guastatori in una missione tanto inutile quanto impossibile: recuperare tre pesantissime corazze di bronzo abbandonate sul campo di battaglia. Alla cronaca di una realtà fatta di fango e sangue, paura e abbrutimento, il racconto alterna i flussi di pensiero d'un venticinquenne cui l'impronta di un'educazione alto borghese impedisce di comprendere fino in fondo la natura classista "di uno scontro fra torme di contadini spaventati." "Il grande balipedio" non è solo un duro romanzo di guerra. È anche la metafora di una resa all'insostenibile irrazionalità d'un gioco troppo grande e infernale.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Il grande balipedio 2017-12-26 15:03:30 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    26 Dicembre, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Una visione originale della guerra

Mi ha incuriosito per il titolo, perché non sapevo che significato avesse la parola balipedio, ma è bastata una breve ricerca sul dizionario per sapere che con questo termine si indica un campo sperimentale per il tiro dei cannoni e comunque per altre esercitazioni a fuoco; inoltre, in occasione della ricorrenza (centenario) della nostra partecipazione alla Grande Guerra il romanzo era indicato da alcuni quotidiani fra quelli in tema meritevoli di lettura. Ciò premesso, mi corre l’obbligo di evidenziare da subito che Il grande balipedio, sebbene ambientato nel corso della prima guerra mondiale, è un po’ atipico e pur nella vicenda di una missione suicida non cerca di esprimere tanto una ferma condanna della guerra, che nemmeno viene esaltata però, ma tende a far apparire il conflitto come uno scontro di classe, secondo una radicata concezione marxista. La figura di questo tenente, di un ceto borghese alto, a cui la vita non ha riservato preoccupazioni e che lui conduce con indifferenza, quasi con apatia, e l’immagine dei soldati che comanda, proletari considerati in guerra come carne da cannone e in pace come carne da sfruttare, segnano un netto contrasto che, pur tuttavia, il fango delle trincee, il martellante tambureggiare dei cannoni, il vitto insapore e inadeguato finiscono per annullare, nella lordura di un mondo che nelle traversie di una guerra rappresenta la peggiore condizione possibile. Il tema non è facile e la politicizzazione di un fatto può risultare controproducente alle esigenze di una interessata e gradevole lettura. Purtroppo l’autore non è riuscito a dare al romanzo una struttura snella, appesantendolo con frequenti riflessioni del protagonista principale, a volte anche superflue, in quanto ripetitive di concetti esposti in precedenza. E non è un caso se le parti migliori sono quelle in cui emerge un contrasto, anche fisico, con i superiori, senza che ci sia necessità di esporre un pensiero sul fatto che il mondo è schematizzato in classi e che ogni classe, in particolari momenti, può imperare sull’altra. Un colonnello che sembra ricordare tanto il generale Leone di Un anno sull’altipiano, e un capitano, pazzo di paura, che crede di riscattarsi rubando le corazze della pattuglia addetta al taglio dei reticolati sono l’emblema dell’ottusità di chi, in un dato momento della storia, è investito di poteri non supportati da idonee capacità. Così se sono frequenti pagine di una particolare grevità, che mi hanno anche stizzito, sono tuttavia presenti altre che stimolano a proseguire nella lettura.
Nel complesso, direi che il libro è meritevole, ma senza alcuna enfasi, senza l’emozione di chi è convinto di aver avuto un consistente contributo al suo livello culturale; ci sono, come sopra precisato, meriti e demeriti, però c’è anche una rappresentazione della guerra un po’ diversa dalle solite ed è questa originalità il pregio maggiore.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il sistema Vivacchia
Le furie di Venezia
Eredi Piedivico e famiglia
I giorni di Vetro
Io sono Marie Curie
Morte nel chiostro
La Santuzza è una rosa
Sono tornato per te
La portalettere
La fotografa degli spiriti
Il boia e la contessa
Rubare la notte
Non si uccide di martedì
Oro puro
Ferrovie del Messico
Resta con me, sorella