I sotterranei della cattedrale
Letteratura italiana
Editore
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Opinioni inserite: 9
Dell'editor non ti fidar
Un bel racconto, un piccolo thriller storico sullo sfondo della città di Urbino di fine Settecento.
In un impeto di bontà, a questo libretto ho dato quattro stelle perché è sostanzialmente ben scritto e mi ha tenuto buona e divertente compagnia per un paio di giornate; se mi ricapiterà a tiro, leggerò ancora volentieri questo autore. Però, però...
Caro Marcello - mi permetto di darti del tu poiché siamo pressoché coetanei - la prossima volta la bozza del testo rileggila per intero dall’inizio alla fine, per favore, senza fare cieco affidamento su chi dovrebbe curare l'editing del testo.
Per farla breve: tra le pagg. 41-42 un manovale viene pugnalato a morte per mano di un uomo misterioso che “brandiva un pugnale sporco di sangue”; a pag. 91 si fa riferimento a quello stesso omicidio, precisando però espressamente che l’arma del delitto è stata una pistola; a pag. 92 si rievoca il pugnale insanguinato con il quale è stato commesso l’omicidio del manovale! Insomma, pugnale o pistola?!? Una svista grossolana che una casa editrice ampiamente diffusa come la Newton Compton non dovrebbe permettersi. E noi, poveri lettori, siamo così costretti a correre da una parte all’altra per ritrovare i passi incriminati, credendo di aver capito aglio per cipolla… Risparmiateci cotanta perdita di tempo!
Meglio, dunque, essere il primo editor di se stessi: tanto nessun altro, seppur pagato, leggerà mai qualcosa di nostro con la stessa cura e attenzione che possiamo avere noi.
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I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE
Il professor Lamberti, docente di filosofia della facoltà di Urbino viene trovato morto nella cattedrale. E' un freddo e nevoso mattino del gennaio 1789.
Vitale Federici, suo allievo, nota alcuni dettagli che gli impediscono di liquidare la morte del maestro come "accidentale" come vorrebbero far credere le autorità.
Guidato da un intraprendente spirito di osservazione, Federici comincia a dipanare l'intricato groviglio di misteri che lo porterà ad inseguire un misterioso tempio sepolto nei sotterranei della città.
Insomma, la trama per tirarne fuori un buon giallo storico ci sarebbe. Peccato che questa volta Simoni manchi un pò di fluidità nel racconto. I personaggi sono poco approfonditi, i fatti si susseguono in maniera troppo repentina ed i collegamenti a volte sono un pò tirati.
Nel complesso devo dire di aver comunque apprezzato questo libro, che fra l'altro ho letto in una giornata, ma rispetto ad altre opere dello stesso autore l'ho trovato meno appassionante.
Consigliato sì, ma come lettura disimpegnata e senza troppe aspettative.
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- sì
- no
I sotterranei
Per fortuna che il libro costava solo 99cent, perchè altrimenti mi sarei arrabbiata.
A parte il fatto che nella brevità del libro non vengono spiegati molti fatti o approfonditi i personaggi, il resto non vale comunque granchè.
Sembra che abbia voluto ispirarsi a Dan Brown, ma a parte forse l'inizio, non ci è riuscito molto bene.
Tutto questo segreto di cosa di nasconde nei sotterranei della cattedrale....quando, nelle ultime pagine, scoprirete cos'è....ci rimarrete male come me, se avete amato Angeli e demoni o simili.
Io poi sinceramente non sopporto i libri pieni zeppi di errori grammaticali, ma non li rilegge più nessuno? in 120 pagine non posso trovare due errori per pagina, dopo un po' mi sale il nervoso.
Anche se costa poco, il mio consiglio è: lasciate perdere.
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Una piacevole scoperta
Questo libro mi ha fatto scoprire questo scrittore.
La storia è piacevole, la narrazione è scorrevole, manca un po' di descrizione accurata dei personaggi, ma ciò è dovuto alla brevità del libro.
Esso è l'introduzione alla conoscenza di Vitale Federici, un personaggio accattivante che ti attira a se pagina dopo pagina.
Esso un po' mi ricorda uno Sherlock trasportato nel medioevo.
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Il thriller dal finale che non ti aspetti...
Inizio subito dicendovi che questo romanzo è, in una sola parola, strepitoso.
Ma sarebbe troppo riduttivo definirlo in maniera così stringata, perciò passiamo al commento vero e proprio;
Sin dalle prime pagine, si nota subito la grande qualità nella scrittura di Simoni. L'ambiente di scena è il paese marchigiano di Urbino con la sua maestosa cattedrale, descritta e presentata con un'attenzione talmente particolareggiata che ti viene voglia di mollare di tutto e di andare a leggere il romanzo mentre la stai visitando.
Senza dimenticare che i momenti 'caldi' della trama coinvolgono i sotterranei della cattedrale stessa, ed il velo di magia mista a mistero che essi suscitano ricorda molto da vicino i sotterranei della Napoli trecentesca, descritti da Pederiali ne 'La vergine napoletana'.
Ad uno scenario meraviglioso, l'autore affianca vari personaggi ben immersi nella cultura pre-contemporanea: superstizione, creature appartenenti alle credenze popolari e omertà reverenziale nei confronti di autorità religiose sono solo alcuni degli ostacoli che tenteranno di dissuadere Vitale Federici, protagonista del romanzo, ed i suoi amici Gaspare e Bonaventura dallo scoprire chi è l'assassino del suo insegnante Federico Lamberti.
Ne verrà fuori una trama avvincente, mai banale e ricca di colpi di scena, che vedrà coinvolte numerose cariche 'dei piani alti' e che porterà i nostri protagonisti a rischiare la vita più di una volta pur di fare luce su questo mistero. Ed è da sottolineare anche come, oltre al supporto dei due amici, saranno soprattutto la perspicacia e l'acume di Vitale a condurlo verso una verità che nessuno ha l'interesse a riportare a galla.
Infine, penso che un finale più bello di questo non poteva essere scelto, perché il mistero sarà risolto, ma il Federici sarà costretto, suo malgrado, a non poter andare fino in fondo, in quanto 'La fede può resistere a tutto. Alla morte, alle guerre, alle ingiustizie. Ma non alla bellezza', e la tormentata storia d'amore con Lucrezia vedrà un atto conclusivo anomalo e, per quanto mi riguarda, inaspettato.
In attesa di capire se siano più suggestivi i sotterranei della cattedrale urbinate o quelli della città partenopea, vi consiglio caldamente la lettura di questo libro, ancora meglio se immediatamente preceduta o seguita dal romanzo di Pederiali.
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Buon autore, buona storia ma come tutte le buone s
Simoni scrive bene, carica e scarica la tensione, alleggerisce al punto giusto, l'imbastitura è quella abbastanza classica della narrativa di genere, con un amore tutto da seguire, un giovane Vitale Federici che deve investigare sagacemente per scoprire autore e mandante di una serie di delitti e soprattutto come esse si collegano all'archeologia classica in terra di Urbino.
I sotterranei di questo romanzo mi hanno ricordato un ricovero di lebbrosi letto ne I delitti del mosaico di Leoni e in generale l'ambientazione è alla Eco. Forse questi prestiti un po' troppo evidenti mi hanno raffreddato l'entusiasmo, ma forse è un giudizio personale sbagliato (se la letteratura è anche prestito).
La curiosità prende il lettore che segue Vitale, affiancato da Bonaventura e Gaspare, nei suoi percorsi logici. La soluzione finale fa giustizia e ingiustizia insieme di quegli omicidi.
In definitiva è un libricino economico della Newton di cui consiglio la lettura.
Tuttavia ci sono alcune illogicità, soprattutto nella costruzione di alcuni personaggi che seppure apparentemente secondari diventano primari nel corso dell'azione. Questa irrealtà, a mio giudizio, toglie qualcosa al totale.
Lodo, infine, l'interesse suscitato da questi gialli intorno alla storia; interesse che se da un lato maneggia una materia molto delicata e scientifica dall'altro ne risalta il fascino e soprattutto l' "attualità".
In definitiva, un buon autore di una buona storia con suspence e invenzioni piacevoli, ma troppo retoricamente monocorde, quasi qualcosa di già sentito con nuovi nomi e un nuovo ambiente. Nihil sub sole novi.
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Alla ricerca del tempio perduto
L’ambientazione di questo romanzo è collocata storicamente alla fine del settecento. Un prelato, professore universitario di Urbino viene trovato morto nella cattedrale ma da subito risulterà evidente, per lo studente laureando Vitale, che la morte non è avvenuta lì, non è una morte accidentale il professore è stato assassinato.
Vitale inizia ad indagare con acume e sagacia, scopre subito che il docente stava lavorando ad un progetto molto particolare ossia la ricerca del Tempio delle ninfe, la leggenda narra che, la costruzione, risalente all’epoca romana, si dovrebbe trovare nei sotterranei della stessa cattedrale dove è stato trovato il cadavere. L’edificio non è mai venuto alla luce. Perché il docente ci stava lavorando così accanitamente, nonostante non fosse un argomento di suo interesse? Chi era il mandante di questo lavoro? Entrerà in gioco l’Accademia degli Assorditi, congregazione di eruditi che non vedeva di buon occhio divulgazioni pagane di tipo edonistico, quindi anche questa esisteva realmente?
Molti interrogativi ma anche molte morti, che si susseguiranno man mano che Vitale si avvicinerà alla verità. La scoperta dell’assassinio del professore, il ritrovamento della mappa dove è ubicato il tempio, la chiave per potervi accedere, tutti questi elementi sono stati portati alla luce dalle indagini dello studente. Chi c’è dietro tutto questo? Come al solito la verità risiede dietro l’angolo, basta svoltarlo.
Marcello Simoni, in pochissime pagine, ha intessuto un thriller storico ben architettato, un lavoro difficile per dispiegare una trama appartenente a questo genere letterario.
Piccolo neo l’autore non rispetta una regola fondamentale per gli scrittori giallisti, ossia: “mai mettere il lettore in difficoltà, ma portarlo per mano verso la verità!” , il Simoni non può dimenticare di aver specificato con quale arma è stato ucciso un poveretto di manovale, poi riportarne un’altra, e di seguito correggere il tiro.
In ultimo devo ringraziare Sydbar per avermi spronato a leggere un thriller storico, ogni promessa è un debito! Bisogna allargare sempre le proprie vedute!
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1789: nei sotterranei, mentre a Urbino nevica
Pubblicato nei supereconomici di Newton Compton, il nuovo romanzo breve di Marcello Simoni riconferma la vocazione dell’autore per il thriller storico.
Nella Urbino fagocitata dallo Stato Pontificio, nell’anno di grazia 1789, la cattedrale ha appena subito il crollo della cupola. I lavori di ricostruzione, in corso, sono funestati da una disgrazia.
Padre Lamberti, docente di filosofia e “aperto fautore degli ideali di uguaglianza e di libertà” viene ritrovato morto: “… Il volto restava in parte visibile, rivelando qualcosa di luciferino”.
Non crede all’ipotesi dell’incidente il più affezionato discepolo della vittima: Vitale Federici, laico colto e dotato di intelligenza analitica e deduttiva.
“Il Lamberti era stato come un padre per lui, l’unico che avesse creduto nelle sue capacità di studioso e che gli fosse stato vicino nei momenti difficili”.
Il giovane allievo rileva fin da subito un particolare strano: una scritta sulla mano del cadavere, inchiostrata in rosso.
“Le parole sulla mano erano CAI VESIDIE BASSO” e alludono a “Caio Vesidieno Basso … il professore ne era letteralmente ossessionato …” ossia al “costruttore del tempio delle ninfe”.
A titolo personale Vitale s'incarica dell’indagine privata e la conduce, supportato da due amici e osteggiato dal potere costituito, addentrandosi nei sotterranei che serpeggiano sotto la cittadella.
“Le cavità sotterranee che corrono sotto i nostri piedi sono vaste e intricate..” e custodiscono i segreti di una setta e la vita di un personaggio spaventosamente leggendario: L’ombroso, un essere deforme partorito – sembra - da una suora e abbandonato nelle viscere della terra in tenera età.
Di scoperta in scoperta, Vitale riuscirà a dipanare una matassa di intrighi, intricata come il labirinto sotterraneo, e ad assaporare l’estetica classica, fatta di bellezza di forme e di musicalità.
La stessa estetica si riflette nello stile dell'autore, che dà vita a un testo colto e veloce, che ha il retrogusto piacevole e misterioso delle cose antiche.
Bruno Elpis
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E gli altri romanzi di Marcello Simoni.
Federici e i suoi amici
Il breve romanzo racconta le avventure di Vitale Federici, che nell'Urbino del settecento, si trova coinvolto in una serie di delitti tutti in qualche modo legati alla cattedrale in ristrutturazione. Il romanzo è ben scritto e scorrevole anche se alcuni avvenimenti non è che sorprendano più di tanto. Nel complesso però mi è piaciuto perchè la storia è ben argomentata e i personaggi appassionano; unica pecca di questo romanzo è la sua brevità che lascia, sopratutto nel finale, molte cose in sospeso, forse nell'ottica di farne una serie.