Di luce propria
Letteratura italiana
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Un fotografo speciale
Dopo aver pubblicato La masnà, Tutta questa vita, Destino, La figlia sbagliata, Respira con me, Raffaella Romagnolo pubblica Di luce propria, un romanzo storico di grande impatto narrativo.
Racconta la storia, complessa ed innovativa, di Antonio Casagrande. Abbandonato sulla ruota, avvolto in quella che si chiamava “Tela di Genova” o più comunemente “jeans”, cresce in orfanotrofio, in attesa di essere adottato. Ma lui è storpio, mezzo cieco e nessuno lo vuole. Un giorno, schierato insieme agli altri in un grande stanzone, ma al contempo diverso da tutti gli altri, viene scelto dal fotografo Alessandro Pavia, un uomo grande e grosso, che lui soprannomina Barbablu. Perché? Cosa la vita ha in serbo per lui, che si considera spacciato da sempre? Di qui si dipana una ricostruzione storica destinata ad essere ricordata perché lui, Antonio Casagrande, orfano su cui nessuno avrebbe mai scommesso nulla, è destinato a diventare testimone di un’impresa titanica:
“ritrarre tutti i partecipanti alla spedizione dei Mille di Garibaldi”.
Così Antonio diviene grande e :
“Fece ciò che non aveva mai smesso di fare da quando il suo padrone gli aveva insegnato i rudimenti dell’arte: misurare ombre, colori, profondità di campo e contrasto. Ma la consueta, esaltante sensazione di controllo sul Creato non sarebbe durata. Quel che ha importanza, disse a se stesso in un fulmineo istante di chiaroveggenza, quel che davvero conta risulta sempre offuscato.”
Un grande romanzo storico, frutto di costante ricerca e documentazione. Riporta il lettore all’indietro nel tempo, quando l’Italia era costituita, ma “bisognava fare gli italiani”, alla spedizione dei Mille, e alla figura di Garibaldi, ai funerali di Mazzini. Con un protagonista d’eccezione: Antonio Casagrande, il cui
“occhi cieco è luce pura. Non vede poco, vede troppo. E nel mirino della macchina fotografica, Antonio si prepara a sfidare la morte.”
Per gli amanti della storia, della fotografia. Intenso, preciso, avvincente.