Dentro soffia il vento
Letteratura italiana
Editore
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una strega nel bosco
C'è un paesino sperduto fra le montagne della Val d'Aosta, abitato da persone semplici e con qualche pregiudizio di troppo; c'è un bosco che a sua volta è pieno di vita, dove abita una ragazza rossa di capelli, isolata da tutti perché forse è una strega, e da qualche parte c'è anche una guerra che gioca con le vite di giovani ragazzi pieni di belle speranze. Detta così potrebbe sembrare una fiaba e forse un po' lo è, l'atmosfera di queste pagine ti cattura e ti porta in un luogo fuori dal tempo.
Il libro è raccontato secondo tre punti di vista che si alternano, Don Agape, il nuovo parroco appena arrivato da Roma che deve imparare a conoscere le montagne e le persone che le popolano, Yann, un ragazzo a cui la vita ha tolto tanto, così tanto che lui adesso è accecato dalla rabbia, e infine Fiamma, la ragazza che vive nel bosco e che tutti temono e schivano, lei a sua volta non ha bisogno di nessuno o almeno così crede. Pian piano, pagina dopo pagina, queste tre storie si intrecceranno sempre di più, l'alone di mistero che le circonda andrà a scomparire e si scopriranno segreti taciuti per anni, ma soprattutto ci si imbatterà nel male creato dai pregiudizi e dalle dicerie della gente.
Non saprei dire se questo libro è una storia d'amore, d'amicizia, di dolore, di solitudine e perché no anche di superstizione, però posso dire che è una storia scritta con maestria e delicatezza e che sia nel bene che nel male arriva diritto al cuore. Trama originale anche se forse il finale è un po' scontato proprio da fiaba ecco, però devo ammettere che anche io speravo proprio che finisse così!
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Cattura il lettore con la sua delicatezza
La prima cosa che mi è piaciuta di questo libro, prima ancora della trama, è stata la copertina con tutte queste foglie tendenti al blu ed al viola. Okay, un libro non si dovrebbe giudicare dalla copertina ma un romanzo con una bella immagine attira maggiormente l’attenzione.
Le pagine scorrono veloci ed il romanzo cattura. Lo stile è semplice così da rendere la lettura ben ritmata ed in grado di trasportare il lettore all’interno del paesaggio descritto.
Ogni capitolo ha un punto di vista differente, scritto in prima persona al passato. I personaggi narranti sono: Don Agape, il nuovo parroco del borgo che prende la decisione di tentare di convertire la pecora nera della comunità, Yann un allevatore che ha avuto diverse sfortune nella vita e Fiamma, la vera protagonista. Una ragazza indipendente, difficile da comprendere, forte, ma al contempo con grandi fragilità.
Queste tre vite si intrecceranno nel racconto. Forse la conclusione è un po’ scontata, ma devo dire di essere stata molto curiosa di conoscere il carattere ed il passato dei personaggi. L’autrice è riuscita a rendere il romanzo davvero molto godibile nel suo svolgimento.
I personaggi li ho trovati ben caratterizzati anche se la scrittrice ha sempre cercato di mantenere un alone di mistero. Ho apprezzato molto i vari flashback atti a rivelare il passato e, sebbene Raphael non sia, diciamo, lì, trovo che sia il punto di giuntura di tutto il romanzo.
Durante la lettura ti aspetti che Yann riesca a superare il suo blocco, che si convinca ad esprimere ciò che prova. È un personaggio pragmatico che per quieto vivere mente persino a sé stesso non comprendendo che, così facendo, fa più male a lui che agli altri.
Dentro soffia il vento è un romanzo che cattura il lettore con la sua delicatezza, nel quale si narra di dolore ed amore in maniera semplice ma efficacie.
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Fede e superstizione in una piccola comunità
La vicenda di Dentro soffia il vento di Francesca Diotallevi, ci viene narrata da tre voci narranti. La prima è quella di don Agape, un giovane parroco, timido ed impacciato, che fatica a conquistare la comunità che dovrebbe guidare perché lui stesso è preda di dubbi e timori circa la sua fede e la sua missione:
“prendere i voti era stata una diretta conseguenza della mia condizione di secondogenito. La mia era una famiglia importante, agiata. Con un fratello indirizzato a prendere in mano le redini dell’azienda fondata dal mio bisnonno e uno zio vescovo, che rivestiva un ruolo di spicco in Vaticano, il mio futuro era stato deciso. (..) Altri avevano deciso al mio posto.”
La seconda persona è Yann. Yann è un ragazzo taciturno, che custodisce con rabbia dentro di sé il grande dolore della morte del fratello Raphael, partito per la guerra e mai più tornato. Ha fortissimi sensi di colpa perché sarebbe dovuto partire anche lui, ma a causa di un incidente avvenuto molti anni prima che gli ha causato la totale immobilità di una gamba, è stato giudicato inabile al combattimento.
“Era passato più di un anno dall’ultima volta che avevo avuto notizie di mio fratello, e ancora non riuscivo a rassegnarmi all’inarrestabile scorrere del tempo, al mutare delle stagioni, alla vita che andava avanti nonostante tutto. Il dolore si espandeva all’infinito.”
Infine il lettore viene a contatto con Fiamma: la protagonista assoluta di questo libro. E’ una ragazzina di diciassette anni, dai capelli rosso fuoco e una bellezza selvatica. Vive sola in un capanno nel bosco, completamente isolata dalla civiltà, l’unico suo contatto con il mondo esterno è rappresentato dal rapporto con Lucien, un vecchio amico della madre che le ha insegnato a leggere e a scrivere, e che ogni tanto va a farle visita portandole dei libri da leggere. Lei raccoglie erbe, prepara decotti, e sente moltissimo la mancanza di quello che è stato l’unico suo vero amico: Raphael. In fondo è anche arrabbiata nei suoi confronti: anche lui l’ha abbandonata per partire per la guerra, con la promessa di tornare, che non si è mai concretizzata. La sua solitudine non le pesa,e ogni sera si porta fino al limitare della fattoria di Raphael sperando sempre di vederlo riapparire e lì si scontra duramente con Yann, pieno di astio e di dolore. Perché Yann la odia. Anche se non dovrebbe. Molto tempo fa è stata proprio Fiamma la prima a prestargli i soccorsi alla sua gamba, e a cercare di alleviare i dolori alla gamba. In realtà lui si rifugia nell’odio che ha scelto di provare per lei quando sentimenti più oscuri e profondi si fanno strada in lui. Deve odiarla, perché lei è la strega, non c’è nulla da obiettare. Sarà don Agape a scoprire l’esistenza di Fiamma, e di come sia considerata da tutti “la strega”, decidendo:
“di ricondurre quell’anima smarrita in seno al gregge”.
Riuscirà nel suo intento o sarà lui stesso ad essere salvato dall’affascinante ragazza? E Yann smetterà di odiare per ascoltare finalmente la voce del cuore?
Fede ed amore sono i temi precipui del testo. Si intrecciano, trascinando il lettore in un compendio assoluto di emozioni, sempre più forti col procedere della lettura. Un libro intenso,profondo, una storia destinata a lasciare un segno importante nel solco della letteratura.
Il romanzo è, anche, ricco di magia e di poesia, a tratti anche fin troppo crudo e violento, soprattutto nei confronti di Fiamma. Un peso determinante all’interno della narrazione è dato dalla superstizione tipica dei piccoli paesi, che prevale su tutto e tutti, e invade ogni cosa, rendendo ciechi ed ottusi la maggior parte degli abitanti della comunità. E’ un libro che penetra a fondo nel cuore e nell’animo del lettore, che conquista con una prosa delicata ed incantevole. Un romanzo che si libra alto nel cielo, che descrive una concezione dell’amore puro e profondo, capace di accogliere in sé dolore e risentimento, con rispetto e serenità.
Una storia che trascina e colpisce per un’autrice che sicuramente farà parlare ancora. Davvero una intrigante ed affascinante lettura.