Danubio rosso. L'albe dei barbari
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 3
Vale la pena leggerlo
Non sono assolutamente un abituale lettore e non sono un esperto di storia. Ho preso il libro perchè mi interessava leggere qualcosa relativo ai Rapporti tra Roma (la mia città), e quella zona dell'europa a ridosso del Danubio dalla quale oggi in era moderna provengono numerosi immigrati. Ho trovato la scrittura molto comprensibile e scorrevole, forse risulta irritante qualche ripetizione di troppo sulle descrizioni meticolose e dettagliate di alcune azioni dei protagonisti, ma tutto sommato ho apprezzato l'essenza del romanzo, quella di trascinare il lettore attraverso l'immagine e l'immaginazione rendendo visibili colori profumi e luoghi, come fosse un film. Ne ho approfittato per trarre anche delle nozioni di tipo storico avendo appurato leggendo l'introduzione e i ringraziamenti che si tratta di una storia basata su fatti veri e in luoghi più o meno esistenti. Il costo contenuto di 10 euro si presta all'acquisto e credo che tutto sommato ne valga la pena.
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Danubio rosso?
Ho comprato questo libro scritto da Alessandro Defilippi per l'argomento. Racconta infatti la battaglia di Adrianopoli e la sconfitta dei romani ad opera dei Goti. I fatti storici narrati sono aderenti alla realtà così come ci è stata tramandata da diverse fonti, ma non posso nascondere una certa (molta ) delusione. Il protagonista principale è Batraz, un guerriero sarmata a capo della guardia personale di Valente, che, ad un certo punto viene distaccato dai sui impegni di palazzo insieme ai suoi uomini, per fronteggiare l'invasione gotica.
Il fatto è che si viaggia all'interno della mente di Batraz piuttosto che nelle trame e nei meandri della storia e soprattutto degli uomini che l'hanno vissuta e , soprattutto fatta. C'è una continua alternanza tra il tempo presente e il passato remoto che alla lunga stanza. Così come il riportare per ogni capitolo data, luogo, ecc, un po' come se fosse un romanzo poliziesco.
Alla fine il problema dei goti e del danno che arrecarono all'impero nel IV sec e da cui poi quest'ultimo non si rialzò più, sembra passare in secondo piano rispetto alle visioni di Batraz, sembra anzi un pretesto per parlarne. §Il probelma dell'integrazione fra popoli, così attuale, si riduce a qualche passaggio, e non ne viene sfruttata tutta la potenzialità.
Niente a che vedere con "Le mura di Adrianopoli" di Guido Cervo, dove i fatti storici si intrecciano ad eventi e personaggi di fantasia in modo quasi naturale, come se tutto ciò che viene narrato fosse effettivamente accaduto. Inoltre qui sì che il tema dello scontro e dell'integrazione si rivela a pieno, spingendo i lettori a riflettere su temi presenti, che affondano le loro radici nel passato e dal modo in cui sono stati più o meno risolti, tutti possiamo imparare.
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Il nulla rosso
Io Amo la storia,ogni libro che leggo deve arricchirmi con date, avvenimenti, luoghi, personaggi, aneddoti,e se magari riesce anche ad emozionarmi,tanto meglio,le mie letture devono avere la capacità di trasferirmi nell’epoca narrata. Bene ,questo romanzo ruota intorno ad una battaglia,quella di Adrianopoli ,basta, qui si ferma la storia,il resto è una trama confusa,la solita descrizione degli scontri,una piatta vicenda d’amore,il tribuno,l’Imperatore decrepito e depresso,il re Barbaro,Il pretoriano sarmata con la crisi esistenziale,senza colpi di scena,emozioni,pathos. Unica nota positiva,lo stile,la capacità narrativa dell’autore è straordinaria,ma è come ascoltare una canzone con una splendida melodia,ma con un testo idiota. Per me soldi sprecati,non solo per chi ama i romanzi storici,ma anche per chi ama la lettura.