Caffè amaro
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Dello zucchero, per favore....
Maria Marra è' la protagonista indiscussa del romanzo, che potremmo definire una storia nella storia o semplicemente una vicenda parallela che percorre mezzo secolo di storia d' Italia ( dalla fine del '800 alla metà' del ' 900 ) seguendo, passo dopo passo, la vita travagliata della sua eroina e le vicende storico-politiche e socio-economiche di un paese in divenire, unito solo nominalmente, ma con retaggi feudali, nobiliari, discriminazioni, povertà', travolto dalle due guerre mondiali, dal fascismo, dalle leggi razziali, da un neo- colonialismo fallimentare, da miseria, emigrazione, analfabetismo, illegalità', profonde divergenze nord- sud.
La traccia storico-sociale caratterizza il romanzo, lo sovrasta, per lunghi tratti assistiamo a descrizioni quasi manualistiche di vicende che hanno segnato la nascita e la costruzione del nostro paese, l' avvento della modernità' ed il passaggio da un mondo agricolo all' industria, sempre evidenziando il contrasto nord-sud, con particolare riferimento alla Sicilia, dove in prevalenza è' ambientato, terra natale e cara all' autrice. Ne esce una miscellanea di accadimenti che, per essere adeguatamente sviscerati, necessiterebbero di migliaia di pagine, di approfondimenti ulteriori, forse è' eccessivamente pretenzioso condensarli in così' rapidi tocchi.
Di fatto, di manuale non si tratta, ma di un romanzo, e qui veniamo alla traccia parallela.
La vita di Maria ne è' l' elemento trainante, una eroina della modernità'. Ancora quindicenne si concede in moglie a Pietro Sala, folgorato dalla sua avvenenza, di famiglia molto benestante, viveur, amante del giuoco, delle donne, viaggiatore, inconcludente, lei che proviene da una famiglia più' modesta, anche se il padre è' un avvocato di idee socialiste. Con lei cresce Giosue', amico di infanzia ed " adottato" dai Marra, destinato a grandi cose, occhio e consigliere di Maria con vista sul mondo.
Con il passare degli anni la nostra eroina maturera', si farà' donna, uscirà' dal proprio gracile mondo paesano per affrontare la vita vissuta, sarà moglie, madre, imprenditrice, allarghera' i propri confini culturali, viaggerà', e contemporaneamente entrerà' nelle grazie dei Sala e lotterà' per migliorare le condizioni economiche e i diritti dei salariati, dei più' poveri, oltre che vivere intensamente il proprio ruolo di donna, i propri desideri nascosti, l' ideale amoroso da lei sempre agognato.
Emerge, vivido, il contrasto tra ragione e sentimento, tra speranza e cruda realtà', oltre che necessita', e Maria sarà' sempre costretta a vivere in bilico tra l' apparire, l' obbligo di sostenere e mantenere la solidità' famigliare, e viceversa il proprio irrefrenabile desiderio di donna romantica.
Credo che il limite del romanzo stia proprio nella costruzione narrativa, in quell' essere di tutto un po' senza essere niente nello specifico, in quel continuo argomentare, elencare e descrivere il particolare storico che finisce per sottrarre fluidita', armonia, profondita' alla trama ed ai personaggi.
Non ho avvertito, se non in rari momenti, sensazioni forti, sentimenti e passioni autentiche ( come invece volevasi mostrare ), mi sembrava di essere fermo ad una stazione ferroviaria guardando il passaggio di un treno così velocemente da non delinearne i contorni, da non distinguerne i vagoni, ne' la destinazione, io che invece avrei voluto si fermasse, sostasse, per salire a bordo ed avventurarmi in un lungo viaggio.
È' molto difficile costruire un romanzo sui sentimenti che attraversi un periodo storico ed è' piuttosto complicato inserire una vicenda personale, famigliare, una storia romanzata in un contesto ben definito, lontano, ignoto, approfondendone tematiche, cultura, usi e costumi, in un linguaggio leggibile e godibile, a maggior ragione se attraversa cinquanta anni così' importanti e determinanti verso la modernità'.
Inevitabilmente la profondità' letteraria viene meno, e si rischia di presentare un manuale di nozionistiche dissertazioni, con una trama fragile, senz' anima e coinvolgimento emotivo, abbandonando il lettore in una via di mezzo che diventa incertezza, smarrimento, noia.
Allora, faccio riferimento a due scrittrici, Tracy Chevalier e Catherine Dunne, i cui romanzi, pur affrontando tematiche storico-sentimentali, sono ben riconoscibili, perché' l' una tratteggia il periodo storico dipingendolo sui personaggi, l' altra privilegia il filone romantico- sentimentale con linearita' e profondita' dei sentimenti.
La conclusione è' un gusto un po' amaro, proprio come le note di quel " black coffee " che riporta la protagonista ad un dolce ricordo ed al desiderio di un caffè' zuccherato, io invece l' ho trovato solo amaro e poco aromatizzato.
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Caffè amaro.
"Noi due non possiamo dimenticarci, non è possibile: il nostro è un solo destino, o crudele, o felice."
In una Sicilia afflitta da miseria, mafia e una classe dominante inetta e corrotta, dove pochi – fra questi il padre di Maria, avvocato socialista – osavano marciare in direzione ostinata e contraria, nascere donne significava, anche nelle famiglie più acculturate e benestanti, avere un solo scopo nella vita: trovare un marito, accudirlo, dotarlo di prole e vivere nell’obbedienza. Questo sembra anche il destino di Maria quando, bellissima e appena quindicenne, viene adocchiata da Pietro, nobilotto charmant, che se ne innamora a prima vista e la chiede, la pretende in moglie, anche senza dote. Maria conosce l’amore, soprattutto quello carnale, attraverso questa unione con un uomo ricco, colto, affascinante e molto più grande di lei. Ma col tempo impara a conoscerne anche i limiti, le gravi mancanze, le dipendenze. Mentre cresce in lei la consapevolezza di amare, da sempre, un altro: Giosuè, quello che ha sempre considerato un fratello acquisito.
La trama, apparentemente melodrammatica, non deve trarre in inganno. Ciò che fa di Caffè amaro un gran romanzo, è altro: l’accurata ricostruzione storica, l’ambientazione famigliare e sociale, la cura e credibilità dei personaggi. Hornby evade dalla Sicilia, dove ancora una volta non può esimersi di ambientare le sue storie, per portarci in Africa, nelle colonie dove gli Italiani brava gente dicevano di portare civiltà e prosperità e perpetrarono invece crimini orrendi. Affronta il fascismo e le leggi razziali (Giosuè è ebreo).
Un bellissimo romanzo, che ti appassiona, ti coinvolge e ti lascia completamente soddisfatto.
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MARIA
Le parole di Simonetta Agnello Hornby e la voce di Iaia Forte sono un'accoppiata perfetta, un connubio riuscito per narrare una storia avvincente e ricca di colpi di scena.
La storia è lunga un ventennio: dai Fasci siciliani all’ascesa del fascismo, dalle leggi razziali alla Seconda guerra mondiale, fino ai bombardamenti che distruggono Palermo.
È la Sicilia la principale protagonista di questo romanzo, con la sua storia e la sua tradizione.
La bella e giovanissima Maria, quindicenne, data in sposa al trentaquattrenne, amico di famiglia, Pietro Sala, riesce a stregare gli uomini e a movimentare le vite di tutti i personaggi che le ruotano intorno in una danza legata all'eros e ai sentimenti.
Il romanzo Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby è un'avvincente saga familiare, una storia dominata da sentimenti forti e passioni travolgenti. Maria è un bellissimo personaggio femminile, delineato alla perfezione. È la donna meridionale per eccellenza in cui tante altre donne si ritrovano.