Narrativa italiana Romanzi storici Auschwitz è di tutti
 

Auschwitz è di tutti Auschwitz è di tutti

Auschwitz è di tutti

Letteratura italiana

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La trama e le recensioni di Auschwitz è di tutti, romanzo di Marta Ascoli edito da Rizzoli. Trieste, 1944. Marta ha diciassette anni, “un’età in cui tutto ci accontentava e ci faceva sorridere”. Quei sorrisi vengono strappati brutalmente la sera del 29 marzo, quando due SS fanno irruzione in casa per prelevare la famiglia Ascoli, per metà ebrea. È l’inizio di un calvario senza fi ne. La prima tappa è la risiera di San Sabba, unico campo di concentramento nazista in Italia; poi verranno la separazione dalla madre, il terribile viaggio in treno verso Auschwitz, sola donna in un convoglio di uomini per non abbandonare il padre; quindi Birkenau, poi Bergen-Belsen, la neve, i lavori forzati, la denutrizione, le malattie, le torture. E quella frase che suona come una condanna a morte continuamente rinviata: «Tu da qui non uscirai che per il camino». Eppure Marta resta attaccata alla vita con tutte le sue forze; infi ne, stremata, quando decide di farla fi nita lanciandosi contro il fi lo spinato, la sentinella che la scopre non spara. Il destino ha in serbo per Marta il 15 aprile 1945, il giorno della liberazione per mano degli inglesi e la gioia immensa del ritorno a casa. Attraverso la sua testimonianza, Marta Ascoli ci ricorda la tragedia vissuta da una famiglia, dal popolo ebraico, dall’umanità intera: e, con la forza di un grido, ci spiega che Auschwitz è di tutti, luogo-simbolo della più grande ferita aperta nella storia del Novecento.



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Auschwitz è di tutti 2011-02-14 14:40:39 fabiomic75
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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    14 Febbraio, 2011
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Auschwitz è di tutti

"L'esperienza che ho attraversato ha cambiato di molto il mio carattere, minando la mia volontà, una volta ferrea, e riuscendo a farmi perdere il mio ottimismo e la fiducia nel prossimo. Ho ancora visibile sull'avambraccio sinistro il numero che mi hanno impresso, che rimane a testimonianza di ciò che sono stata costretta a subire. Non ho mai cercato di nascondere questo tatuaggio, ho sempre pensato che la vergogna di averci marchiato doveva ricadere su chi ce l'aveva imposto." Così si conclude questo terribile diario di Marta Ascoli, deportata ed internata nel 1944 ad Auschwitz-Birkenau, dal quale è stata liberata dagli alleati nel 1945 ormai in fin di vita. Tanto si è scritto sull'Olocausto e tanto ancora si scriverà, e questo è un bene, che questa pagina atroce della storia dell'umanità resti viva nelle menti di ciascuno di noi affinchè niente di tutto questo possa mai ripetersi. Tanto si è scritto dicevo ed il documento biografico di uno dei sopravvissuti non può che colpire al cuore un lettore sensibile. Le condizioni cui fu sottoposta la signora Ascoli, allora diciottenne, furono mostruose e solo un'incredibile forza d'animo, le permise di sopravvivere all'inferno che furono i campi di sterminio nazisti, Auschwitz su tutti.

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Auschwitz è di tutti 2011-01-30 11:22:36 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    30 Gennaio, 2011
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Il colore della Risiera.

Viene rieditato questo magnifico libro autobiografico della signora Ascoli e il cuore mi si stringe nel suo peso.
Appena arrivato in Italia avevo preso residenza in Trieste, e il ricordo di quella meravigliosa città non mi ha mai abbandonato.
Ero stato accompagnato in Risiera: una struttura architettonica che il mio amico Van Straten compagno di stanza mi aveva riferito essere "il luogo grigio" di Trieste.
La visitai e capii tante cose.
Soprattutto il colore, il grigio.
E' questo che la signora Ascoli ci testimonia, la morte ha un suo colore.
E come per il mio connazionale Aprea era il bianco, per gli ebrei è stato il grigio.
S. Sabba, per i triestin solo S. Saba...
La descrive bene, molto bene l'autrice prima del salto che si presume terminale : Auschwitz, la Notte.
Ne tornerà cambiata, come tutti.
Anche se gli ultimi vivi di quell'inferno si ostinano ad uccidermi sempre con le stesse parole: non sono mai tornati...tutti.

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