Ai tempi della guerra del sale
Letteratura italiana
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una storia lontana nel tempo
Maria Grazia Orlandini, dirigente scolastica a riposo, si interessa di storia locale, di arte, di toponomastica e si diletta nello scrivere. Ora approda in libreria con Al tempo della guerra del sale. Un libro che narra una storia nella storia, lontana nel tempo, e una più attuale e moderna. Una lettura intrigante, avvincente, precisa. Un viaggio lungo la strada antica e fascinosa, teatro di una guerra che è stata, dai contorni netti e di grande attualità anche per i tempi odierni.
La ristrutturazione di un casale a Vicoforte è l’occasione per il ritrovamento di una zampa di capra ferrata, il cui significato oscuro ed obsoleto riporta la giovane padrona di casa, Elisabetta, all’indietro nel tempo che fu. Scopre, infatti, anche un manoscritto che racconta la storia di Miclot, un giovane vicese, costretto a fuggire lontano dalle sue terre, per essersi reso colpevole di aver partecipato alla rivolta del sale. Infatti:
“nella seconda metà del ‘600 scoppiavo continue rivolte nel monregalese: la gente era in precarie condizioni economiche anche perché si erano verificati cambiamenti atmosferici tali da portare la gente alla fame per la carestia. In quelle condizioni la gente non era in grado di sopportare altri aggravi di tasse, soprattutto quella sul sale: era questa una derrata di cui i vicesi potevano rifornirsi quasi gratis e di cui il Monregalese era esente da secoli. In quel periodo, infatti, era quasi terra di confine con i territori sotto l’influenza della Repubblica di Genova, e, grazie al contrabbando, il sale era a disposizione, anzi poteva venir venduto sottocosto ai paesi vicini.”
Miclot si rifugia in terra di Liguria, iniziando una nuova vita con il cugino, lavorando la terra, cercando di ottenere un miglioramento. Coltiva e commercia carciofi, viti, olive, portando i suoi prodotti anche in altri paesi del Mediterraneo. Ma il legame con le origini è sempre forte e il suo cuore rivolge le sue attenzioni verso ciò che ha lasciato. I luoghi, le persone, entrano dentro ognuno di noi e non si dimenticano mai, e in fondo il richiamo alle origini è sempre più pressante.
Una storia lontana nel tempo, che:
“a dispetto dei tanti anni, descrive un mondo molto simile all’attuale, con gli stessi intrighi, le stesse incomprensioni, gli stessi ricatti. (…) A scuola, il leggere di guerre e di re l’aveva sviata dal riflettere sulla vita reale che ogni giorno imponeva il dover affrontare le stesse difficoltà, gli stessi problemi, le stesse facili o difficili relazioni con gli altri che anche oggi preoccupano la gente seppure in un mondo così diverso.”
La vicenda di un esule che, concepita come una matrioska, ne contiene tante altre.
Tanti personaggi, tanto luoghi dipinti con cura sullo sfondo variopinto e variegato della Storia con la S maiuscola. La storia intera come maestra di vita, simbolo di un fluire continuo dell’essere umano in quanto tale alle prese con paure, preoccupazioni, sopravvivenze, che caratterizzano l’esistenza umana di allora quanto di quella attuale. Un romanzo storico che stupisce e coinvolge il lettore in un vortice frenetico di continue emozioni.
Il libro è arricchito da molte immagini del tempo e da un’appendice storica sulla deportazione delle famiglie monregalesi nelle pianure del vercellese. Due poesie di Remigio Bertolino impreziosiscono l’opera.