Io, però
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
un erotico inconsueto
Se cercate un erotico “diverso”, potreste rimanerne sorpresi.
Piccolo libro molto inconsueto, sia per la struttura (24 brevi capitoli, quasi istantanee nella vita di Margherita, senza che ci sia una vera trama), sia per la particolarità del linguaggio.
Rosa Santoro usa un immaginario/vocabolario corposo, fiorito, quasi una prosa poetica, che passa dalla crudezza e dall’insistenza su certi dettagli scabrosi, naturalmente sgradevoli (i gesti, la puzza, i sapori cattivi, gli umori e il sudore - tutti protagonisti, senza filtri e senza sfumature) a inattesi momenti amari-intimi-tristi e sorprendentemente lirici (“E’ sventata, sembra una meretrice dai vestiti leggeri e da mille carezze d’immaturi ragazzini.”)
E poi la protagonista, il mistero-Margherita che non scioglie il dubbio in chi legge le sue avventure/sfide sessuali: è solo una terribile ingenua o al tempo stesso una fortunata incosciente/innocente con un’inarrestabile voglia di sperimentare?
Margherita è una donna che accoglie con disinvoltura (e una certa gratificazione personale) partner casuali, ma anche il ménage à trois (anzi a quattro), e che accetta con naturalezza di farsi “torturare la magnolia”. La sua è una ricerca costante, un’ esplorazione per capire cosa vuole e cosa la rende felice. Poi scrive le sue riflessioni, le sue frustrazioni, quasi appunti di un diario del corpo e dell’anima su pezzi di carta improvvisati.
Attorno a lei, o forse all’ombra di lei, si muovono maschi mollicci, a volte teneri, a volte crudeli, a volte impotenti, ma tutti con la voglia di prendere da lei più che possono, immersi in un delirio del suo corpo, che da pericolosa venerazione può facilmente trasformarsi in una sorta di dominazione di un territorio proprio.
Fino all’epilogo, assolutamente imprevisto, che la trasforma in una delle tante vittime anonime dell’amore di cui conservare comunque memoria.
Perché tutti questi uomini, in fin dei conti, hanno cenato con il suo corpo di donna e nessuno si è veramente preoccupato di non consumarla del tutto.
Indicazioni utili
"Era una biglia che camminava nel cielo distratto da nuvole e stelle ubriache”
Margherita in "Io, però ..."
Intrigante, sensuale, peccaminoso. Nella trama.
Semplice, ammiccante e senza mezzi termini. Nel lessico.
Fluidamente scorrevole. Nello stile.
Il breve romanzo erotico “Io, però” di Rosa Santoro è uno scritto seducente che ha come protagonista Margherita, una ragazza di provincia ingenua, che, giunta in città, si lascia travolgere dal potere della passione.
Consigliato.