Elogio di Federica la mano amica
Letteratura italiana
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Elogio di Fede
Che dire? Morozzi, dopo aver esordito con "Blackout", thriller ambientato in un ascensore, tesse le lodi di Federica. Si parte dagli inizi, dalla scoperta dell'eros grazie a "L'Azteco, romanzone poderoso", e le sue descrizioni dettagliate di seduzioni ad opera di regine ninfomani. Certo, sono altri anni, in fondo l'autore è poco più che quarantenne, ma ricorda l'emozione di vedere Michela Miti in bikini su una guida tv ("Telepiù" o "Telesette"), e l'impetuoso esordio di Federica che ne seguì.
Direi di fermarmi qua, altrimenti il commento sarebbe più lungo dell'opera. Trentaquattro pagine (trentacinque, contando l'elenco degli altri titoli della collana), nelle quali si "mette a nudo" quello che ogni uomo sa: "...nessuna manina femminile può fare di meglio...". Dà atto però, che "...a ogni regola c'è un'eccezione."
Brevissimo, pressoché un opuscolo, scritto con proprietà e senza volgarità pesanti, è l'ideale per farsi un'idea di quanto sia fenomenale Federica, e cosa ne pensino realmente gli uomini.