Uomini. La stupidità in amore è una cosa seria
Letteratura italiana
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In inglese si chiama sexual addiction
Gli Uomini di Elda Lanza sono Virgilio, il primo fidanzato, l’artista Gérard, il marito Alessandro, e altri ancora.
Di loro, l’autrice ha un’opinione complessivamente negativa.
A partire da un’esperienza infelice con il padre, i tradimenti del marito (“In inglese si chiama sexual addiction. L’individuo ha bisogno di aumentare i comportamenti sessuali o la loro intensità per mantenere l’effetto in modo ossessivo…”) inducono Elda a maturare un senso di sfiducia che culmina in un doloroso episodio di violenza subita (“Senza riuscire a cancellarlo dalla mia testa e dal mio corpo, sarà il mio segreto per sempre. Il mio modo di odiare per sempre gli uomini”).
Giudizio finale: elencativo, misandrico, contrappositivo.
Bruno Elpis
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La stupidità in amore
Elda Lanza scrive un libro stupendo sull’amore e sugli uomini, dal titolo accattivante: Uomini. La stupidità in amore è una cosa seria, Salani.
Il libro racconta la storia :
“della bambina che non sapeva piangere”,
perché a tre anni e mezzo subisce il suo primo tradimento dal padre stesso, che innamoratosi della sorella della madre, le abbandona entrambe. La giovane divenuta donna si iscrive a Filosofia, senza mai prendere la laurea. Inizia così un cammino all’interno dell’amore, con i suoi enigmi, le sue indecisioni, le sue ferite. Perché:
“ognuno ha un libro nel cuore, forse non è neppure quello che ti ha insegnato o che hai amato di più. E’ un libro. Il tuo libro. Il mio libro è grigio.”
La protagonista, giovane ed insicura, va a Parigi, conosce l’intellighenzia di allora: pensatori come Sartre, come Simone De Beauvoir che le insegna il rispetto per se stessa e Gerard, un fascinoso attore mai dimenticato. Tornata si innamora di Alessandro, e lì sarà la sua rovina. Perché lui la tradirà sempre, pur amandola, le darà un figlio e innumerevoli separazioni. Una donna, cresciuta senza affetto, non potrà che comportarsi da stupida,
“perché la stupidità in amore è una cosa seria.” .
Una educazione sentimentale semplice, pura, reale nei suoi errori implacabili, ma commessi con il cuore e non il cervello. Un solo uomo si salva: l’avvocato Max Gilardi,
“nato dalla mia fantasia, dal mio bisogno e dalla mia voglia di parlare con un uomo vero. Nato dalla mia delusione. Dalla mia sfiducia. Dal mio dolore.”.
Proprio per questo più unico che raro. Un uomo, appunto. La sua vendetta personale.
Un libro sottilmente amaro, senza fronzoli, crudo nella sua intima essenza. Ma anche coraggioso e sincero, come solo una donna che ha amato e vissuto può scrivere.