Un battito d'ali Un battito d'ali

Un battito d'ali

Letteratura italiana

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Sveva è inginocchiata nel suo giardino, intenta a sradicare le erbe infestanti. All'improvviso sente un profumo inequivocabile, quello di suo padre, e si rende conto di quanto lui le sia ancora vicino nonostante sia mancato ormai trent'anni fa. "Caro papà, è stato così che ho deciso di raccontarti quello che ti ho sempre taciuto...", scrive, aprendo lo scrigno della memoria. Il ricordo la riporta alla fine degli anni cinquanta, a Milano, quando è una giovane donna costretta a lasciare l'università per affacciarsi al mondo del lavoro con la piena consapevolezza di non saper fare nulla di concreto. Si improvvisa segretaria prima in un ufficio di rappresentanza commerciale, poi in una prestigiosa galleria d'arte, dove incrocia artisti e intellettuali che solleticano la sua curiosità. Ma per quel lavoro non sente alcuna inclinazione, e ben presto capisce di dovere imboccare un'altra strada, perché ciò che le piace davvero è il mestiere di scrivere. Diventerà una narratrice dopo anni di giornalismo. Gli esordi di Sveva Casati Modignani hanno dell'incredibile, anche perché raccontano un'Italia del boom economico che non esiste più. In questo viaggio nel passato, l'autrice conduce il lettore fino alle soglie della sua affermazione come scrittrice. E ci ricorda che, nella vita, nulla avviene per caso, che dagli errori si può imparare, che ogni porta chiusa ha una sua chiave per aprirsi.



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Un battito d'ali 2017-09-21 09:15:42 Elena72
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Elena72 Opinione inserita da Elena72    21 Settembre, 2017
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ricordi di una signora d'altri tempi

“Caro papà (…) da quando te ne sei andato, tante volte ho sentito il bisogno struggente di averti vicino per raccontarti gioie e tristezze, ma tu non c'eri più” (p.7).

Bice Cairati (Sveva Casati Modignani è uno pseudonimo) in questa sua ultima opera racconta con sobria eleganza la sua carriera lavorativa, il percorso che l'ha portata, dopo anni di dura gavetta, a scrivere e pubblicare il suo primo romanzo. L'autrice sente di dover ringraziare suo padre che, con costante ma discreta presenza, l'ha sempre sostenuta ed incoraggiata. Diventare un'autrice di successo non è stata per la Modignani un'impresa facile né scontata. Costretta ad abbandonare la facoltà di lettere a causa delle scarse risorse economiche della famiglia, per anni si dovette adattare ad un impiego come segretaria. Dapprima in uno studio commerciale, poi presso una prestigiosa galleria d'arte in via Manzoni, nel cuore della Milano degli anni del boom economico l'autrice ebbe l'opportunità di dialogare con artisti ed intellettuali di fama internazionale. Coinvolgente ed emozionante l'incontro con Lucio Fontana che, al tavolino di un bar, le spiegò l'origine e il significato dei famosi tagli che caratterizzano le sue tele: la Modignani ci fa respirare il clima straordinario e nello stesso tempo familiare di quell'episodio e ci trasmette dell'artista un'umanità inaspettata.
Bice è una persona che sa adattarsi, ma il ruolo di segretaria non poté gratificarla: un improvviso ed ingiustificato licenziamento divenne per lei l'occasione di cambiare radicalmente vita e professione; prima presso la redazione de “La Notte”, poi come inviata di famose testate di Rizzoli e Mondadori, la Modignani riuscì finalmente a dedicarsi alla scrittura. Redattrice di articoli di cronaca mondana, intervistò molti personaggi famosi tra cui Luchino Visconti, Gino Cervi, Wanda Osiris, Joséphine Baker, Susanna e Gianni Agnelli.
Con discrezione ed eleganza la Modignani rende il lettore partecipe di aneddoti curiosi e trasmette l'atmosfera di quei tempi, la nostalgia per un mondo in cui, forse, si respiravano altri e più alti valori. Non nasconde però anche la consapevolezza delle difficoltà vissute per potersi affermare dal punto di vista professionale in un'epoca in cui le donne erano considerate più adatte ai fornelli che alla macchina per scrivere. Dopo le nozze e la nascita di suo figlio, “stanca di cronache e di interviste” decise di lasciare il giornalismo e, sostenuta dal marito, riuscì finalmente a pubblicare la sua prima opera: “avevo realizzato il sogno che inseguivo da tutta la vita. Caro papà, lo devo a te se da quarant'anni scrivo romanzi, a partire dal mio primo romanzo che ti aveva tanto commosso. Grazie, mille volte grazie” (p. 163)

Pur non avendo mai letto opere della Modignani, ho deciso di accostarmi a questo testo colpita dal titolo, attirata dalla copertina e incuriosita dalla tematica autobiografica. La Modignani mi ha coinvolta con il suo stile sobrio ed elegante, i suoi aneddoti raccontati con discrezione, la sua capacità di trasmettere emozioni. Lettura scorrevole, leggera, piacevole.

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Un battito d'ali 2017-04-25 13:45:10 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    25 Aprile, 2017
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Lettera aperta ad un padre.

E’ edito il nuovo libro di Sveva Casati Modignani, Un battito d’ali, in cui l’autrice si racconta tramite ricordi, emozioni, ripercorrendo la propria vita: la gioia, le debolezze, le sconfitte e le vittorie. Scriveva Virginia Woolf che:
“Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.”
Al contrario la nostra autrice ci confessa il proprio passato senza riserve. Tutto ha inizio un giorno come tanti, nel giardino di casa, quando Sveva coglie inavvertitamente nell’aria un odore familiare, quello di suo padre, scomparso trent’anni prima. E’ da questa sensazione “di casa” che l’autrice ripercorre la sua infanzia: dal rapporto affettuoso con un padre che vuole la sua felicità, a quello più distaccato e complicato con la madre, fredda ed autoritaria, che ha inevitabilmente indurito la sua personalità ma che le ha offerto forza nei momenti di sconforto. L’autrice si rivolge direttamente al padre, a cuore aperto, in un flusso continuo di pensieri e di rimpianti.
“Caro papà è stato così che ho deciso di raccontarti quello che avevo taciuto da quando avevo iniziato a lavorare a quando ho scritto il primo romanzo che tanto ti ha commosso.”
E’ un viaggio
“faticoso, perché tanti ricordi si sono anche annebbiati, (…) invece nitidi sono le sensazioni che ho provato e che sono rimaste scolpite dentro di me.”
Costretta a lasciare gli studi il letteratura e il suo sogno di diventare scrittrice a causa di problemi economici familiari, Sveva entra nel mondo del lavoro con cui si scontra inesorabilmente. Diventa prima segretaria d’azienda, poi lo stesso per una prestigiosa galleria d’arte. Ma anche quest’ultimo lavoro lo perde, ma lei non si perde d’animo e con coraggio e determinazione prosegue il suo cammino. Inizia un percorso duro e faticoso, ma intriso di felicità. Entra a “La Notte”, dove le viene data l’opportunità di intervistare persone famose. Lei in queste interviste ci mette tutto il suo impegno, arrivando dritta all’anima, facendo emergere le debolezze e le fragilità della persona intervista. Insomma ci mette cuore e sentimento. Gira il mondo, ampliando a dismisura il proprio bagaglio culturale. Ma è nella scrittura che trova finalmente se stessa, libera di dare libera vita e libero sfogo ai suoi personaggi e alla sua fantasia. Si parla di boom economico, di maschilismo, di televisione, in un’epoca, gli anni Sessanta, che non c’è più.
“Quello che prima era un paese devastato dalla guerra, qui si ricostruisce; qui l’Italia è un Paese bellissimo, c’è il boom economico, lavoro per tutti, vita culturale, grandi fermenti, novità … il Paese del bengodi.”
Un battito d’ali è un raro esempio di opera in cui l’autore mette a nudo sé stesso e il proprio vissuto personale, in modo sincero ed autentico. E’ una lettura piacevole ed emozionante.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha letto Sveva Casati Modignani, Il diavolo e la rossumata, oppure Il bacio di Giuda. Le due precedenti biografie della scrittrice., così da avere un quadro completo sulla sua personalità.
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