Ti parlo da una vita Ti parlo da una vita

Ti parlo da una vita

Letteratura italiana

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Due amiche, due che si parlano "da una vita". Di tutto, di tutti. Due ragazze-per-sempre, che a cinquant'anni chiacchierano fino a notte in macchina con i piedi nudi sul cruscotto e la sigaretta in bocca. Quasi due sorelle. Una si ammala, muore. L'altra l'accompagna alla soglia. E resta, di qua dal muro. Ma decide di non smettere di parlare, forse da sola, forse con lei: perché gliel'ha promesso. Questa è la storia di chi scrive. Quelle di donne che cercano, seguono, evocano le tracce di chi non c'è più. C'è la storia di Gemma che ritrova la voce del figlio perduto, dopo mesi passati a gridare il suo nome a un vecchio registratore. E c'è quella di Edda, che nella voce del figlio inciampa, perché è lui a continuare a chiamarla, è lui che vuole dirle dov'è. C'è Carla, che ha perso una figlia nel terremoto dell'Aquila, e che afferma di credere nell'incredibile per non perdere il contatto con la realtà. C'è la donna che un figlio, quel figlio, non ha voluto metterlo al mondo, ma non ha mai smesso di cercarlo, e lo ritrova in un piccolo paradiso, o forse soltanto dentro di sé. Un libro di grande impatto emotivo, sull'amore che non sa e non vuole arrendersi. Le nove storie - più una, quella di chi scrive raccontano di donne che hanno imparato che può essere la morte a consolare la vita. In comune non c'è il dolore, ma il bisogno di metabolizzarlo in parole. Per continuare a dire a chi non c'è più: io ti parlo da una vita. Da sempre, d qui.



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Ti parlo da una vita 2013-05-13 22:23:33 katia 73
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    14 Mag, 2013
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Ti parlo da una vita

Stefania Rossotti con questo libro ci apre le porte verso un mondo in cui si fa fatica e a volte paura a credere , ci porta nel cuore di mamme che hanno perso il bene più prezioso, i loro figli, ma che sentono comunque la loro presenza, nove testimonianze più la sua che fa da filo conduttore .
Non vuole imporre il suo pensiero, vuole solo raccontare queste storie, e lo fa benissimo, ha raccolto queste testimonianze e le ha racchiuse in questo commovente romanzo da leggere sicuramente con una confezione di fazzolettini in mano.

Carla ha perso la figlia nel terremoto dell’Aquila , di Laura è stato solo trovato un orologio privo di cinturino che lei ora porta sempre al polso , la medium, che le parla al telefono e lei non ha mai visto personalmente le dice che a Laura piace il nuovo cinturino, e anche il golfini con i bottoni di madreperla che indossa, di certo non poteva vederlo o saperlo . “ Io non so perché succedono queste cose. Non so se che cosa siano: Possono essere illusioni, non importa, mi fanno stare meglio. Mi fanno vivere come se Laura fosse soltanto imprendibile, ma vicina a me . Il dolore non evolve mai . Io sono comunque inchiodata senza via di scampo “ . Il giorno del suo compleanno il tuo telefono ha squillato due volte ,sul display è apparsa la scritta LAURA.
Monica ha perso un bambino di quattro anni, Giacomo, ma lei lo vede, lo sente, avverte la sua presenza, le luci in casa a volte si accendono e si spengono, lui appare per brevi attimi sul videogioco di suo fratello , e la candelina sonora del suo ultimo compleanno a volte si accende da sola.

Ci si può credere o no, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma a me è sempre piaciuto molto pensare che le persone che abbiamo amato e ci hanno lasciato sono sempre qua con noi, quindi ho apprezzato tantissimo questo libro, emotivamente non facile da affrontare.
Non avrei mai comprato un libro di un qualunque medium scritto per fare soldi e speculare sul dolore della gente, ma queste sono solo testimonianze raccolte da una giornalista che scrive per un noto settimanale , testimonianze raccolte nel corso degli anni ( in cui ha tenuto una rubrica) che queste madri sono state felici di rendere per farci entrare nel loro mondo e donare una piccola speranza , sono donne che non vivono nel passato, convivono con un dolore sempre forte ma hanno trovato la forza per guardare al futuro perché sanno di non essere sole.

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