Te lo giuro sul cielo
Letteratura italiana
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Una musicista un po' speciale
Luigi Maieron, dopo aver avviato una collaborazione artistica con Mauro Corona, pubblica ora un suo testo, dal titolo intrigante: Te lo giuro sul cielo. Un viaggio struggente nella Carnia di altri tempi sul filo del ricordo e del suono di una fisarmonica.
La storia di Cecilia Boschetti, madre della stessa voce narrante, che è come:
“il canto stonato di un cantastorie. Raccontava di una gravidanza inaspettata, di contrabbando, di un figlio perso e di un altro ritrovato quasi per caso tra le pieghe delle sue viscere di bambina. Raccontava di un uomo già sposato, di un padre che aveva ritrovato la strada di casa dimenticando qualche affetto per la strada. Il paese cantava accordando la voce, aggiungendo parti di testo, accentuando la modulazione con maestria.”
Cecilia, comunque, cresce da sola quel figlio venuto dal cielo e suona, suona. Ovunque la chiamino lei va. Lei e la sua fisarmonica. Un altro mondo, un altro tempo, per cui la vita:
“non presentava stravaganze , quelle le lasciava ai perditempo. La vita era chiara, parlava con voce franca, bastava solo ascoltare.”
Ambientato in Carnia, nel Friuli, dove
“Il cielo di Carnia è molto piovoso, custodisce ogni lacrima versata e ci tiene a spiegare che il pianto interrompe il nostro allenamento alla durezza. Ferma il viaggio verso il paese dei sentimenti di pietra, il posto dove la fragilità è bandita e non sono concesse debolezze. Alle sue pietre aguzze, alle sue lame di pietra, le lacrime dicono no. Ci vogliono vivi, portano fuori a gocce il mare d’angoscia che abbiamo dentro. Vigilano che non si superi il livello di guardia.”.
Te lo giuro sul cielo è una autobiografia importante e profonda, scritta con un linguaggio poetico ed armonico che va gustato a fondo. Un libro sul valore dell’amicizia, sul passato, fondato su profondi valori, sulle tradizioni radicate, dure da scalfire e di una mentalità che sembra lontana dalla realtà, e quasi impossibile da digerire. Su tutta la narrazione vola, libera e felice, la musica, che rallegra, scaccia via il dolore, massima espressione di emancipazione ed indipendenza.