So contare i giorni So contare i giorni

So contare i giorni

Letteratura italiana

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Dopo aver trascorso anni entrando e uscendo dalle carceri d’Italia, Giuseppe Daddiego affida a questa raccolta di schegge autobiografiche il compito di ricomporre il quadro di una vita segnata da rapine, estorsioni, furti, disperazione, droga. Decide di ricorrere alla scrittura per mettere ordine e soprattutto cercare di dare senso a un’esistenza troppo a lungo soffocata dalle maglie di un ambiente che non permette via di fuga, che non lascia filtrare possibilità di riscatto, che non prospetta esempi di vita alternativi. Parte dall’infanzia con le prime esperienze delinquenziali e i primi forti legami di amicizia e passa in rassegna gli avvenimenti principali del suo percorso di uomo e di detenuto: la morte della sorella e della madre, il difficile legame col padre, la vita nelle carceri in cui viene rinchiuso, i rapporti con gli altri detenuti, la ricerca spirituale, l’incontro con la sua futura compagna, i tentativi di cambiare vita, la morte degli amici; fino ad approdare alla pena definitiva, alla ricerca di un lavoro onesto e all’incontro con la scrittura. In questo racconto autobiografico l’autore vuole lanciare un messaggio di speranza a chi si è trovato o si trova a vivere le sue stesse passate esperienze: cambiare è possibile.



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So contare i giorni 2014-02-10 15:38:50 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    10 Febbraio, 2014
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OGNI GIORNO E' UN DONO DELLA VITA : io tifo per te

"Se un ragazzo è circondato dal male, come può fare in modo che non gli cresca dentro?"
Questa è la domanda che si pone Giuseppe Daddiego, ex detenuto e autore di questo libro autobiografico. Ebbene si, qui si legge la sua storia.
Iscritta a Twitter per avere la possibilità di comunicare con Gianrico Carofiglio, un giorno ho avuto la sorpresa di vedere come mio nuovo follower questo autore.
Incuriosita e fortemente attratta da una "conoscenza" del tutto nuova per me, ho deciso di acquistare il suo libro.
Già introdotta nella realtà forte e degradata di Bari grazie ai racconti di Carofiglio, con questo racconto ho avuto la possibilità di entrare fino in fondo dentro questo ambiente che , lo confesso, mi impaurisce da sempre.
Giuseppe Daddiego , o meglio Pino, da sempre vissuto in una famiglia e in un quartiere, segnati entrambi tra azioni violente, furti , assunzione di droghe ( padre carcerato che ha persino ucciso la moglie, sua madre) , è cresciuto abituandosi a difendersi, a tirare fuori le unghie ; si sentiva bene solo quando aveva la prova della propria forza, anche a spese degli altri.
Sapeva che tutto ciò non era un bene, ma non riusciva a comportarsi in modo diverso; questa "vita" era la vita che gli avevano insegnato...mostrato da sempre...inculcato.
Qua e là nel corso della narrazione compaiono sprazzi di revisioni e di ripensamenti, ma la sua "normalità" gli era intrinseca, faceva parte di lui...non si poteva forse definire normalità quella vita che il destino gli aveva offerto?
In lui però , nonostante il clima segnato da azioni illegali continue, qualcosa cresce pian piano: il desiderio di cambiare, di trovare un'alternativa di vita.
Ho apprezzato tantissimo il tentativo dei genitori di inserirlo in una comunità, unico modo per riuscire a riscattarlo da una gabbia entro la quale tutta la famiglia stessa faceva parte: tentativo destinato purtroppo a fallire...
Una sofferenza per me seguirlo in questo suo percorso di vita, buio e malato e per questo non sempre comprensibile a chi non ne fa parte, come me.
Quando finalmente un faro a più luci inizia ad illuminare la sua vita: la lettura in generale ( e in particolare della Bibbia , il desiderio di raccontarsi in poesie e... un grande amore: Lucia, sua ancora di salvezza, che lo accetta e nel contempo capisce il suo lato buono, che in tutti c'è...basta avere il desiderio di vederlo e grazie al sentimento dell'amore è possibile.
Quante volte è uscito dal carcere, dove riusciva persino a difendere i più deboli, aspetto che ho amato in lui.
Finchè finalmente arriva un'uscita particolare, perchè avviene con una nuova consapevolezza: la decisione di uscire definitivamente da quel triste e degradato mondo che la vita gli ha assegnato..
Finalmente in lui emerge una nuova forza, o meglio, la forza che da sempre ha avuto, inizia ad incanalarsi nella giusta direzione...l'uscita unidirezionale del suo tunnel.
Non penso che Pino dimenticherà mai il suo vissuto, ma il mio augurio è che continui nel suo processo di elevazione , nella speranza anche che incontri da ora in poi persone in grado di dargli fiducia e che lui diventi un monito per tutti quei ragazzi che stanno provando le sofferenze che lui un tempo ha vissuto e che lo hanno per sempre segnato.

MIO MESSAGGIO PER PINO...
Caro amico , tutti , e anche tu siamo figli del nostro passato che non possiamo e non dobbiamo rinnegare e dimenticare, ma che deve essere anzi valorizzato se comunque è servito a porci oggi in modo giusto e rispettoso e tu me lo hai dimostrato col tuo racconto .
Tu sei qui ora; tanti tuoi amici non ce l'hanno fatta...e invece tu ti puoi raccontare ; ti auguro di continuare ad avere la potenza che hai sempre usato nella tua vita...ma che sia una potenza rinnovata e positiva, che ti porti verso una meritata serenità.
Da oggi in poi NON CONTARE PIU' I GIORNI : vivi ogni giorno assaporandolo, gustandolo con la consapevolezza che ogni giorno vissuto è un dono della vita.
IO TIFO PER TE !!!

RIFLESSIONI FINALI:
Mi è risultato spontaneo ripensare ad una mia discussione posta tempo addietro qui nel qmondo, dalla quale risultava quanto la lettura possa infondere serenità e colmare forti vuoti esistenziali.
Ebbene, anche per il nostro Giuseppe è stato così, assicurandogli quell'alternativa di vita, che gli era stata negata da tutto e da tutti.
Mi piacerebbe che la lettura di questo libro venisse diffusa il più possibile, perchè Giuseppe se lo merita davvero!!!
Buona lettura, Pia.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi desidera conoscere esperienze di vita forti e dolorose.
A chi vuol dare fiducia ad un uomo, che a mio avviso lo merita eccome!!!
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