Siate ribelli, praticate gentilezza
Letteratura italiana
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Padri & Figlie
I figli. I figli sono l’occasione che la vita offre per guardarsi allo specchio, per quello che si è, per quello che si lotta, per i propri valori, per le proprie convinzioni, per la propria moralità e per quelle nuove responsabilità che si è chiamati a dover affrontare ma che questa volta sono percepite con uno sguardo diverso, con una prospettiva nuova e rinnovata. Quale modo migliore, per fare il punto, per focalizzare, per riscoprirsi e per capire, se non quello di mettere tutto su “carta e tanto inchiostro” in quella che è una lunga lettera, ma non anche un testamento o un lascito, a due fiorellini che “ogni giorno hanno bisogno di acqua, carezze, riposo, ombra e parole”?
Ha inizio da questi brevi assunti “Siate ribelli, praticate gentilezza”, brevi assunti che già da soli sono in grado di mostrarci le ragioni di questo scrivere e di questo analizzare in modo così apparentemente semplice, in verità estremamente complesso, il rapporto tra genitori e figli. Un rapporto che rivive passo dopo passo, giorno dopo giorno, che elenca quei cento ricordi che rievocano Caterina, che hanno il coraggio di affrontare la malattia che si affaccia nella vita come il terremoto capace di sgretolare ogni fondamento di realtà condivisa, che spiegano perché ti chiami Margherita, che ti ricordano che ci vuole coraggio, tanto coraggio.
«Laila mi ha insegnato che il fascismo è una delle cose più orribili al mondo, come tutte le dittature e tutti i dittatori, ma di fronte alla morte sono migliori il silenzio e i fiori di campo, soprattutto se quel morto lì, da vivo, non avrebbe rispettato nessuno. Perché la differenza fra un fascista e un antifascista, alla fine, sta tutta qui. Ecco perché ti chiami Margherita Laila Didala»
È un fiume in piena di riflessioni sull’essere, sul vivere, sullo sbagliare e il trovare la forza di rialzarsi sempre, sulla gentilezza dei legami, sulle paure di ogni uomo, di ogni genitore, questo breve romanzo.
«Ci vuole coraggio a scegliere l’amore, che è un po’ passione e un po’ cervello, con un pizzico di fantasia o anche due. Io vi auguro tutti questi “coraggio” e tanti altri. Vi auguro il coraggio, soprattutto, delle ripartenze. Ne avrete bisogno ma ce la farete. La vita è un’avventura bellissima, come la vostra mamma»
È un elaborato genuino quello che Saverio Tommasi ci destina, uno scritto che a tratti può far sovvenire alla mente i lavori di Matteo bussola, ma che è volto a ricordarci dei valori, dell’umanità, dei rapporti umani, della solidarietà, della voglia di crescere insieme che oggi come oggi troppo spesso sono dimenticati. È caratterizzato, ancora, da una prosa diretta che volontariamente non vuol essere troppo elaborata e da uno stile ironico e divertente ma al contempo profondo e capace di commuovere. Un elaborato adatto a tutti e per tutte le età.