Sei la mia vita Sei la mia vita

Sei la mia vita

Letteratura italiana

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Un’auto lascia Roma di primo mattino. Durante tutto il viaggio, l’uomo al volante, un famoso regista, racconta la sua vita a chi gli siede accanto, il suo compagno, che ama di un amore sconfinato ormai da qualche anno. Sullo sfondo, il palazzo dove ogni cosa accade, crocevia di diverse solitudini, ma anche di incontri folgoranti e travolgenti passioni. E, soprattutto, Roma, come nessuno l’ha mai raccontata. Gli anni Ottanta e l’atmosfera di estrema libertà, la comunità gay e le lunghe estati nel segno della trasgressione, il flagello dell’Aids, la solidarietà che cementa grandi amicizie. Al centro, un sentimento assoluto, capace di resistere a qualsiasi prova della vita: l’Amore.



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Sei la mia vita 2016-03-17 20:08:13 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    17 Marzo, 2016
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Un libro arcobaleno

Di solito scelgo un libro in una frazione di secondo, dalla combinazione titolo & copertina, molto spesso senza voler sapere nulla della storia, neanche da quei pochi scorci che di solito sono in quarta di copertina. Così mi sono ritrovata in una storia che probabilmente non avrei mai scelto, se avessi letto, anche solo a grandi linee, la trama. E ne sono rimasta stupita e piacevolmente incantata. E’ la storia di un amore arcobaleno. E di una vita forse sì di trasgressione, ma forse no, visto che è vissuta molto serenamente alla luce del sole, seguendo le proprie inclinazioni e seguendo se stessi. Ti ritrovi in un vortice di personaggi un po’ eccentrici, con sullo sfondo la grande bellezza di Roma e comunque anche molto velatamente le possibili difficoltà di integrazione che possono avere gli stranieri. Mi è piaciuto lo stile, delicato, morbido, attento, a tratti emozionante, che rivela una sensibilità che mi ha stupito. Sono contenta che la mia scelta inconsapevole mi abbia portato a conoscere un autore, che ho scoperto essere anche un regista, che ha una dimensione umana che mi ha davvero colpito.

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Sei la mia vita 2015-07-13 04:38:11 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    13 Luglio, 2015
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Sei la mia vita di Ferzan Ozpetek

Ho iniziato a leggere questo romanzo con grandi aspettative, visto che ogni singolo film di questo regista mi è piaciuto molto. Invece, se devo essere sincera, amo Ferzan Ozpetek come regista, ma non mi ha entusiasmata in questa performance. Ritengo che anche in questa avventura sia stato capace di coinvolgere il lettore parlando di sentimenti e facendolo in modo semplice, scorrevole e coinvolgente (soprattutto perché è efficace a descrivere le atmosfere e i luoghi). Come in tutti i suoi film parla di Amore, di amicizia e solidarietà e il romanzo è ricco di personaggi stravaganti, come lo sono i personaggi dei suoi film. Mi piace il suo amore per la condivisione, per l'amicizia, il suo desiderio di farci partecipi della sua vita e delle avventure che ha vissuto. Apprezzo e condivido l'importanza che l'autore da ai temi: omosessualità, malattia, assistenza di persone in difficoltà economica o di salute e della necessità assoluta di eguagliare i diritti di ciascun cittadino, eterosessuale e omosessuale. Però, se devo parlare di ciò che penso di questo romanzo, ritengo sia fin troppo sentimentale, melenso (quasi mi si è cariato un dente...) A mio avviso ha ripetuto allo sfinimento l'amore che prova per il suo compagno, rimarcandolo in continuazione, come se il lettore non riuscisse a identificarsi e avesse bisogno di una continua conferma dello stesso. Chiunque ami o abbia amato, riesce facilmente a identificarsi con i sentimenti dell'autore, quindi non penso ci sia bisogno di continuare a rimarcarli (non ho mai letto romanzi d'amore scritti da donne, con la ridondanza eccessiva e sfinente di questo romanzo). Quando è troppo, è troppo. Inoltre penso che Ozpetek abbia messo in questo libro troppi personaggi già visti nei suoi film, togliendo un po' di mistero e di novità alla narrazione. Ritengo che questo soggetto, riadattato, possa essere efficace per una pellicola di intrattenimento, ma è un po' banale come romanzo. Secondo me il lettore di un libro deve poter immaginare, interpretare, chiedersi e riflettere. In questo io non ho avuto la possibilità di farlo, quindi il mio giudizio finale è carino, ma niente di più. Al contrario di altri romanzi non mi ha lasciato molto, è facilmente dimenticabile.

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Sei la mia vita 2015-07-13 03:09:57 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    13 Luglio, 2015
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Ogni film… è una storia d’amore che finisce

Ho letto Sei la mia vita di Ferzan Ozpetek proprio nel periodo in cui Facebook metteva a disposizione un’applicazione (divenuta poi virale) grazie alla quale l’utente poteva trasformare il proprio profilo con i colori dell’arcobaleno per celebrare la sentenza della Corte Suprema USA sui matrimoni gay. “Io so già cosa vedrei. Vedrei tutti i colori dell’arcobaleno, perché tu sei il rosso dell’amore possibile e il viola di quello perduto, il verde dell’amicizia che non morirà mai e il giallo della felicità assoluta”.

Ferzan Ozpetek trasfonde anche nella scrittura il proprio senso della regia cinematografica, sceneggiando una storia d’amore nell’abitacolo dell’auto in occasione del viaggio da Roma alla casa di montagna del compagno del narratore. Che approfitta del tragitto per raccontare ogni recesso della sua vita all’amante, che lo ascolta muto.
Il regista di “Saturno contro” sciorina ricordi, piccoli segreti, confessioni. Dai ritrovi tra amici del condominio di via Ostiense (“Le domeniche in terrazza”) agli amori precedenti (“Federica è stata una delle donne più importanti della mia vita”), dalle vacanze trascorse sulla trasgressiva spiaggia “Il buco” (“A Roma questa rete di uomini discriminati, che avevano fatto della discrezione la loro filosofia di vita, veniva chiamata «la banda di velluto»”) alle sperimentazioni erotiche (“Con un uomo è diverso, lo sai… Oltre al desiderio e alla sensualità, c’è una complicità diffusa che ti avvolge e ti sostiene, certi equilibri non vengono toccati, solo ridefiniti. Ma con una donna, be’, all’improvviso il tuo spazio si trasforma, i tuoi ritmi si dilatano, poi si restringono. È una tempesta di emozioni. Puoi anche non capire più chi sei”), dalle frequentazioni alle conoscenze (“Rossella… da tempo, voleva con tutta se stessa un figlio… stavamo appunto festeggiando perché il nostro spot aveva vinto un premio…”). Passando attraverso le imprese teatrali e tragicomiche della transessuale Vera, le idee sull’amore omosessuale, il terrore degli anni ottanta per il dilagare dell’AIDS.
Memorie e successi professionali (“Ogni film, in fondo, è una storia d’amore che finisce”), tragedie private e relazioni intense, memorie infantili (“la signora Circassa”) e familiari (“Mia nonna… era stata sposata con un pasha per ben due volte”) sono cucite insieme dal sentimento vero e profondo che il narratore dichiara al compagno, dal quale il lettore attende reazioni e repliche per tutto il romanzo. Sino al colpo di scena finale (“Il tempo delle mummie… per noi è finito”), che s’intuisce, ma tuttavia sorprende più per il connotato umanitario che per la soluzione narrativa.

Tra principi (“La verità è che non esiste amore senza follia”) e professioni sentimentali (“L’amore ti cerca, spetta a te farti trovare”), citazioni poetiche (come quella della “poetessa polacca Wislawa: Ti sono sopravvissuta solo/E soltanto quanto basta/Per pensare da lontano…” ideale per rappresentare “il totale struggimento per l’assenza di chi ami, che diventa ancor più dolorosa se ripensi ai luoghi dove si è stati più felici”) e scelte ideologiche, “Sei la mia vita” incuriosisce, strappa qualche sorriso, commuove, fa riflettere sul genere che può assumere l’amore. Per concludere che non è maschile, femminile o neutro, non è eterosessuale e neppure il suo contrario.

Bruno Elpis

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... Camere separate di Tondelli
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