La rabbia, la compassione, la comprensione
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Caro Avvocato, ti scrivo.
Quante volte la vita ci sorprende? Quante altre ci invia messaggi e segnali particolari che non siamo in grado di cogliere sul momento? Quante volte restiamo basiti e atterriti dalla sua inevitabilità, dalla sua forza devastante, dalla sua imprevedibilità?
Con “La rabbia, la compassione, la comprensione” Licia Deligia inizia una riflessione personale proprio su questi aspetti caratteristici dello scorrere del tempo e del suo divenire. Ella ha iniziato a scrivere i suoi quaderni, per far fronte a quel mix di emozioni contrastanti che precedono e susseguono una perdita, nel caso di specie quella del suo Avvocato, di suo marito. Tutto ha avuto inizio per caso, da un momento all’altro, senza preavviso, senza avvertimento, senza un perché, senza possibilità di appello, senza possibilità di prepararsi a quello che nel concreto sarebbe stato l’imminente futuro.
L’opera è suddivisa in “quaderni”; si apre con quello dedicato alla rabbia, segue un secondo concentrato sulla compassione, un terzo dedicato alla comprensione e un ultimo capitolo destinato alle conclusioni relative a quel percorso interiore l’ha accompagnata.
Il tutto è avvalorato da una scrittura veritiera, filosofeggiata ma anche di “pancia”. La Deligia è munita di una grande capacità narrativa (dato che ho avuto modo di constatare mediante la lettura di altrui suoi scritti e racconti), ma in questo suo componimento quel che prevale e quel a cui viene offerto maggiore spazio è la parte interiore dell’io. E per far ciò non c’è stile e perfezione linguistica che tenga: certi avvenimenti richiedono di essere descritti, presentati, riferiti così come sono e lei non si sottrae a questo arduo compito. Si mette a nudo senza paura, senza timori e riserve.
«Nella tua vita nulla è accaduto per caso.
Ogni cosa ha creato un’opportunità per crescere, per creare, per sperimentare. Ogni cosa avvenuta era quella giusta per te.
La tristezza, la rabbia, la paura ed infine l’amore sono emozioni naturali, da vivere.
Esprimendo la tristezza ti liberi dalla sofferenza.
Esprimendo la rabbia impari a dire “no grazie”.
Esprimendo la paura promuovi la prudenza.
Esprimendo l’amore basti a te stesso.
La verità, in ogni caso, cambia continuamente, cresce, si evolve e, proprio quando credi di avercela fatta, di essere arrivata, è il momento in cui tutto ricomincia da capo» p. 40