Narrativa italiana Romanzi autobiografici Il tempo di vivere con te
 

Il tempo di vivere con te Il tempo di vivere con te

Il tempo di vivere con te

Letteratura italiana

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Giuseppe Culicchia tiene in serbo queste pagine da più di quarant'anni. Perché la morte di Walter Alasia, al cui nome è legata la colonna milanese delle Brigate Rosse, è una storia dolorosa che lo tocca molto da vicino: per il Paese è un fatto pubblico, uno dei tanti episodi che negli anni di Piombo finivano tra i titoli dei quotidiani e dei notiziari televisivi; per lui e la sua famiglia è una ferita che non guarirà mai.



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Il tempo di vivere con te 2022-02-01 08:45:10 Riccardo76
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Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    01 Febbraio, 2022
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Intimo ma per tutti

Walter Alasia è stato un brigatista, per molti un delinquente, un terrorista, ha ucciso e per questo non può essere né perdonato, né giustificato, questa è la premessa che voglio fare per evitare di creare equivoci. In questa storia suo cugino Giuseppe Culicchia ci racconta la sua personale e intima storia con Walter Alasia, un amore forte e una stima verso il cugino più grande che gioca con lo scrittore bambino durante le vacanze. La scrittura è semplice e diretta, una finestra sui sentimenti di Culicchia affascinato e innamorato di Walter, un ragazzo che per i suoi ideali prende una deriva drammatica. Un piccolo spaccato di una famiglia ignara fino quasi alla fine delle idee e azioni di un figlio, una madre che sa, perché difficilmente ad una madre si possono nascondere le cose per troppo tempo, una madre che per amore del figlio lo protegge come può, lo supporta.
È un libro commovente, che forse vuole incensare troppo la figura di Walter Alasia, ragazzo vissuto in un periodo difficile e drammatico della nostra storia, una dicotomia tra il bravo ragazzo simpatico e scherzoso e l’uomo che compie azioni che lo porteranno ad un triste epilogo.
La vita di Walter porta con sé un senso di libertà, una libertà che però vuole essere conquistata con la lotta armata, non riesco a considerarlo un semplice delinquente, ma non posso accettare e difendere le sue azioni, forse la ricerca della libertà poteva essere fatta senza violenza, senza tragedia, così non è stato.
Culicchia però, raccontando la sua versione della storia ci vuole far vedere il lato umano di Walter, senza renderlo un mostro nonostante tutto, ha utilizzato quel trucco che si usa nei film e nelle serie TV per far amare chi in realtà andrebbe odiato.
Forte la sensazione che trasmette il racconto quando rappresenta il rapporto madre – figlio, una madre straziata dal dolore, una madre che nonostante tutto non può non continuare ad amare un figlio.
Non nascondo le lacrime mentre leggevo alcuni passi, sarò sbagliato io forse, ma non riesco a considerarlo un mostro, anche se non approvo minimamente nessuna delle azioni di Walter, questo forse anche grazie alla passione e all’amore usate da Culicchia per raccontarci questa storia.
So che non incontrerò parere favorevole da tutti, e non so dire se un libro così possa piacere o meno ad altri, a me ha fatto commuovere e riflettere e tanto basta.
Alasia viveva nella mia stessa città, Sesto San Giovanni, un po' per curiosità e un po' perché mi son sentito di farlo, ho fatto visita alla sua tomba, semplicemente per chiedergli, perché?

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