Narrativa italiana Romanzi autobiografici Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito
 

Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito

Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito

Letteratura italiana

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Arnaldo Gesmundo, classe 1930, milanese di via Padova, è stato uno dei sette componenti del commando di rapinatori che il 27 febbraio 1958 a Milano assaltò un furgone portavalori in via Osoppo, un colpo passato alla storia come "la rapina del secolo". Arnaldo, soprannominato dalla stampa Jess il bandito, non ha vissuto solo quell'esperienza, la sua esistenza è impregnata di avventura e storia, 50 anni di cronaca italiana e di "etica criminale". Jess si racconta in questa biografia, scritta a quattro mani con Matteo Speroni. Arnaldo, oggi un tranquillo pensionato, ricostruisce la sua vita come metafora di una generazione perduta, dalla Milano popolare degli anni bui del fascismo, all'immediato secondo dopoguerra con via Padova come paradigma sociale di quell'epoca e della città in continuo mutamento. La vita di strada, la vecchia mala milanese, la violenza cruda della guerra.



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Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito 2016-06-29 08:00:58 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    29 Giugno, 2016
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VITA SPERICOLATA

Un vecchino come tanti, un po' sordo, con un apparecchio che lo aiuta a sentire ogni cosa che gli viene detta, con un viso strano, non armonico, quasi gonfio, pieno di cicatrici... la mia impressione è stata questa: un nonno come tanti, un po' strano, con tanto da raccontare, come ogni persona anziana che si rispetti.

Come ho conosciuto Arnaldo? E' una storia lunga... venuto a Bologna per sistemare i beni lasciati dal cognato Edoardo, un mio carissimo conoscente (trattato da me alla stregua di un altro nonno) mi si è presentato insieme alla moglie Apollonia, per consegnarmi quello che mi era stato lasciato in ricordo; dovevo urlare ogni parola che gli dicevo, insisteva nel parlarmi, capivo che mi voleva raccontare qualcosa, lasciarmi un pezzettino della sua vita, a me, una perfetta sconosciuta... e non capivo il motivo di tanta insistenza, sembrava davvero un vecchino "matto", nel senso buono del termine ovviamente.

Ho poi scoperto chi Arnaldo fosse, cosa avesse fatto in gioventù, capendo e dando così una spiegazione alle mie prime impressioni... sono venuta in possesso di questa suo libro autobiografico, regalato a mio papà con tanto di dedica e devo dire che mi si è aperto un mondo, una finestrella su un'altra vita, un altro mondo davvero.

Ma chi é Arnaldo? Arnaldo è nato nel 1930 in piazzale Loreto, lo stesso in cui vedrà il cadavere di Mussolini e di altri fascisti giustiziati insieme a lui; vittima di un mondo che cambia in fretta dopo la fine della seconda guerra mondiale, Arnaldo è un ragazzino che sembra quasi faccia apposta a cercare guai, quasi con disinvoltura, ci mette del suo a trovarsi nel momento sbagliato con la persona sbagliata, a entrare nel giro di conoscenze di persone che lo porteranno ad intraprendere una vita passata quasi sempre dietro le sbarre, in giro per carceri.

Arnaldo, conosciuto come Jess il bandito, è "famoso" per la rapina di via Osoppo, in cui vennero contate zero vittime e zero proiettili sparati; leggendo il libro sembra quasi di sentirlo raccontare la sua vita, una vita sfortunata, piena di guai, piena di brutti eventi (ecco spiegato lo strano volto e le cicatrici, piena di storia.

Una storia italiana, con particolare attenzione alla città di Milano, in continua evoluzione.

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