Diario di un paraorecchi rosso
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
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Molto è possibile
La cosa migliore del libro è sicuramente il bel carattere di Lisa che traspare dalle righe del suo diario: Lisa è una persona attiva, vitale, curiosa, entusiasta, impulsiva, attratta dalle novità e piena di voglia di vivere. Nonostante gli alti e bassi si capisce che ha un'ottima autostima e riesce a guardare avanti senza rimpiangere (quasi mai) quello che si è lasciata alle spalle. Credo che la sua fiducia e il suo modo di attraversare la vita senza guardarsi troppo intorno, di sferrare l'attacco senza fare troppi calcoli preventivi sui propri mezzi e possibilità di successo, possano dare uno stimolo positivo al lettore impantanato in qualche situazione cronica che non riesce a troncare. Lisa guarda avanti piena di fiducia ma con la saggezza del giardiniere che sa che tagliare i rami secchi, potare la pianta porterà alla fine, magari non subito, frutti e benessere.
Il libro è un ibrido tra un' autobiografia e un saggio in cui vengono affrontati vari temi partendo da un interesse o da un episodio della vita di Lisa. Sia le confidenze autobiografiche che i temi più generali (es tempo, salute e medicina/il cammino verso la salute/ pissicologia ecc...)sono trattati en passant, senza soffermarcisi troppo e senza entrare nei dettagli, per esempio del rapporto con un'amica o con un compagno. Così su ogni episodio della sua vita, Lisa ci dà un'idea chiara ma usando grandi pennellate. Il libro è diviso in capitoli brevi ognuno dei quali affronta un tema o un ricordo particolare, tra cui molti capitoli chiusi (gli ex). La scrittura risulta efficace e bella soprattutto nella prima parte, quella dei capitoli chiusi. I vari episodi si intersecano in modo interessante e la scrittura rende bene l'idea anche di quello che Lisa pensa (senza però appesantire il testo dicendolo troppo a chiare lettere). La prima parte è molto più autobiografica e narrativa, meno piena di opinioni e io l'ho trovata migliore della seconda. Dopo il libro cambia registro e anche gli episodi autobiografici sono meno interessanti. Il libro perde un po'. In questa parte Lisa prende molto più spesso lo spunto per dissertare su argomenti vari. Ma le opinioni, pur condivisibili, (io condivido più o meno tutto quello che ha detto), se non sono particolarmente originali e interessanti appesantiscono un testo. Un'opinione per risultare interessante dovrebbe essere sviluppata molto più in profondità o contenere un'intuizione geniale o magari tutte e due le cose.
Comunque, il carattere vitale e il pensare sempre positivo di Lisa credo che potrebbero colpire e essere apprezzati da diversi lettori.