Case, amori, universi
Letteratura italiana
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Autoritratto
Romanzo autobiografico, il volume spazia dall’infanzia toscana di Maraini all’età adulta costellata di viaggi ed esperienze lontane.
Chi fosse attratto dal vagabondare dell’uomo cosmopolita e dall’affermato orientalista, sappia che ben metà di questo corposo volume tratta dalla fanciullezza alla prima adolescenza, in una cornice prettamente italiana.
Poi si spazia su paesi esotici, non raggiungendo mai però il livello espositivo cui auspicavo. Si evince che si tratti del lavoro di un erudito, eppure i frequenti discorsi diretti sono enunciati con tanta semplicità da renderli banali.
Il troppo soffermarsi su particolari insignificanti al fine della narrazione ed il frequente divagare dall’argomento principe implicano un continuo distrarre il lettore dal focus, il romanzo perde appetibilità affluendo in uno noia stagnante.
Concordo con molti altri lettori nel ravvisare un forte egocentrismo dell’autore, distribuito a macchia d’olio tra le pagine. Più che una raccolta di esperienze, di luoghi e popoli, di profumi e colori, di emozione e scoperta, egli si avventura in una marcata autocelebrazione di se stesso. Come se un pittore prestigioso dei tempi trascorsi, dopo essersi visto schiudere le porte dei regni più ammalianti ed avere ritratto volti di sovrani e cortigiani ai più inavvicinabili, ci esponesse in una mostra i suoi soli autoritratti e sullo sfondo un alone dell’altrove.
Infine, ho trovato urticante la scelta di utilizzare un alter ego per la narrazione. Ne risulta una scrittura poco personale, delegata a un soggetto diverso il cui nome, Clè, credo venga ripetuto almeno un milione di volte.
Ci contavo moltissimo, ma evidentemente le molte doti di Fosco Maraini non confluiscono nell’arte della scrittura.