Amori miei e altri animali
Letteratura italiana
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Il rapporto uomo - animale.
Di per sé – è per molti – estremamente complesso configurare la tipologia dei “diritti degli animali”. Questi sono ancora oggi oggetto di discussioni e diatribe non indifferenti che mirano a determinarne tanto i caratteri quanto i contenuti nel rispetto del bilanciamento di interessi particolarmente “caro” al nostro ordinamento da un lato, nonché a contestarne l’esistenza a fronte di una asserita inutilità della categoria dall’altro. Frequenti sono i commenti denigratori verso queste forme di tutela da parte di chi sostiene che il legislatore dovrebbe incentrare le sue energie sull’uomo e sulle questioni ad esso relative invece di perdere tempo dietro a degli animali. Perché tutelarli, perché tentare di sottrarli a vessazioni, abbandoni, soprusi etc etc quando non sono altro che bestie? Impensabile per i patrocinatori di questa “linea difensiva” concepirli quali esseri senzienti e dunque sensibili al dolore, alla fame, alla violenza, all’amore, alle cure e all’odio esattamente come l’umano.
Eppure notevoli sono i traguardi che sono stati raggiunti nell’ultimo quindicennio. E’ noto infatti che il movimento atto a garantire tali personalità è nato intorno agli anni ’80, periodo in cui è possibile già riscontrare i primi studi in materia, ma soltanto recentemente i “tempi” sono divenuti maturi al punto tale da consentire una empatizzazione dell’uomo e dunque un intervento concreto in favore.
La premessa si è resa necessaria perché nella sua opera Maurensig, pur non entrando nella fattispecie dei diritti di questi (li cita ma non si arrischia – a buon ragione – a trattarli giuridicamente) cerca di invitare il lettore a ragionare sull’idea. Le sue considerazioni, gli episodi narrati e le riflessioni indotte lo attraggono tanto che una volta iniziato a sfogliare il componimento difficilmente riesce a staccarsene.
L’autore ci sottopone problematiche molteplici che vanno dall’abbandono del cane preso in custodia in “tempi felici” per poi sbarazzarsene al mutamento delle condizioni, alla libertà dell’indole felina pur ricca di sfumature e connotati di unione ed attaccamento alla “mamma umana”, per giungere ad una panoramica complessiva in cui alle categorie di “animali da affezione” – a cui siamo abituati – si aggiungono specie che generalmente sono più distanti dal nostro universo ma non per questo a noi indifferenti. Non è un trattato sul perché “difendere questi esseri” è importante o non, è un tributo a loro dedicato a fronte delle emozioni, delle sensazioni e dei doni che sono capaci di elargire al troppo spesso ingrato padrone umanoide.
Scritto con la penna fluente e forbita propria dello scrittore, il testo scorre rapido concludendosi in meno di un giorno e mezzo e lasciando una sensazione di quiete e tempesta – in relazione agli aneddoti che maggiormente hanno colpito – e una voglia indiscussa di approfondire l’argomento. Personalmente (e qui riscontro la pecca dello scritto) avendo affrontato diversi romanzi del genere avrei analizzato ulteriormente la tematica così da marcare indissolubilmente l’attenzione sul dibattito. Resta comunque un buon testo, sia stilisticamente sia contenutivamente, che regala ore liete ed emozioni. E’ capace di scuotere l’animo umano.