Alkamar. La mia vita in carcere da innocente
Letteratura italiana
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Come può cambiare la vita
Alkamar è un libro davvero toccante, che racconta la storia di Giuseppe Gulotta, una storia piena di paure e menzogne. Potrebbe sembrare la storia inventata di un bravo giallista, ma invece è una storia vera: questa è la storia di un ragazzo che viene arrestato, picchiato ed umiliato per un delitto che non ha commesso.
Avrete sentito la sua storia in tv o la avrete letta sui giornali. E' diventato un caso nazionale, perché errori come questo in un paese civile non dovrebbero neanche sfiorare la mente dell'uomo.
Tutto inizia il 27 Gennaio 1976 ad Alcamo Marina, due giovani carabinieri all'interno di una casermetta vengono uccisi brutalmente da alcuni colpi di pistola, ma chi può uccidere due giovanissimi ragazzi e per di più all'interno di una caserma e non lasciare nessuna traccia?
Vengono battute diverse piste, ma ognuna di esse porterebbe ad ostacoli troppo grandi. Le brigate rosse? La mafia? No, evitiamo di attaccarli, perché allo stato non conviene inimicarsi i mafiosi.
Così una sera prendono un ragazzo, ma da solo non può avere agito, cosa possiamo fare? Picchiamolo così ci dirà chi l'ha aiutato!
Ma quel ragazzo non sa nulla, così pur di far smettere le percosse butta a caso quattro nomi. Tra questi c'è Giuseppe Gulotta. Ha appena 18 anni, quando si vede arrivare a casa i carabinieri, ma un giovane muratore non sa come funziona la legge, non sa che ha diritto ad un avvocato, lui è innocente!
Da qui per Giuseppe inizia un vero e proprio calvario, anche lui viene picchiato affinché faccia una confessione e non importa se sia la realtà o meno.
Nel 2012 finalmente il protagonista è libero, per la Corte d'Appello è innocente. Ma intanto, sono già passati 36 anni dal suo arresto. Ora Giuseppe è un uomo, ha una famiglia ma ha perso gli anni più belli della sua vita!
Alkamar è il libro che racconta la sua storia, è la biografia di questo uomo, del suo cammino tra carceri diversi e verità nascoste. Ancora non si sa la verità su quella strage, non si sa chi abbia ucciso i carabinieri, ma sicuramente no dei semplici ragazzini!
Noi alcamesi spesso passiamo davanti la casermetta, della quale oggi c'è in ricordo una stele per i due defunti. Quando passiamo ci chiediamo sempre quale sia la verità e perché siano stati uccisi, ma pare che non ci debba essere giustizia per i due carabinieri.
Un libro toccante, che vi farà rimanere l'amaro in bocca, perché quello che è successo a Giuseppe, potrebbe succedere a chiunque, nessuno è al sicuro. Mi fa piacere che Giuseppe abbia avuto il coraggio di raccontare la sua storia e grazie al giornalista Nicola Biondo ci sia riuscito, penso che tutti dovrebbero conoscerla perché non accada più.
Consiglio questo libro a coloro che sono curiosi di sapere la verità su questa storia, ma non sarà una passeggiata, non aspettatevi una lettura tranquilla e leggera perché non lo sarà!
Indicazioni utili
Chi meglio di un detenuto può spiegare il carcere?
Un romanzo autobiografico, una storia di vita e di continua ricerca di un “perché”. Gullotta non ha pretese nei confronti del lettore, la sua scrittura semplice ci narra i fatti di una realtà, quella della detenzione, i tormenti interiori e le riflessioni di un carcerato ma prima ancora di un uomo. Interessanti i passaggi del suo reinserimento, il suo esser visto da chi “è fuori”, due universi a paragone.
Il carcere spiegato da chi lo ha vissuto, a prescindere dalla sua innocenza o meno. Ottimo per chi si interroga non tanto sul perché della pena detentiva ma sul “cos’è” e il “cosa cosa consiste” questa.