Vuoi vedere che è proprio Lia
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
La realtà del paradosso
Sogno o realtà? Finzione o paradosso? I racconti di Claudio Gallon aprono numerose finestre sulla nostra percezione del mondo. Un viaggio allucinante attraverso luoghi che non esistono, dialoghi surreali e personaggi che seguono una logica del tutto fuori dagli schemi. Questa sospensione del concreto crea un tale straniamento nel lettore da portarlo, in fin dei conti, a ragionare più serenamente su quello che lo circonda nella vita di ogni giorno: niente paraocchi, il mondo è quel che è e va compreso senza retorica. Gli argomenti affrontati sono i più disparati, ma ogni racconto suscita precise sensazioni e, non di rado, estremo disagio: assolutamente geniale l’idea contenuta in “Vada per il poncho”, penso che tutti sognino l’esistenza di una tale Organizzazione; inquietanti le implicazioni che emergono in “Stelle alla rinfusa”, è davvero così semplice ingannare le masse ed ipotizzare un impero? Si potrebbero definire esilaranti le modalità con le quali, in “Questa volta ci è andata di culo”, si prendono le decisioni più gravi nelle stanze del potere: ci troviamo messi di fronte alla paura che i potenti decidano del nostro futuro tra barzellette e racconti di avventure erotiche. Davvero molti gli spunti su cui riflettere, numerosi richiami alle ideologie politiche “… l’ordine nasconde la paura, difende la proprietà privata, sottolinea le differenze”, originali teorizzazioni sulla guerra del Vietnam, passando attraverso il vero e proprio disgusto suscitato dalle situazioni descritte nel racconto “In medio veritas”. Tutte le declinazioni del paradosso, insomma, ed anche l’espediente di usare sempre gli stessi nomi ci suggerisce la sensazione di osservare le diverse maschere della stessa rappresentazione. Qualche conversazione risulta un po’ lenta e alcune immagini mi sono sembrate, francamente, eccessive ma, davvero, ho trovato molto interessante cercare, di volta in volta, la chiave di lettura personale che si nasconde dietro ogni visione onirica.