Narrativa italiana Racconti Vuoi vedere che è proprio Lia
 

Vuoi vedere che è proprio Lia Vuoi vedere che è proprio Lia

Vuoi vedere che è proprio Lia

Letteratura italiana

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In questa serie di racconti, apparentemente disomogenei, l’organicità traspare dal viaggio dentro la solitudine dei personaggi, dei luoghi, della memoria scenario di un tempo introvabile. Attraverso l’ironia, come progetto di destabilizzazione della condizione umana, l’approccio alla realtà lascia l’amaro in bocca: si ride ma contro l’altro e contro noi stessi. Diversamente dalla funzione tranquillizzante dell’umorismo, l’ironia ferisce proprio perché viene esercitata, si manifesta, nei tempi di censura politica, morale o religiosa. E di questo tempo indefinito, del suo tempo, l’autore ci descrive un preciso quadro metaforico. In sostanza, si tratta di racconti ironici e umoristici, ma umoristici secondo la formula di Samuel Beckett: “niente è più comico dell’infelicità”.



Recensione della Redazione QLibri

 
Vuoi vedere che è proprio Lia 2011-11-13 17:35:22 Valerago
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Valerago Opinione inserita da Valerago    13 Novembre, 2011
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La realtà del paradosso

Sogno o realtà? Finzione o paradosso? I racconti di Claudio Gallon aprono numerose finestre sulla nostra percezione del mondo. Un viaggio allucinante attraverso luoghi che non esistono, dialoghi surreali e personaggi che seguono una logica del tutto fuori dagli schemi. Questa sospensione del concreto crea un tale straniamento nel lettore da portarlo, in fin dei conti, a ragionare più serenamente su quello che lo circonda nella vita di ogni giorno: niente paraocchi, il mondo è quel che è e va compreso senza retorica. Gli argomenti affrontati sono i più disparati, ma ogni racconto suscita precise sensazioni e, non di rado, estremo disagio: assolutamente geniale l’idea contenuta in “Vada per il poncho”, penso che tutti sognino l’esistenza di una tale Organizzazione; inquietanti le implicazioni che emergono in “Stelle alla rinfusa”, è davvero così semplice ingannare le masse ed ipotizzare un impero? Si potrebbero definire esilaranti le modalità con le quali, in “Questa volta ci è andata di culo”, si prendono le decisioni più gravi nelle stanze del potere: ci troviamo messi di fronte alla paura che i potenti decidano del nostro futuro tra barzellette e racconti di avventure erotiche. Davvero molti gli spunti su cui riflettere, numerosi richiami alle ideologie politiche “… l’ordine nasconde la paura, difende la proprietà privata, sottolinea le differenze”, originali teorizzazioni sulla guerra del Vietnam, passando attraverso il vero e proprio disgusto suscitato dalle situazioni descritte nel racconto “In medio veritas”. Tutte le declinazioni del paradosso, insomma, ed anche l’espediente di usare sempre gli stessi nomi ci suggerisce la sensazione di osservare le diverse maschere della stessa rappresentazione. Qualche conversazione risulta un po’ lenta e alcune immagini mi sono sembrate, francamente, eccessive ma, davvero, ho trovato molto interessante cercare, di volta in volta, la chiave di lettura personale che si nasconde dietro ogni visione onirica.

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