Venti racconti allegri e uno triste
Letteratura italiana
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Vivere la tristezza in allegria
Rieccomi qua con un altro libro di Mauro Corona. Era da tempo che non leggevo nulla di suo.
Devo dire che questo suo ritorno mi è piaciuto, anche se la sua raccolta di racconti brevi dovrebbe essere per lo più “allegra”, io la trovo molto triste e malinconica anche se alcuni fatti sono pieni di ironia ed ilarità
Come ha detto l’autore, ha cercato di mettere insieme delle storie allegre dopo molta tristezza, ma non è sicuro di esserci riuscito pienamente. Sono storie dense e piene di significati.
Le sue storie sono cariche di “malinchetudine”, come dice lui, un misto tra la malinconia e la solitudine. Un sentimento che nei paesi bui e ripidi di montagna si può provare molto spesso.
La storia che ho trovato più bella è stata la seconda, quella intitolata “Benedizioni”, è stata molto simpatica ed immaginandomi la scena mi è venuto proprio da ridere di gusto.
La maggior parte dei personaggi citati nel suo libro sono nati dalla sua fantasia e le storie alcune volte sono state “pompate” e rese più belle anche se ha preso ispirazione da fatti realmente accaduti.
Le sue vicende sono tutte ambientate in montagna, tra pascoli, animali, bracconaggi, bevute e grandi mangiate.
Viene citata anche la terribile tragedia del Vajont che in questo scrittore ha lasciato una grande ferita nel suo cuore che non è mai riuscito, e mai riuscirà a rimarginare.
Il racconto più triste ha voluto lasciarlo per ultimo, è una storia di pascoli ed animali che mi ha lasciato proprio l’amaro in bocca.
Corona è riuscito anche questa volta a portarci nel suo mondo antico e genuino, fatto anche di qualche bicchiere di troppo, ma sempre unico nel suo genere.
Un mondo fatto di piccole leggende che ci strappano un sorriso anche se talvolta non hanno nulla di allegro.
Un libro da leggere e che fa pensare nel suo piccolo.
Buona lettura a tutti!