Tre cene Tre cene

Tre cene

Letteratura italiana

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«Non aspettatevi grandi avvenimenti dalle cose che andrò raccontando, fulminanti colpi di scena come agnizioni improvvise o finali drammatici o misteri iniziali che poi, a poco a poco, logicamente sgretolati dalle deduzioni di un abile investigatore, si dipanano e si mostrano in tutta la loro enigmatica chiarezza»: così ci avverte Francesco Guccini, in apertura del primo dei tre racconti che compongono questo libro. «È semplicemente la storia di una cena, e di alcuni amici; una storia di quelle quasi come le favole che ci raccontavano da piccoli, già sentita tante volte ma che amavamo ci raccontassero ancora e ancora, per il solo piacere di stare lì ad ascoltare...». E così, accompagnati dalla sua voce, seguiamo gli amici protagonisti in una notte d'inverno, mentre la neve cade, fino alla prima delle locande dove trascorreranno una notte di buon cibo e molto vino, di risate e un po' d'amore; una di quelle notti in cui l'amicizia e la sazietà aiutano a non ascoltare i presagi della vita che corre. Questa prima cena ha luogo prima dell'ultima guerra nell'Appennino tra Bologna e Pistoia, la successiva ci racconta lo stesso mondo quarant'anni dopo, l'ultima – che non è invero una cena, bensì un pranzo di mezza estate che si protrae fino a un grande falò notturno – si svolge nel giorno di un'eclissi di sole.



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Tre cene 2022-01-22 08:30:44 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    22 Gennaio, 2022
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Amici all'osteria

Francesco Guccini, si stacca da Loriano Macchiavelli, per scrivere un libro di racconti, intitolato Tre cene (l’ultima invero è un pranzo) pubblicato da Giunti editore.
Tre cene è un libro privo di una trama vera e propria. Si tratta, piuttosto, di un lungo racconto con varie tematiche. Sono tre compagnie di amici che si ritrovano all’osteria e parlano, ricordano; è un flusso di coscienza di parole e di eventi di vita vissuta. In apertura lo stesso autore afferma:
“Non aspettatevi grandi avvenimenti dalle cose che andrò raccontando, fulminanti colpi di scena come agnizioni improvvise o finali drammatici o misteri iniziali che poi, a poco a poco, logicamente sgregolati dalle deduzioni di un abile investigatore, si dipanano e si mostrano in tutta la loro enigmatica chiarezza.”
La prima di queste due cene avviene prima dell’ultima guerra, intorno agli anni Trenta, nell’Appennino tra Bologna e Pistoia: la neve cade lenta , lenta e gli amici assaporando un bicchiere di vino, riflettono sui tempi e sulla caducità del vivere quotidiano. La seconda narra dello stesso mondo, ma quaranta anni dopo. L’ultima che non è una cena, bensì un pranzo che si protrae fino ad un falò notturno di mezza estate, in cui si parla di tutto: dalle speranze disilluse degli anni ’70, di quando si era molto poveri, fino a giungere alle soglie del nuovo millennio.
Sono storie nelle storie, un microcosmo di vite e di avvenimenti di un tempo passato che non è più. Hanno il sapore del vino da osteria, del bosco, del camino che fuma e brucia legna. Ma è anche la narrazione di una evoluzione di un paese che dagli anni Trenta giunge fino ad oggi, attraverso una prosa disincantata, ma ricca di umanità e di solidarietà. Per gli amanti del tempo passato.

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