Spifferi
Letteratura italiana
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Impalpabili ed evanescenti
Piccolo libro che raccoglie sei brevi racconti…e io…di sei racconti…non ne ho capito nemmeno io. Io sono convinta che i racconti siano mille volte più difficili di un libro, perché devono racchiudere tutto in poche pagine e, per essere ricordati, lasciare il segno, come una freccia che colpisce il centro del bersaglio. Questi hanno qualcosa in comune, sono storie di fantasmi in cui l’invisibile si fa sentire come un refolo, uno spiffero appunto, ed è ora una persona, ora un suono, ora una speranza. Questi racconti però mi sono sembrati tutti impalpabili, come soffi e tutti senza senso. Se si legge ciò che l’autrice racconta nelle sue interviste, un senso lo si ritrova, ma io resto del parere che un lettore un senso in ciò che legge lo deve trovare da solo, senza guide alla lettura, se no…tanto vale…
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I fantasmi di Letizia Muratori
Letizia Muratori, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo Tu non c’entri nel 2005, a cui fa seguito: La vita in comune, Come se niente fosse, e Animali domestici; pubblica Spifferi. Un libro che è una breve raccolta di racconti tra fantasmi ed incantesimi, di fascinosa ed intrigante lettura.
Tra:
“un molestatore telefonico che a poco a poco entra nella quotidianità delle sue vittime fino a quando la vita non dovrà scardinare l’abitudine aprendo una improvvisa avventura; un vecchio amico eccentrico, fanatico, razionalissimo e al tempo stesso matto, perso nel suo labirinto prima di andarsene alla deriva seguito da una banda di medium; lo spettro di un bracco in una villa toscana dove vive una fantasmatica famiglia israelita: una coppia di omosessuali e il complicato rapporto con la madre surrogata del loro bambino in un continente lontano; storie di stranieri in Italia, osservati da angolazioni spiazzanti, fra il rischio di sparire, di non essere riconosciuti o addirittura respinti.”
Si tratta di un testo che testimonia la grandezza e lo spessore narrativo che caratterizzano questa autrice. Uno stile fine e preciso, molto discreto, composto da parole intelligenti, pazienti, molto ben ponderate. Storie prese a prestito dal quotidiano, in cui l’elemento “fantastico” si manifesta come:
“uno scandalo, una lacerazione, un’irruzione insolita, quasi insopportabile nel mondo della realtà”. (Caillois).
Una rottura dell’ordine costituito che colpisce ancora di più per la pacatezza e la tranquillità con cui viene comunicato e narrato. La misura dei fantasmi è qualcosa che sconvolge nell’intimo perché:
“I fantasmi di Spifferi sono simpatici e salvifici, aprono una porta e sanno farci da guida. Sfuggono, certo, ma accolgono e sono un rifugio e apparentemente una libera scelta, approdo delle fragilità.”.
Una lettura misurata ed attenta, trascinante e sofisticata.