Spericolato atelier
Letteratura italiana
Editore
Insegnante, nato e vissuto a Bologna, Agostino Biavati è anche sceneggiatore e regista di corti e documentari: Punta Alberete (1995), L'ultima rosa dell'estate (2000), L'erudito e il mendicante (2009), che hanno partecipato a numerosi festival nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre alla stesura di Albertine (1997), opera teatrale realizzata dalla compagnia "Teatro della Rabbia" di Bologna per la regia di Francesca Migliore. Spericolato atelier (Pendragon-Fortepiano 2011) è la sua prima opera di narrativa.
Link ai cortometraggi dell'autore:
- Punta Alberete, tratto da Capodanno a Punta Alberete:
http://www.youtube.com/watch?v=5kBTxqN-Nes&feature=mfu_in_order&list=UL
- L'ultima rosa dell'estate, tratto da L'ultima rosa d'estate:
http://www.youtube.com/watch?v=JFANAotO29Y&feature=related
Recensione della Redazione QLibri
L'eleganza del mistero
Quello che colpisce subito, leggendo questi racconti, è l’uso del linguaggio: raffinato, elegante, descrizioni accurate e vagamente noir. Le storie sono criptiche, aleggia il mistero in ogni immagine e, alla fine, nulla è davvero come sembra.
Nel racconto principale lo zio di Giorgio muore in circostanze misteriose e lascia in eredità al nipote il suo vecchio casolare, il luogo dove viveva ed esercitava il suo ruolo di artista. Giorgio torna in quella casa dove non metteva piede da dieci anni e subito viene coinvolto nelle singolari circostanze che hanno accompagnato la vita e la morte dello zio. Rimane folgorato da Giulia, l’affascinante compagna dell’artista, donna sensuale ma sfuggente e misteriosa; agli occhi del protagonista appare subito chiaro che tutti i personaggi che incontra nascondono un segreto e lui non riesce a darsi una spiegazione. La verità verrà a galla ma solo in parte, alcuni misteri rimarranno tali e Giorgio ne pagherà le conseguenze.
Tutti i racconti sono davvero ben scritti, ma a volte riesce difficoltoso seguire quelli che sono i puri e semplici fatti, la storia tende spesso a sfuggire dalle mani perdendosi tra i ricami di una scrittura perfetta ma piena di ostacoli. “Spericolato atelier” è risultato essere una lettura davvero interessante, peccato che, alla fine, lasci il lettore con molti più interrogativi che risposte.
Indicazioni utili
- sì
- no