Ma come tu resisti, vita
Letteratura italiana
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Le parole che fanno la differrenza
La Veladiano si prende il difficile compito di affidare a molte parole il giusto significato; per farlo dedica ad ognuna di esse una mattinata.
Ne scaturisce un piccolo volume che ci fa riflettere sul peso ed il potere delle parole. Molte volte non ci accorgiamo che con una semplice parola possiamo davvero dire tanto.
Il libro è diviso in tre parti: sentimenti, azioni e parole.
La Veladiano ci insegna che le parole fanno davvero la differenza. Sorprende il fatto che molte volte non diamo il giusto significato o comunque ci fermiamo solo in superficie. Importante e non per ultimo, che alcune volte, le parole possono avere più significati. Fra queste una che mi è particolarmente piaciuta è:
Coraggio: "è un corrispondere che non si conosceva prima. Ci sorprende. Un essere che non ci appartiene ma ci possiede e ci porta dove non sapevamo di poter andare."
Buona lettura, lo consiglio!!
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Per riflettere, su parole e contenuti
In “Ma come tu resisti, vita”, Mariapia Veladiano raccoglie componimenti brevi (una pagina ciascuno), raggruppati in tre sezioni: sentimenti – azioni – parole.
Così tra i “sentimenti” ritroviamo la gioia (“Gioia è scoprirsi parte della creazione. Creatori anche noi”), il rimpianto (“Di non aver detto”), il desiderio (“C’è un età in cui il desiderio è moltitudine”). E molti altri.
Tra le azioni, a titolo esemplificativo cito “cantare” (“Non è necessaria la voce limpida e accordata. Il cuore leggero però sì”).
Per le parole, scelgo “ombra” (“Capita di dover vivere con un’ombra che ci precede nel nostro andare, sempre”).
Alla fine di ogni sezione, troviamo il più citato tra i sentimenti, le azioni e le parole. Che sono: “amore” (“Si chiama in molti modi” – “A volte è malamore” – “A volte è amore finito”), “vedere” (“Dal basso” – “Vedere dall’alto è un bel sollievo” – “Come un contemplare”) e “parole” (“Di parole si vive”).
Un libro ricco di spunti filosofici e meditativi, adatto a chi ama riflettere, un libro dal quale emergono nitidamente il senso religioso della vita e la visione profonda della realtà.
Bruno Elpis
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Squarci di vita
Penso che questo libro sia stato scritto per tutti coloro che sentono la vita come un recinto. E’ folgorante. E’ fatto di brevi pagine, ognuna di esse dedicata a un sentimento, ad un’azione, ad una parola: tre sono le sezioni infatti in cui è diviso il libro. Ogni pagina è una raccolta di pensieri che ruotano attorno alla parola cui la pagina è dedicata e, dentro ogni pagina, ci trovi l’anima. Io leggo moltissimo ed è difficile che un libro mi faccia piangere. Se succede, vuol dire che il libro ha toccato le mie corde più intime. Quest’autrice ci è riuscita e gliene sono grata: la adoro per questo, e non solo. In questi frammenti ognuno può cogliere ciò che più si avvicina a quella parte di vita che sta conoscendo in quel determinato momento in cui legge questo libro. A me ha colpito la troppa felicità del mondo che mi arriva, il fatto che capita di attraversare il mondo con occhio estraneo alla vita, il coraggio quotidiano e solitario. Le pagine della delusione, dell’indifferenza e della rassegnazione mi hanno colpito e ferito. Le pagine del coraggio e dello stupore mi hanno risollevato.
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A diventare ciechi s'impara duramente
Nella mia libreria personale metto questo testo della Veladiano , fra "La prima sorsata di Birra"di Philippe Delerm e "Momenti di trascurabile felicità" di Francesco Piccolo. Il testo appartiene a questo genere letterario, raccolte di considerazioni sulla vita, sul tempo,sull'amore, sulla morte, sul dolore e la gioia. Ma a questo sciame di pensieri la Veladiano, al contrario dei precedenti autori citati, aggiunge quello non meno interessante dello smarrimento Cristiano, "Ma come tu resisti,o vita" è un verso tratto dal Cantico Spirituale di Giovanni della Croce. In Veladiano , la prima sorsata di birra, questo come tanti altri momenti di trascurabile felicità diventa Fede, quella che non dà spettacolo, quella che si trova a sorpresa dietro un angolo nella solitudine più totale, con lei s'impara duramente a non diventare ciechi come ci vuole questa società malata, che ci vuole stupidi consumatori dell'inutile.Un rosario di grani di carta, preziose riflessioni che consiglio a tutti.