Narrativa italiana Racconti La vita che volevo
 

La vita che volevo La vita che volevo

La vita che volevo

Letteratura italiana

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“Era questa la vita che volevi?” Alzi la mano chi può rispondere di sì. Chi non ha mai rimpianto un’occasione mancata o una decisione che non ha preso. E non ha mai fantasticato un’altra vita; la vita che, forse, voleva davvero. E’ quel che succede ai personaggi di questo libro lieve e imprevedibile. Uomini e donne che si guardano indietro, o allo specchio, e scoprono, con sorpresa, curiosità o spavento, che come dice Lorenzo: «Io di vite ne avrei potute fare almeno cinque o sei».



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La vita che volevo 2015-12-10 08:47:48 Phoenix25
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Phoenix25 Opinione inserita da Phoenix25    10 Dicembre, 2015
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Il libro che non volevo

Non me ne voglia Licalzi per il titolo ironico della mia recensione. Da sempre il mio autore preferito insieme a pochi eletti, mi ha lasciato un leggero amaro in bocca. Sempre piacevole e sorprendente in alcuni passaggi, il filo conduttore è principalmente la domanda del titolo del romanzo che si sviscera in differenti racconti che toccano diversi protagonisti e diverse storie personali.
Forse, non essendo una fan brevi, non ho la capacità di valorizzare questo tipo di opere.
Ne consiglierei la lettura in quanto lo stile di Licalzi è molto piacevole e allo stesso tempo d'impatto; ma se mi chiedessero una classifica di gradimento dei romanzi di questo autore, di sicuro "La vita che volevo" sarebbe in ultima posizione.

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La vita che volevo 2015-03-21 20:49:26 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    21 Marzo, 2015
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Un libro che non volevo...

Questo libro è come un piatto di pasta cotta senza metterci il sale: è insipido, sciapo, manca di carattere, di forza espressiva, la materia ci sarebbe ed offrirebbe diversi spunti di riflessione interessanti se fossero approfonditi e trattati senza scadere nella banalità e nell'ovvietà.
Tutto ruota intorno alla domanda: 'Era questa la vita che volevi?' Beh, ovvio che il 99% delle risposte sarà un NO, anche a causa della naturale tendenza dell'uomo all'autocommiserazione ed all'inevitabile riconoscimento dell'inadeguatezza della sua condizione attuale che lo porta sempre verso un perenne senso di insoddisfazione; e non si sottraggono a questa risposta neanche i protagonisti dei racconti proposti nel libro, racconti imperniati sul rimpianto per le decisioni non prese o peggio ancora per le decisioni prese ma nel modo sbagliato. E per quei pochi che risponderebbero Sì (tra cui anche lo stesso autore) e che si ritengono soddisfatti della vita che hanno, per essi ci sarebbe comunque, a ben guardare, il rimpianto delle occasioni mancate per non coincidenza dei tempi, che non è un vero e proprio rimpianto in quanto se sono occasioni mancate spesso non hai neanche coscienza del fatto che si sarebbero potute verificare e quindi non puoi neanche rimpiangerle; è più una sorta di triste consapevolezza che sicuramente, almeno una volta nella vita, ci siamo persi chissà quale grande occasione .. per una manciata di minuti.
Ecco, 'La vita che volevo' in fondo è questo: una decina di racconti su occasioni mancate e scelte sbagliate, condite con riflessioni più o meno semplicistiche sul caso o destino che dir si voglia... tutto qui.
Io piuttosto vi consiglierei di comprare qualche gratta e vinci... ci sono più probabilità che troviate la vita che volete...

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La vita che volevo 2010-03-30 14:12:38 NomeUtente
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NomeUtente Opinione inserita da NomeUtente    30 Marzo, 2010
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Bel libro

L'ho trovato un libro molto piacevole.
Si sviluppa in dodici racconti brevi che tagliano orizzontalmente strati sociali, tempi e luoghi,
con la casualità della vita a fare da filo conduttore.
150 pagine (per chi non ama i mattoni) che scorrono veloci, mischiando sogni, desideri e realtà con dialoghi diretti e brillanti.

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