La grammatica di Dio
Letteratura italiana
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L' A B C della natura umana
Qual è il filo conduttore che unisce, ingarbuglia e contorce le vite ed i destini umani? Qual è la grammatica divina che tira le sorti del mondo? Un linguaggio che non possiamo conoscere del tutto perché siamo umani; un lessico che possiamo percepire senza poterlo cogliere sino in fondo se non con l'ascolto di suoni, voci, rumori, silenzi e racconti.
Benni ci spinge dentro un marasma di esperienze, un ciclone di vite, una valanga di sentimenti opposti che tingono di mille colori la tavolozza delle emozioni che si sentono con il cuore.
Racconti, quelli narrati, che ci fanno conoscere personaggi ed esperienze le più disparate che sapientemente amalgamate dipingono un ritratto umoristico accompagnato dalle riflessioni sui temi della gioia, della solitudine, dei piccoli gesti significativi e dello spirito umano. Emergono le stranezze dei desideri umani, l'insoddisfazione e la non curanza per quello che si possiede, la voglia e la brama di avere ma anche la leggerezza di pensieri dolci, il calore di gesti e sguardi che accompagnano momenti e situazioni. Si medita così sul peso dei pensieri che si ripercuotono nei comportamenti come animati dall'antica e veritiera legge di causa-effetto. Lo specchio dei nostri gesti riflette infatti il giardino o il deserto che caratterizza i cuori, quelli veri, che non si potranno mai negare in fin dei conti, alla resa dei conti.
Tante vite unite le une alle altre, dalla strega al vecchio pescatore, dal frate all'uomo che conta, dalla ragazza sola al cane di compagnia, all'amore struggente di Orlando... sacro e profano si mischiano e si confondono costantemente. Forse l'unico modo per assaporare le diverse sfaccettature di quel che ci circonda è racchiuso nel racconto di racconti, storie sentite, narrate, tramandate, storie senza tempo, storie che rimandano alle fiabe ascoltate da bambini, al caldo tepore della sera ed alla brezza marina che accarezza il viso.
A spasso in questo breve libro tra le parole che suonano di sorrisi e frasi che rimandano a solitudini, lacrime e sentimenti, il lettore non può non farsi trascinare alla scoperta della natura strampalata, rocambolesca, contraddittoria e coinvolgente che caratterizza ogni persona. Tante facce della stessa medaglia, tanti personaggi che, come nella vita, sono caratterizzati da sentimenti ed emozioni sapientemente dosati dalla penna di Benni che strappa riflessioni e sane risate. Il segreto sta nel cogliere le sfumature, di questa storta realtà!
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Un mondo strampalato
Raccolta di racconti molto divertenti, che si presentano come un carosello, un comico ribollire di storie e ci offrono mille sfaccettature di un mondo strampalato. Ogni storia affronta, a modo suo, temi importanti ed attuali, come il terrorismo, l’abbandono degli animali, la mania del telefonino, i tradimenti, ma lo stile scelto è la chiave comica, per strappare un sorriso al lettore e per offrire un bell’affresco di un’umanità varia, decisamente molto caricaturizzata. La solitudine è al centro di quasi ogni storia e tutti i matti che incontriamo forse ci vogliono dire che ognuno di noi, a modo suo, ha il suo mondo e che siamo tutti espressione di qualcosa di superiore che ci accomuna e grazie al quale nessuno di noi è davvero solo.
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La solitudine e l'allegria.
Cercavo un libro leggero e che non richiedesse troppo impegno per poter intervallare due "mattoni", magari dai racconti (che permettono una lettura spezzettata senza perdere il filo), così ho optato per questo libretto che racchiude tutte le caratteristiche che ho elencato sopra e inoltre mi ha permesso di leggere uno scrittore italiano che non avevo mai letto. Il libro è di circa 180 pagine e all'interno ci sono ben 24 racconti, ognuno indipendente dall'altro (quindi si possono tranquillamente leggere anche non in sequenza e in tempi diversi) ma tutti vertono su due temi specifici: la solitudine e l’allegria (non sempre collegate). Ogni racconto di questa antologia segue uno schema preciso: breve descrizione iniziale per presentare il personaggio e il luogo e poi via con la storia che si conclude quasi sempre con una riflessione simpatica ed intelligente. La scrittura è semplice e diretta, la narrazione avviene in prima persona, ed ho amato molto diversi riferimenti al bel Paese (come paesini o squadre di calcio) che negli scrittori internazionali logicamente non ci sono e mi hanno dato una sensazione di confidenza con lo scrittore che altre volte non noto invece negli stranieri (per ovvi motivi). Ho apprezzato molto due racconti: “I due pescatori” e “Frate Zitto”, scritti molto bene e con un significato molto profondo. Ma come già detto sono tutti molto divertenti e ben scritti. Un libricino veramente piacevole che consiglio a chi vuole impiegare un pò di tempo in letture non troppo impegnative, magari anche su autobus o metro tra una fermata e l'altra. Benni mi ha convinto, e il prossimo sarà il più famoso Bar Sport.
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La fantasia delicata del Lupo
Non smette mai stupirmi Benni. Sono 30 anni che lo leggo e mi regala sempre emozioni nuove.
Questa raccolta di racconti vivaci, brillanti, malinconici, sarcastici, realistici e, come sempre, a tratti divertentissimi, ci trasportano nei consueti mondi di Benni, affascinanti ma anche tremendamente disincantati.
Il Benni di questi racconti è un autore ferito dalla vita, meno accomodante, sembra un uomo arrabbiato che non intende lasciare al lettore lo spazio della speranza, tratteggiando un'umanità spesso sporca, ipocrita e meschina.
Fortunatamente ci sono momenti lirici che lasciano invece spazio ai sentimenti più umanamente accoglienti, ed è qui che il nostro Benni da vita alla sua scrittura più riuscita.
Insomma, come sempre, tanti personaggi, tante storie, una fantasia mai appannata, uno Stefano Benni che mantiene sempre una qualità narrativa molto alta. Sia per ridere che per pensare.
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STORIE DI SOLITUDINE E ALLEGRIA
Una serie di racconti che sono accomunati da un senso di solitudine e situazioni tragicomiche plasmano la grammatica di Dio. Che siano di una, due o più pagine, ogni racconto è un piccolo insegnamento morale da portare sempre con sé. "Boomerang" ci dice quanto è diverso il cane dall'uomo, "Mai più solo" offre una triste prospettiva del nostro mondo invaso dai cellulari, "Una rosa rossa" ci insegna quanto possa essere subdolo un uomo per i soldi...
Personalmente non adoro i libri composti da una serie di racconti, ma non è stato questo il caso: "La grammatica di Dio" è stata davvero una lettura piacevole, grazie allo semplice ed efficace di Benni, che con poche parole riesce a sintetizzare ottimamente personaggi i quali fanno parte di storie con finali molto spesso a sorpresa.
Molto buono se si cerca un libro non troppo pesante da leggere e allo stesso tempo profondo a livello di contenuti.
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INTRIGANTE
Un libro che si deve leggere, non sprecherete il vostro tempo.
Alcuni dicono che sia noioso o che scrive in modo complesso, io posso assicurarvi che non è così! Ogni racconto è scritto in modo semplice e comprensibile. Forse due racconti mi hanno annoiato, quello sul duca e su orlando. Il resto per nulla, anzi, è uno tra i miei preferiti.
Nel penultimo capitolo c'è questa frase:
“Guardava le case intorno e pensava: che strane, le persone.
Quante cose hanno adesso che una volta non avevano. Non sanno più rinunciarvi ma sembra che non le amino, rimpiangono le cose vecchie ma non saprebbero cosa farsene, non conoscono né la storia né il dolore.
E’ difficile aiutare gli uomini.”
Una tra le mie preferite.
I capitoli mai più solo e lacrime sono di una bellezza e semplicità straordinaria.
Leggetelo e basta. :)
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La Grammatica di Dio
La Grammatica di Dio è un libro che ha due volti, strettamente legati ma molto contrastanti al tempo stesso. I racconti narrati parlana di solitudine, una solitudine tremenda, da spezzare il cuore, da farci sentire la sconfitta dei personaggi stessi, il loro dolore. Mista a questo sentimento nero e amaro, apparentemente senza speranza, vi è la parte comica del libro. i sorrisi che Benni riesce a strappare, le risate che riesce a farci emettere, hanno tanto più valore prorio perchè non sono al di fuori della situazione atroce descritta nei racconti, ne fanno parte. Dunque nel terrbile buio della solitudine si accende una nuova luce di speranza, dando una possibilità di salvezza da quell'inferno ghiacciato che è la solitudine!
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Geniale
Benni non si smentisce mai, e come il vino, più invecchia, più è bono! Tutti i racconti scorrono veloci, e non si riesce mai a smettere di staccare lo sguardo da queste pagine. Lo stile... è benniano, l'umorismo è forte. L'unica pecca (ma piccola piccola piccola) è che alcuni racconti non hanno un messaggio forte, chiaro ed evidente. Per il resto consiglio a tutti di dedicare 10 minuti al giorno a questo libro. in due settimane vi sarete arricchiti, davvero.
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Stefano Benni
Una nuova opera di grande livello per Stefano Benni. La grammatica di Dio è una raccolta di racconti scritti con grande maestria. Le storie sono leggibili con facilità e catturano l'attenzione all'istante. I personaggi ben scelti, caratterizzati con ironia sempre efficace dall'autore. Un libro che consiglio a tutti gli amanti della letteratura.