L'amore e altre forme d'odio
Letteratura italiana
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Coppie in tilt...
Tanto mi piace leggere racconti, tanto trovo poi difficile parlarne.
Come fai a spiegare bene cosa ti hanno dato 21 brevissime "pillole" nella loro totalità?
Ci provo.
Innanzitutto qui ci troviamo di fronte a vere e proprie miniature, racconti brevissimi, di pochissime pagine, ognuno dei quali diviso in 4 piccolissimi paragrafi.
Ma il motivo di questa costante ripartizione mi sfugge...
Un'altra particolarità è che tutti i racconti sono scritti dal punto di vista maschile, nessuno escluso: la voce narrante è sempre quella del marito.
Non esistono nomi propri, così come non sai mai in quale città siano ambientate le storie o che lavoro facciano i protagonisti.
Si tratta di piccoli momenti quotidiani, di vita coniugale, in cui qualcosa va storto, va in tilt...e il meccanismo del vivere insieme s'inceppa.
Relazioni che celano, sotto un'apparente normalità, un malfunzionamento inaspettato che può essere generato da qualsiasi cosa: una sigaretta fumata di notte, una meringa non mangiata, una veranda inesistente, una lezione di geografia...
La sensazione che ho avuto è che questi racconti siano come una versione ancora più "tagliata" e snellita di quelli di Carver: stesso sguardo desolato, spesso annoiato, distaccato...
L'atmosfera è nera, ma non perché ci siano elementi narrativi tipici della letteratura dell'orrore, ma perché si respira un'aria carica di cose non dette, di attese minacciose.
C'è una sottile inquietudine che pervade tutti i racconti e che raggiunge vette considerevoli in alcuni di essi, come "Murales" e "Ultimi fuochi".
Ne viene fuori un'immagine tremenda della vita di coppia, dell'amore visto come un'incubatrice di odio, un dialogo muto, un continuo darsi le spalle che, sinceramente, non condivido, ma che non posso non riconoscere come possibile direzione.
"Certe coppie parlavano, altre stavano zitte.
Dal numero di parole scambiate si poteva dedurre da quanto stavano insieme.
A che punto era la loro speranza."
Mi è piaciuta moltissimo la sua scrittura, che con poche parole riesce a dare vita ad una situazione, che con pochi dialoghi concisi ti fa arrivare tutto il non detto della storia, il sottotesto.
Ogni racconto ha un incipit ed una chiusa perfetti.
Non una parola di troppo, non una di meno.
Ma nuotiamo nel minimalismo più marcato che io abbia mai incontrato finora.
Bravo, indubbiamente.