Il venditore di metafore
Letteratura italiana
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Contos pro mannos e monores!
Il venditore di metafore di Salvatore Niffoi è “un contadino bovaro che all’improvviso decide di camparsi andando in giro a raccontare storie.”
Girovaga attraverso la Sardegna più selvatica, di tappa in tappa in una Barbagia talvolta trasfigurata, spesso crudele e blasfema. Quando arriva in un paese si annuncia con un grido da imbonitore (“Conros, contos pro mannos e monores! Avvicinatevi gente! Mille storie in una sola, tutto il mondo in punta di parola!”) e attira le attenzioni della gente.
Il personaggio del cantastorie Matoforu è l’espediente narrativo per una rassegna di racconti infarciti di espressioni sarde. Si alternano così le figure del sacrestano costretto a vivere da eremita dalle maldicenze che lo ritraggono sacrilego e scellerato, del carabiniere stolto (“unu maccu in divisa”), del “su cariadore”, l’aggiustatore di ossa dal cuore infranto e tanti altri personaggi con le relative storie.
I nomi dei luoghi sono immaginari (Bruccunei, Bidulasa, Gulasicca…), spesso sono toponimi come Thilipirches (cavallette).
Il cantastorie trae continui spunti dal suo girovagare, dalle persone che conosce e dall’esperienza del viaggio. Per concludere il suo ciclo vitale, Il venditore di metafore dovrà tornare da “Anzelina Bisocciu sa cantadora”.
Le storie sono coinvolgenti? Sì, a giudicare dall’attrattiva che esercitano sul pubblico dei paesani…
Giudizio finale: barbaricino (aggettivo caro all’autore) e ogliastrino, folk, itinerante.
Bruno Elpis