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I dialoghi mancati
I dialoghi mancati
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Letteratura italiana
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All'altro capo del filo del telefono grazie al quale un attore fallito che interpreta il ruolo di Fernando Pessoa sogna di confidare le sue angosce a Luigi Pirandello ("Il signor Pirandello è desiderato al telefono"), come dall'altra parte della stanza d'ospedale nella quale prende corpo la feroce disperazione di un uomo colpito da un lutto ("Il tempo stringe"), c'è un insolito ed enigmatico deuteragonista, una presenza impossibile o irraggiungibile che è al tempo stesso un'assenza. Un "Altro" (un fantasma e un cadavere) che costituisce rispettivamente un mero oggetto di desiderio e un contendente che morendo si è sottratto a un duello mortale. Ma attraverso questo Altro, nel quale l'Io monologante proietta se stesso e attraverso il quale cerca di darsi la caccia nell'illusione di afferrare una scheggia di se stesso in uno specchio che è andato in frantumi, si consuma la solitudine dell'uomo moderno: povero Narciso che nessuno guarda e che neppure egli stesso riesce più a vedere. Come in due strani "momenti di verità" nei quali la bestia non si presenta al confronto rendendo assurda la figura del torero, in questi "Dialoghi mancati" il tema della solitudine acquisisce un risvolto ambiguo e si tinge di una comicità felpata e allarmante: come se la voce parlasse aspettando una risposta o una risata che non verrà mai a liberarla e a legittimare il suo parlare.
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Opinioni inserite: 1
I dialoghi mancati
2017-02-20 08:02:26
Mario Inisi
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Opinione inserita da Mario Inisi 20 Febbraio, 2017
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Ciao, ciao Luigi, a dopo!
"Mi piacerebbe telefonare a Pirandello,
Nel 31 è venuto a lisbona,
di persona
non ci siamo conosciuti
ma mi piacerebbe pensare che avvenne,
io non gli direi che sono un attore,
gli direi solo buonasera
signor Pirandello,
le telefono perchè ho l'anima in pena."
Un testo poetico, eccentrico che contiene una riflessione poetica quindi non filosofica e logica sulla vita, sui ruoli, sul copione della vita, sul tempo (che stringe) e sulla morte.
A proposito della morte, questo testo mi pare meno malinconico di altri con quel ci vediamo dopo scambiato con Luigi (Pirandello).
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