Hannah e le altre
Letteratura italiana
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Nadia Fusini insegna Letterature comparate presso il SUM, Istituto di Scienze Umane di Firenze. È saggista, traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha tradotto tra gli altri Virginia Woolf e Shakespeare. I suoi ultimi libri sono La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield (2012) e Hannah e le altre (Einaudi, 2013).
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L'angolo femminile
Questo libro è di fatto un saggio filosofico-letterario-storico. La scrittrice si prende a cuore tre scrittrici, Simone, Rachel ed Hannah e dedica a loro il suo trattato che rivela forme di intelligenza e sensibilità diverse in queste donne. Tutte e tre nascono e vivono in anni ansiosi e sanno sfruttare “the women’s angle”, ovvero il punto di vista dell’outsider, esprimendo il loro pensiero che è il senso della loro vita. Simone è quella in cui mi sono riconosciuta di più, intransigente, radicale, fino a risultare insopportabile e ridicola; affronta la vita con rigore sovrumano, estremo, implacabile e con un desiderio folle di anonimato; vuole ritirarsi, sparire, scomparire. Rachel è misteriosa, sfuggente, riservata, ogni sua giornata è un combattimento, neanche tanto esaltante, da cui esce disfatta, e la sofferenza è per lei la stoffa della realtà. Per Hannah pensare è come costruire una casa, occuparsi di un terreno da coltivare, è il tentativo di umanizzare il carattere selvaggio dell’esperienza. Il libro è scritto con un linguaggio molto ricco e ricercato, è intriso di riflessioni, così come queste tre donne sono ricche di pieghe dentro cui mille sono gli angoli di mondo che si nascondono. Però la lettura risulta difficile, ostica, a causa dei tanti rimandi storici e letterari, che se è vero che contestualizzano il senso del libro, è anche vero che, almeno per me, sono stati un ostacolo al flusso dei pensieri.
Indicazioni utili
Tre grandi donne del '900
Libro molto singolare che mette al centro della narrazione il modo di fare, i comportamenti e soprattutto il pensiero di tre grandi donne del Novecento: Hannah Arendt, Simone Weil e Rachel Bespaloff. Il filo comune che lega queste grandi personalità, nonché menti illuminate del secolo scorso, è stato il combattere i totalitarismi ed elaborare riflessioni molto profonde a riguardo delle donne, sulla guerra, e della gestione del potere. L'autrice è abile a tracciare un quadro psicologico e comportamentale ben preciso e delineato di tutt e tre le protagoniste.
Rachel è la più misteriosa delle tre, si nutre di libri, scrive continuamente e si sente chiamata a rispondere di tutto ciò che accade intorno a lei e di tutto quel che legge. Hannah è la più sfrontata e anche la più conosciuta, scrive e riflette sempre a testa alta. Poi c'è Simone, quella che mi ha colpito di più, per profondità di pensiero e x spirito di sacrificio, è intransigente e radicale vive fino in fondo tutto il malessere degli anni della guerra. Proprio degli scritti di Simone Weil volevo lasciare qualche traccia per concludere questa recensione. Simone Weil s'immedesima nel matto shakesperiano ed evoca la maschera del fool ed è convinta, e lo spiega in una lettera ai genitori, che
...""in questo mondo soltanto gli esseri caduti nel grado estremo dell'umiliazione, ben al di sotto della mendicità, privi di considerazione sociale e addirittura sprovvisti della primaria dignità umana , la ragione, soltanto loto possano dire la verità, tutti gli altri mentono. Se lodano la sua intelligenza, Simone lo sa bene, è per spingerla in quel ruolo...La mia reputazione di intelligenza è l'equivalente pratico dell'etichetta del matto, del fool ""
Bel testo molto articolato